In occasione di Halloween, questo quarto appuntamento con la rubrica incentrata sullo studio degli autori venuti prima di George Lucas sarà in tema con la festa più spaventosa dell’anno! L’autrice di cui parleremo è Mary Shelley (1797-1851) che, oltre a essere la prima donna approfondita in questa serie di articoli, è anche antecedente a tutti gli autori trattati finora (basti pensare che Wells nacque ben 15 anni dopo la sua morte). Più nel dettaglio andremo ad analizzare la sua celebre opera Frankenstein del 1818, ritenuta ancora oggi il primo romanzo gotico di fantascienza.

Frankenstein

Frankenstein
Frankenstein e la sua creatura.

La storia di Frankenstein viene narrata in forma epistolare da un narratore esterno alle vicende raccontate che riporta per iscritto, in una serie di lettere indirizzate alla sorella, quanto riferito dal protagonista effettivo di suddette vicende dopo averlo incontrato nei pressi del Circolo Polare Artico. Il protagonista del romanzo è Victor Frankenstein, un giovane scienziato che, affascinato dalla chimica e dalle sue potenzialità, riesce nell’impresa di creare artificialmente la vita. Più nello specifico, egli riesce a infondere la linfa vitale in un’enorme creatura umanoide assemblata a partire da svariati cadaveri. Le conseguenze di questa creazione sconvolgeranno in maniera irreversibile l’esistenza dello stesso Frankenstein, che si troverà più volte a dover compiere delle scelte morali che lo condurranno verso un interminabile sentiero di sofferenza e di follia.

A livello temporale non è mai specificato l’anno esatto in cui è ambientata la storia, in quanto indicato sempre come ’17**’, tuttavia possiamo affermare che non esiste un corrispettivo reale per la datazione effettiva. Da una delle prime epistole sappiamo infatti che il 31 Luglio di quell’anno era un Lunedì, il che restringe le possibilità a 14 anni: 1702, 1713, 1719, 1724, 1730, 1741, 1747, 1752, 1758, 1769, 1775, 1780, 1786 e 1797. Va tuttavia fatto presente che, per via di una citazione a La ballata del vecchio marinaio di Coleridge (1772-1834), nessuna di queste opzioni risulta valida in quanto l’opera del poeta britannico non venne pubblicata prima del 1798. Nonostante ciò, la presenza di riscontri verosimilmente concreti sull’ambientazione conferisce all’opera una parvenza di veridicità che, unita alla forma di scrittura scelta da Mary Shelley, accentua il potere evocativo del romanzo e rafforza l’atmosfera horror che ne permea le vicende.

Creatore e Creatura

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La nascita completa di Darth Vader

Se si parla di individui dediti alla manipolazione della vita e creatori di indicibili mostri, in Star Wars ne abbiamo uno degli esempi più celebri in Sheev Palpatine. Per quanto diametralmente opposto al personaggio di Victor Frankenstein, che si conferma essere più volte un personaggio positivo, non sono pochi gli elementi che accomunano l’Imperatore allo scienziato. Sia Frankenstein sia Palpatine, infatti, inseguendo le proprie ambizioni, creano i fautori della propria rovina e, nel farlo, condannano anche altre esistenze a soffrire per infine perire.

Anche le loro creature condividono determinate caratteristiche: sia il mostro creato da Frankenstein sia Darth Vader uccidono le loro vittime strangolandole, il primo con le proprie mani e il secondo con la Forza, e concludono entrambi la propria esistenza su una pira funeraria. Come ben sappiamo, ovviamente, Vader conosce più di un modo di privare i propri avversari della vita, ma la sua Presa della Forza è senza dubbio il più iconico. Un ultimo punto in comune tra i due personaggi è la presenza di un continuo conflitto interiore, che termina tuttavia in maniera diametralmente opposta: mentre Vader ne esce vincitore riabbracciando il Lato Chiaro come Anakin Skywalker, la creatura di Frankenstein si ritrova ad affrontare una sofferenza senza fine che, nel finale, la spingerà a togliersi la vita nel tentativo di espiare le proprie colpe e liberarsi dal senso di inadeguatezza che l’aveva accompagnata sin dal suo primo respiro.

L’estetica delle creature

Frankenstein Vader
La creatura di Frankenstein e Darth Vader.

Da un punto di vista puramente visivo, infine, possiamo trovare ulteriori analogie in merito alle sembianze delle due creazioni. Per poterlo fare, però, è necessario allontanarsi dal romanzo di Mary Shelley e addentrarsi nelle trasposizioni audiovisive più famose, che hanno contribuito alla consolidazione nell’immaginario collettivo dell’aspetto fisico della creatura di Frankenstein. Basti pensare ai celebri Frankenstein del 1931 e Frankenstein Junior del 1974 che, con approcci differenti (il secondo è una sorta di parodia del primo), hanno creato l’immagine di un uomo dalle sembianze grottesche e con molti impianti metallici posizionati in svariati punti del corpo che tutti noi associamo proprio al mostro di Frankenstein. Prossimamente avremo modo di vedere se la nuova trasposizione cinematografica del romanzo, realizzata per Netflix da Guillermo del Toro, seguirà le orme dei suoi predecessori o se si discosterà da essi proponendo un nuovo “design” della creatura (interpretata da Oscar Isaac).

Le caratteristiche sopracitate si possono ritrovare anche nella figura di Vader, che risulta essere un vero e proprio cyborg in cui le parti meccaniche prevalgono su quelle organiche ma il cui aspetto suscita puro terrore, e non disgusto, in coloro che incrociano il suo cammino. L’apice degli esperimenti di Palpatine verrà tuttavia raggiunto con la creazione del Leader Supremo Snoke, un vero e proprio essere vivente sensibile alla Forza, la cui esistenza verrà terminata in Episodio VIII – Gli ultimi Jedi da Kylo Ren e Rey che, come si scoprirà in Episodio IX – L’Ascesa di Skywalker, è un’altra “creazione” indiretta dell’Imperatore Palpatine.

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