Siamo nel lontano 2008, anno in cui il mondo videoludico è in fermento per i progressi tecnici implementati dalla allora nuova generazione di console; nel mentre i PC aumentavano il loro “oscuro potere” computazionale crescendo sempre di più nella possenza della Forza.
Lucasart, che allora era ancora una florida softwarehouse in attività, pubblica un gioco che rimarrà, tra alti e bassi, nei cuori di molti videogiocatori: “Star Wars: Il Potere della Forza”.
Molti di voi lettori credo l’abbiano giocato già in passato.
Oggi ovviamente a livello tecnico è abbastanza obsoleto, pur avendo dalla sua il motore grafico Euphoria (implementato tra l’altro anche da un gioco a caso chiamato GTA IV) che regala spesso scorci mozzafiato e ambientazioni totalmente credibili per l’universo di Star Wars, ed anche un sonoro molto bello, arricchito dagli immancabili temi musicali del maestro John Williams.
Gallina vecchia fa ancora buon brodo
A parte questi tratti ancora godibili, c’è un altro motivo importante per cui ancora oggi vale la pena giocare a questo videogioco, ovvero la storia.
Perché infatti, prima che la Disney prendesse il controllo, la narrazione del gioco faceva da ponte tra Episodio III ed Episodio IV,e rientrava quindi a pieno titolo nel canone ufficiale, narrando alcune vicende in maniera tale da poter essere definito una specie di Spin-Off alla stregua dell’atteso Rogue One.
Oggi è stato spostato nel filone Legends, cozzando in alcuni punti con il canone della ufficiale storia starwarsiana a causa dei nuovi elementi introdotti.
Vorrei soddisfare la vostra curiosità parlandovi molto di quale egregio lavoro di scrittura sia stato fatto per la trama e i personaggi, soprattutto per il protagonista, ma non voglio farvi spoiler, disincentivandovi così nel giocare o meno questo titolo.
Posso dirvi tuttavia che incontrerete fin dalle primissime fasi la figura di Darth Vader, ricostruita nel gioco in maniera ineccepibile sia nei comportamenti che nel suo impatto a schermo. Oltre ad altri personaggi fighissimi nuovi di zecca.
Un’accenno va fatto anche al finale, perfetto sotto ogni punto di vista e dipendente da una precisa scelta che il giocatore dovrà compiere al momento finale.
Altro importante fattore da valutare è l’innovativo sistema di gameplay, con uno smodato (semicit.) uso del potere della Forza (si era ovvio, ne sono consapevole), che porta il giocatore a sentirsi veramente padrone dei propri poteri, quasi illimitati rispetto a nemici dall’intelligenza artificiale sin troppo permissiva, nonostante una certa varietà di fondo delle loro abilità.
Una Perturbazione nella Forza
Arriva ora il momento di parlare dei punti dolenti, primo tra tutti la gestione orribile della telecamera, che più di una volta vi farà perdere la pazienza (vi andrà meglio giocando da pc).
I momenti powerplay, ovvero cutscene dove sarete chiamati a premere dei tasti al momento giusto per eliminare i nemici principali saranno inizialmente spettacolari, ma alla lunga si ripeteranno sempre in maniera uguale diventando stancanti e alle volte incredibilmente frustranti.
Inoltre il comparto multiplayer è totalmente assente, un vero peccato visto quanto sarebbero stati belli i duelli aventi come oggetto i principali protagonisti della saga.
Il gioco è disponibile per PC, Xbox360, PS3, PS2, PSP, Wii, MacOS e iOS
Requisiti Minimi versione PC (Ultimate Sith Edition, fonte: Steam):
Sistema Operativo: Win XP SP3, Windows Vista SP2 o Windows 7
Processore: Intel Core 2 Duo 2.4 GHz o AMD Athlon X2 5200+
RAM: 2 GB
Grafica: Richiesta una scheda con accelerazione hardware compatibile al 100% con DirectX 9.0c da 256 MB di memoria Video con supporto allo Shader 2.0 (Radeon HD 2900 o Geforce 8600)
DirectX®: Directx 9.0c
Hard Drive: 30GB
Souno: Directx 9.0c