Qui-Gon Jinn: un jedi diverso
Obi-Wan Kenobi è sinonimo di saggezza da più di quarant’anni. Un fan di Star Wars quando pensa al concetto di vecchio saggio pensa ad Obi-Wan su Tatooine che insegna e parla a Luke. Ma anche il maestro ha avuto un maestro: il mitico Qui-Gon Jinn, un personaggio ingiustamente sottovalutato, ma che racchiude una potenza narrativa infinita e tutta la grande concezione filosofica della Forza che Lucas ci ha voluto donare con la trilogia prequel.
Come tutti sappiamo, senza Qui-Gon probabilmente Star Wars sarebbe stata una saga diversa, perché è stata la sua ostinatezza verso la profezia del prescelto e quel ragazzino sveglio di Naboo a modificare per sempre tutta la Galassia.
Allievo e Maestro
Qui-Gon è nato su Coruscant, il centro di tutta la Repubblica. Un mondo grande e meraviglioso, pieno di opportunità e custode di un grande sapere, quello dell’Ordine Jedi. La sua sensibilità lo porta ad essere padawan di uno dei più grandi maestri del suo tempo, il conte Dooku di Serenno, a sua volta allievo del grande Yoda. Con Dooku, Qui-Gon impara ad essere un jedi diverso, fuori dagli schemi e dalle righe, portato ad approfondire quei temi che il consiglio mal digerisce, a cercare un ordine dove l’ordine non c’è e sempre per vie non prestabilite. Un padawan eclettico che diventa un cavaliere jedi saggio ed empatico. Proprio quest’ultima caratteristica lo contraddistingue, la voglia di capire e di intercettare nelle vite altrui la presenza della Forza, anche quelle più insospettabili, come uno schiavo bambino povero e sporco proveniente da un remoto pianeta dimenticato dalla civiltà.
Il jedi rimane in ottimi rapporti con il suo maestro, che ormai aveva lasciato l’ordine, e come Obi-Wan più volte asserisce, Qui-Gon continua ad avere una certa abilità nell’inimicarsi il consiglio, soprattutto tipi rigidi come Mace Windu. L’ormai maestro jedi potrebbe sedere nel consiglio, ma non glielo permettono proprio per le sue differenti visioni sulla natura della Forza e nella gestione delle varie situazioni in cui si è trovato. Proprio la differente affinità di Qui-Gon per la Forza stessa lo porta verso una scoperta che cambierà per sempre il corso della storia.
La Forza che ci circonda
Molti fan si sono sempre chiesti perché Yoda e Obi-Wan, a differenza degli altri jedi, siano riusciti a manifestarsi dopo la morte sotto forma di fantasma di Forza. Questa particolare abilità è stata una scoperta proprio di Qui-Gon. La sua curiosità l’ha infatti spinto ad esplorare una tematica ritenuta secondaria dagli studiosi: la Forza Vivente. Credere nel momento, concentrarsi sul presente e sull’istinto e non asceticamente sul futuro, ha contraddistinto tutta la sua vita e perfino la sua morte. Non tutti sanno, infatti, che Qui-Gon al pari di Obi-Wan e Yoda è riuscito a mantenere intatta la sua essenza dopo la morte (principalmente sotto forma di voce).
Non si vede nei film, anche se doveva comparire sotto forma di voce all’interno di Episodio III, ma attraverso la serie animata The Clone Wars ci viene raccontato che Qui-Gon, poco prima delle vicende de La Minaccia Fantasma, aveva scoperto il segreto della Forza Vivente in uno sperduto pianeta connesso con la Forza.
L’insegnamento che lì ricevette dalle sacerdotesse della Forza, nonostante non fosse stato completato, gli permise di rimanere ancorato al mondo reale sotto forma di voce e spirito, e di insegnare questa via a Yoda ed Obi Wan, mentre erano rispettivamente su Dagobah e Tatooine in esilio. La sua lungimiranza ha dunque salvato la galassia… E la sua fiducia nella profezia del prescelto era ben riposta.
Il prescelto dimenticato
Dal primo momento in cui Anakin è comparso sotto gli occhi del maestro jedi, egli non ha mai avuto dubbi. Lui era colui che avrebbe portato equilibrio nella Forza. Fidandosi del suo istinto, andando contro il buon senso, il consiglio e il suo allievo, Qui-Gon ha portato Skywalker nel mondo dei jedi. Probabilmente, se il maestro fosse sopravvissuto allo scontro con Darth Maul, non avremmo avuto Darth Vader.
Qui-Gon avrebbe potuto condurre Anakin verso la rotta giusta, non concentrandosi sul suo futuro nebuloso e incerto, ma sulla propria linfa vitale, la Forza che scorre attraverso i Midichlorian nel suo corpo. Quella Forza vivente che avrebbe potuto salvare la galassia, ma che gli altri jedi e Yoda si sono rifiutati di seguire. Il ragazzo è pericoloso, gli è stato detto, ma lui ha continuato a credere in lui. Anche in punto di morte, i suoi ultimi pensieri hanno indugiato su Anakin con l’accorata richiesta ad Obi-Wan di addestrare il ragazzo.
Alla fine della fiera, era lui ad avere ragione… Qui-Gon ha sempre avuto ragione. Il suo personaggio porta un grande insegnamento che non dobbiamo dimenticare. Bisogna plasmare il proprio destino credendo in sé stessi e negli altri, anche in chi all’apparenza potrebbe non essere degno della nostra fiducia. Ognuno di noi merita una possibilità, ognuno di noi crea la propria storia attraverso le sue azioni, in un futuro che viene continuamente riscritto. Se gli altri jedi fossero stati come Qui-Gon la galassia avrebbe sofferto certamente meno.
Bell’articolo. Scommetto che da qualche il maestro Qui-Gon Jinn stia sorridendo 😃…