Rian Johnson risponde alle critiche su Snoke
Star Wars: The Last Jedi è stato rilasciato ormai da un mese, e ha incassato più di un miliardo di dollari nel mondo. In queste settimane continuano le discussioni tra coloro che hanno apprezzato questo ottavo capitolo della saga e coloro ai quali non è piaciuto. Una delle critiche più comuni mosse alla pellicola riguarda il personaggio di Snoke: molti infatti si sono lamentati del fatto che nulla sia stato detto sul suo conto.
E’ lo stesso regista Rian Johnson a rispondere alla critica, portata avanti da molti, riguardante la scelta di non dare nessuna spiegazione sulle sue origini e la sua identità (soprattutto a fronte della sua uscita di scena).
Le parole di Johnson su Snoke
Durante una sessione di prova per i premi BAFTA, il regista di Episodio VIII ha spiegato perché ha deciso di non inserire una backstory in merito a Snoke. Queste le sue parole: “Se avessi messo in pausa una delle scene per mettere 30 secondi di monologo spiegando chi è Snoke, avrei fermato l’andatura della scena. Nonostante sarebbe stato interessante e qualcosa di cui i fan erano interessati, come narratori noi dobbiamo fare ciò che serve alle scene. Era una cosa dura, e nonostante sapessi che alcuni fan erano interessati, sapevo anche che era qualcosa che non aveva posto in questo film. Magari la questione potrebbe essere affrontata da qualche altra parte, o magari anche J.J. (Abrams) potrebbe affrontarlo nel prossimo film. Ma non è una cosa particolarmente interessante per Rey, quindi noi dobbiamo agire di conseguenza”.
Secondo il regista l’inserimento di una backstory avrebbe rallentato l’andamento della scena in questione. Inoltre sapere qualcosa in più in merito a Snoke sarebbe stato ininfluente ai fini delle vicende di Episodio VIII.
Tempo al tempo
Concordiamo con Rian Johnson soprattutto in merito alla seconda questione. A fronte di ciò che è successo in The Last Jedi, era davvero così importante sapere qualcosa sulle origini di Snoke? Affatto. Snoke ha assolto il suo scopo, ovvero quello di far evolvere il personaggio di Kylo Ren, nonché le vicende di quest’ultimo e Rey. Con la sua morte, un colpo di scena innegabile, si sono mischiate le carte in tavola riguardo alle gerarchie del Primo Ordine. Snoke era indubbiamente un cattivo potente, ma che ha lasciato spazio ad un altro villain non da meno.
Perché non c’è da scomporsi in merito alla scelta di ignorare le sue origini? Semplice, la storia di Star Wars insegna. Per conoscere a fondo l’Imperatore abbiamo dovuto aspettare più di 15 anni, ma la trilogia prequel ha reso ampiamente giustizia ad un personaggio che in Episodio VI aveva come unico scopo quello di mettere alla prova Luke e far redimere Vader. Possiamo star certi che ci verrà detto molto di più su Snoke in futuro, sia in campo cinematografico che tramite altri media. E così anche al Leader Supremo (o meglio, ex) verrà resa giustizia; bisogna solo avere pazienza.
Fonte dell’intervista: Comicbookmovie
Questo Jhonson ha detto una sciocchezza.
Forse per Rey non era necessario sapere chi era Snoke, ma
per lo spettatore che ha visto i film precedenti sì. Perché dopo la distruzione
dell’Impero e l’equilibrio nella Forza salta fuori questo tizio potentissimo?
Da dove viene? Come ha appreso le vie della Forza? Come ha fondato il primo
ordine? A me sembra che questo Snoke sia
un buco di trama ambulante, e “giustamente” hanno deciso di nasconderlo sotto
il tappeto facendolo morire.
Il paragone con Palpatine non regge, perché l’Imperatore era
semplicemente il capo dei cattivi nella prima trilogia, che era il punto di
partenza. Con Snoke invece ci ritroviamo con i buoni messi peggio di prima
quando episodio VI finiva col lieto fine.
Quindi
in definitiva sì, serviva spiegare le origini di Snoke: senza, ci troviamo di
fronte a un buco di trama così grosso da far perdere il senso di tutta la
trilogia sequel.