La saga di Star Wars è colma di scene epiche e personaggi iconici, che sono rimasti e rimarranno per sempre indelebili nell’immaginario collettivo. Delle volte, questa saga stupenda ci ha regalato anche degli eroi “improbabili”, ovvero personaggi di sfondo e di contorno, che sono diventati dei veri e propri miti tra i fan. Uno di questi è sicuramente R5-D4, il “droide rosso” che lo zio Owen e Luke acquistano all’inizio di Una Nuova Speranza.
Cosa avrà mai fatto di così importante questo piccolo astromecca, tanto da salvare l’intera Galassia? Come sappiamo, il suo unico contributo è stato quello di esplodere. Ma non avete idea di quanto sia stato fondamentale questo evento.
Il coraggio del droide rosso
Siamo all’inizio di Episodio IV: i piccoli Jawa mettono in mostra la loro mercanzia robotica a Owen Lars e suo nipote Luke Skywalker. Tra i vari droidi ci sono i nostri R2-D2 e C-3PO, scampati dalle grinfie dell’Impero e ricercati dallo stesso. Lo zio Owen, come sappiamo, acquista C-3PO e un altro droide, appunto R5-D4. La tristezza e il disappunto sono palesi nel povero R2, che non può nulla contro questa scelta. Anche il droide rosso, però, non sembra molto contento di quello che sta succedendo. Ad un certo punto, quando tutto sembra perduto, accade l’impronosticabile: il rosso esplode improvvisamente, facendo arrabbiare lo zio Owen che se la prende col Jawa di turno, convinto che gli stesse rifilando una patacca. A quel punto interviene C-3PO, che convince Luke ad acquistare R2.
Molti potrebbero pensare che sia stato un caso fortuito il fatto che il motivatore del droide rosso si sia scassato proprio in quel momento. I molti altri che, come me, sono invece più romantici ed insolenti, sanno che R5 si è sacrificato per una causa maggiore.
Il destino della Galassia
Non serve ricordare che quell’insolente di R2-D2 conteneva dentro di sé l’arma più potente per sconfiggere (o meglio, almeno inizialmente, indebolire) l’Impero, ovvero i piani strutturali della Morte Nera. Piani per i quali i coraggiosi ribelli della squadra Rogue One avevano sacrificato la loro vita. Gli stessi piani che nascondevano il punto debole che avrebbe portato alla distruzione della super arma. Se R2 non fosse stato acquistato, non avrebbe mai portato a termine la missione affidatagli, ovvero trovare Obi-Wan Kenobi e portare al sicuro i piani. Ed ecco come il sacrificio del nostro amico rosso assume un significato bellissimo.
Ci sono storie molto divertenti di altri media in merito a questa vicenda. Sul retro di uno dei giochi di Star Wars della Hasbro, è scritto che R5 esplose perché “non voleva dividere il duo R2-D2 e C-3PO“. Secondo quanto narrato dall’adattamento radiofonico di Star Wars, fu proprio R2 a manomettere il droide rosso. Ma la storia più bella e interessante, sicuramente, è quella narrata in un fumetto ormai Legends.
Skippy, il droide Jedi
Questa storia è narrata all’interno della raccolta di fumetti “Star Wars Tales“. Ovviamente non è canonica, ma è comunque molto divertente. In questa versione della vicenda il nostro droide rosso si chiama Skippy, e ha un potere molto speciale. Egli è sensibile alla Forza, grazie all’alta concentrazione di midichlorian nel suo olio: per questo motivo è chiamato addirittura il “Droide Jedi“.
Come potete vedere nella vignetta sopra, grazie a questo suo potere Skippy si accorse subito di quanto fosse importante R2 per le sorti della Galassia lontana lontana. Perciò, senza alcuna esitazione, concentrò la Forza al suo interno e scassò il proprio motivatore. Come detto, si tratta di una storia Legends, ma molto insolente e divertente.
Dietro le quinte del mito
Le molte difficoltà dei primi giorni di riprese in Tunisia, colpirono al tempo anche la scena del nostro droide rosso. Secondo il copione, la sua testa sarebbe dovuta saltare in aria, per simulare il guasto che avrebbe portato poi a scegliere R2. La produzione però scoprì che la sezione che doveva simulare il guasto era anche quella che controllava i movimenti a distanza del droide. Ergo, l’idea di fargli esplodere la testa dovette essere abbandonata. Il problema fu comunque arginato muovendo R5-D4 con una corda, affinché non servisse il movimento automatico.
Questo ci fa capire come Lucas tenesse molto a questa scena, tanto semplice quanto ricca di significato. Il segreto di Star Wars, tra le altre cose, è tutto qui: dare importanza a scene e personaggi che sembrano di contorno, ma che (volenti o nolenti) danno il loro contributo ad una causa più grande. In qualsiasi modo vogliate interpretare la scena di R5-D4, non si può negare che la storia del nostro droide rosso sia ricca di insolenza.