Iniziando con Wells e proseguendo con Heinlein, abbiamo dato inizio ad un’attenta analisi degli autori di fantascienza (e sottogeneri affini) venuti prima di George Lucas e di ciò che oggi conosciamo come Star Wars. Questa volta è il turno dello scrittore britannico Aldous Huxley (1894-1963), autore del celebre romanzo Il Mondo Nuovo del 1932 che diede origine ad un nuovo genere letterario, il romanzo distopico. Non molto tempo dopo, nonostante la prematura dipartita, sarà proprio uno degli allievi di Huxley a diventare uno degli scrittori più importanti di sempre: George Orwell (1903-1950), autore di capolavori letterari come La fattoria degli animali e 1984.
Il Mondo Nuovo
In un futuro prossimo, parte dell’Umanità vive in una -almeno all’apparenza- promiscua civiltà in cui la Scienza ha completamente preso il sopravvento. Ciò che ne risulta è un governo totalitario di stampo tecnocratico che, al fine di ‘preservare la felicità delle persone’, interviene direttamente nella nascita e nella formazione dei suoi cittadini. Tra gli strumenti e le tecniche adottate per “costruire” i singoli individui (i quali, tuttavia, non hanno una propria identità) troviamo la somministrazione di particolari sostanze durante lo fase di sviluppo embrionale, che viene gestito in impianti costruiti appositamente, l’utilizzo dell’ipnopedia e dell’elettroshock, il condizionamento volto a normalizzare la morte, il consumo di sostanze stupefacenti e l’esperienza sessuale già dalla tenera età, e una serie di ulteriori pratiche che oggi etichetteremmo come ‘inumane’.
Al centro della narrazione troviamo le vicende di due individui: Bernard Marx e John. Bernard fa parte della classe sociale più prestigiosa di questa società malsana, mentre John è un ‘Selvaggio’ nato e cresciuto in una ‘riserva’, una parte del pianeta che ha deciso di non sottostare all’autorità del totalitarismo e ritenuta ‘non economicamente sfruttabile’ da quest’ultimo. L’epiteto ‘Mondo Nuovo’ viene coniato proprio da John dopo essersi ispirato a La tempesta di William Shakespeare. Il netto contrasto fra gli ambienti, i contesti, le culture in cui i due personaggi sono nati e cresciuti darà origine ad una serie di situazioni e di dialoghi che metterà sempre più a nudo le ipocrisie e le assurdità della società distopica del Mondo Nuovo, che nell’atto finale sembra avvolta da un’atmosfera “trumanshowniana” e palesa inequivocabilmente gli inganni sui quali è fondata.
Ritorno al Mondo Nuovo
Nel saggio Ritorno al Mondo Nuovo pubblicato nel 1958, pochi anni dopo la scomparsa di Orwell, Huxley riprende i temi trattati all’interno del proprio romanzo, facendo un’analisi approfondita e dettagliata su quali aspetti si siano effettivamente “profetizzati” (anche solo in parte) e quali, nel bene e nel male, siano rimasti un prodotto di fantasia, nei 26 anni successivi alla pubblicazione del Mondo Nuovo. Ancora oggi risulta impressionante quanto lo scrittore sia stato in grado di prevedere numerosi aspetti che contraddistinguono in maniera imprescindibile la società odierna, come la deriva del capitalismo dovuta ad un consumismo sfrenato, il costante conflitto tra Scienza e religione, o il desiderio sempre più concreto di manipolare la vita in ogni sua forma. In caso voleste recuperare il romanzo e approfondirlo con questo saggio, in questa edizione potete trovare entrambi i testi raccolti in un unico volume. Ma quali sono i collegamenti con Star Wars?
Mondo Nuovo vs Impero
Sorvolando il banale collegamento con la clonazione su Kamino, il confronto più interessante tra il romanzo di Huxley e la saga di Star Wars è proprio quello tra i due regimi totalitari: mentre, da una parte, il Mondo Nuovo risulta essere una perfetta distopia, imperturbabile, inalterabile e inattaccabile grazie agli stretti controlli imposti dall’alto, l’Impero si è mostrato più volte fragile, fallace ed incapace di mantenere il controllo sulla Galassia. Certo, questo confronto va adeguatamente inquadrato vista l’esponenziale differenza tra le “dimensioni” dei due totalitarismi, ma è innegabile che, già da Una nuova speranza, si evincessero queste debolezze del regime di Palpatine.
Opere come Rebels, Lost Stars, Il risveglio della Forza, Battlefront II, L’ascesa di Skywalker e The Mandalorian, ad esempio, hanno mostrato che la diserzione nell’Impero (e nel successivo Primo Ordine) era molto frequente. Se, eventualmente, l’Imperatore avesse agito come nel libro di Huxley, egli avrebbe potuto compensare il (relativamente) ridotto numero di assaltatori e di alleati dell’Impero favorendo il consumo di Spezia tra le varie popolazioni e assicurandosene il monopolio sul mercato. Il regime del Mondo Nuovo, infatti, rifornisce quotidianamente tutti i suoi cittadini di soma, una potente droga in grado di dissociare completamente chi la assume dalla realtà circostante, facendo sì che essi non possano impiegare il proprio tempo libero riflettendo sulla propria condizione o mettendo in dubbio le innumerevoli situazioni paradossali vissute ogni giorno.
Amore e sesso
Una differenza sostanziale che possiamo individuare, invece, sta nella gestione dell’amore e della sessualità dei personaggi: se in Star Wars siamo da sempre abituati a vedere i Jedi come figure caste e distaccate (pur con le dovute eccezioni, come Obi-Wan in gioventù, Anakin, Quinlan, Kanan, Leia e Rey), a non vedere in maniera particolarmente approfondita l’aspetto sessuale (anche di personaggi non facenti parte dell’Ordine), e ad essere testimoni del trionfo dell’amore sulle avversità, nel Mondo Nuovo la situazione è speculare, e lo è in maniera a dir poco grottesca.
Viene infatti promossa, già dall’infanzia, la scoperta del proprio corpo e di quello di altri coetanei, e nell’età adulta vengono incentivate le relazioni aperte e la “poligamia”. Non esiste l’amore, e l’atto sessuale non è mai volto alla riproduzione, che viene gestita in laboratori appositi “producendo” in serie individui indistinguibili tra loro a partire da singoli gameti per ovviare al problema della sovrappopolazione. Va tuttavia fatto presente che, grazie ad opere come Andor, anche nella galassia lontana lontana l’aspetto sessuale sta venendo sdoganato -in maniera decisamente più contenuta, e soprattutto realistica, rispetto al romanzo di Huxley-, come, dopotutto, è giusto che sia.
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