La notte degli Oscar è un evento che da ben 90 anni tiene incollati allo schermo milioni di appassionati di cinema. Ovviamente anche Star Wars, essendo una delle saghe cinematografiche più iconiche di tutti i tempi, ha avuto a che fare nel corso della sua storia con i Premi Oscar. Una storia che però è stata caratterizzata da alti e bassi, luci e ombre. Oggi vi racconterò proprio di questa particolare avventura.
Bisogna dire che, tralasciando l’exploit iniziale, l’esperienza di Star Wars agli Academy Awards è stata costellata più da ombre. Cominciamo quindi il nostro viaggio andando a ritroso nel tempo: partendo cioè dai giorni nostri, fino ad arrivare al glorioso 1978.
L’Ascesa di Skywalker e Solo
Nel 2019 è stato trasmesso sugli schermi l’ultimo appuntamento cinematografico con la Saga degli Skywalker, Episodio IX. L’anno successivo il film ricevette 3 nomination agli Oscar: Miglior Colonna Sonora, per il Sound Editing e per gli Effetti Speciali. La pellicola però non riuscì a vincerne nessuna.
Stessa sorte toccò l’anno prima (agli Academy Awards del 2019) allo spin-off Solo: A Star Wars Story, che concorse nella categoria dei migliori Effetti Speciali, senza però vincere.
Gli Ultimi Jedi
L’ottavo capitolo della saga, Gli Ultimi Jedi, fu in lizza per ben quattro statuette. Le quattro nomination erano miglior colonna sonora, migliori effetti speciali, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro. All’epoca molti si aspettavano una nomination per Mark Hamill, data la sua grande interpretazione di Luke Skywalker. La concorrenza in quelle categorie, però, era davvero molto elevata. Anche Episodio VIII non riuscì ad accaparrarsi nessun premio.
Rogue One
Ai premi Oscar 2017, una grande novità si fece largo in merito a Star Wars: il primo spin-off della saga, Rogue One – A Star Wars Story, era candidato a ben 2 statuette: quella per i migliori effetti speciali, e quella per il miglior sonoro. Anche in questo caso, in entrambe le categorie la lotta era serrata. Per quanto riguarda gli effetti speciali, il “rivale” più pericoloso di Rogue One era sicuramente Doctor Strange, film della Marvel dagli effetti speciali davvero grandiosi. A sorpresa però la statuetta se l’aggiudicò “Il libro della giungla”, live action dell’omonimo classico Disney.
Il premio per il miglior sonoro se lo aggiudicò invece “La battaglia di Hacksaw Ridge” film diretto da Mel Gibson. Rogue One rimase quindi a secco quella notte, ma molte sono state le soddisfazioni che il primo spin-off di Star Wars ha avuto nel corso del tempo.
Il Risveglio della Forza
Ai premi Oscar del 2016 c’è stato il Risveglio di Star Wars alla notte degli Academy Awards. Dopo 10 anni, infatti, Star Wars tornava a calcare questo palco. Un risveglio un po’ amaro, bisogna dirlo. La pellicola era candidata in ben cinque categorie: miglior montaggio, miglior colonna sonora, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro e migliori effetti speciali. Di queste cinque categorie, ben tre furono vinte dalla pellicola rivelazione di quell’anno, ovvero Mad Max: Fury Road. Il maestro John Williams non riuscì a vincere il premio per la miglior colonna sonora, poiché dovette inchinarsi ad un altro mostro sacro del settore, il nostro Ennio Morricone. Che vinse la statuetta per la splendida colonna sonora di The Hateful Eight. L’Oscar agli effetti speciali, un po’ a sorpresa, fu assegnato ad Ex Machina.
Insomma, il Risveglio della Forza rimase a bocca asciutta. In quella leggendaria notte degli Oscar, però, c’è stato molto spazio anche per Star Wars, tra simpatici siparietti dei nostri droidi preferiti, e le splendide apparizioni della bellissima Daisy Ridley.
La trilogia prequel
La notte degli Oscar e la trilogia prequel di Star Wars non sono mai andate molto d’accordo. I tre film hanno raccolto insieme cinque candidature agli Oscar. Tre nel 2000 con La Minaccia Fantasma: miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali. Una a testa per L’attacco dei Cloni e La Vendetta dei Sith: rispettivamente nel 2003 e nel 2006 per i migliori effetti speciali e il miglior trucco. In sei anni nessuna di queste candidature fu portata a casa sotto forma di statuetta. Ci si dovette accontentare di C3PO come statuetta dorata!
Il Ritorno dello Jedi
E’ il momento di parlare del periodo più luminoso della storia di Star Wars ai premi Oscar, ovvero gli anni della trilogia originale. Cominciamo con l’ultimo capitolo della saga, Il Ritorno dello Jedi. La pellicola concorse agli Oscar del 1984 in ben cinque categorie: i migliori effetti speciali, la migliore scenografia, il miglior sonoro, il miglior montaggio sonoro, e la miglior colonna sonora. Il Ritorno dello Jedi vinse la statuetta per i migliori effetti speciali. In particolare, quella statuetta era un Premio Special Achievement, ovvero un premio di una categoria speciale che viene assegnato periodicamente. Nel 1984 questo premio speciale era in palio proprio per gli effetti visivi. E quindi gli esperti degli effetti speciali Richard Edlund, Dennis Muren, Ken Ralston, Phil Tippett si aggiudicarono il riconoscimento.
L’Impero Colpisce Ancora
Il capitolo centrale della trilogia originale ricevette quattro nomination agli Oscar del 1981. Ovvero miglior sonoro, migliori effetti speciali, miglior scenografia e miglior colonna sonora. Anche in questa occasione Star Wars si aggiudicò l’Oscar Special Achievement per gli effetti visivi, che venne consegnato agli esperti Brian Johnson, Richard Edlund, Dennis Muren e Bruce Nicholson, che lavorarono appunto sugli effetti visivi della pellicola.
Una Nuova Speranza
Eccoci arrivati alla fine del nostro viaggio, che corrisponde all’inizio della storia di Star Wars all’interno dei premi Oscar. E che è anche l’apice del successo della saga a questa manifestazione. Nel 1978, il fenomeno Star Wars era più che dirompente: il film ottenne ben 10 nomination agli Oscar, un numero davvero incredibile. Quell’anno Star Wars fu, insieme al film Io e Annie di Woody Allen, protagonista assoluto dei premi Oscar.
Partiamo dalle 10 nomination. Il film ottenne le candidature nelle seguenti categorie: miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura originale, miglior attore non protagonista, miglior scenografia, migliori costumi, miglior montaggio, miglior sonoro, migliori effetti speciali, miglior colonna sonora. Nelle prime categorie primeggiò soprattutto Io e Annie, che ottenne gli Oscar per il miglior film, la miglior regia, la migliore sceneggiatura originale. Quest’ultimo, mio parere personale, leggermente immeritato, vista la sceneggiatura di Star Wars, che rappresentò qualcosa di mai visto prima. La statuetta per il miglior attore non protagonista andò a Jeson Robarts per il film Gulia, che soffiò quindi la statuetta ad Alec Guinness.
Un bel bottino
Per le altre sei categorie, invece, non ci fu storia: furono conquistate tutte da Star Wars. Tra questi, tutti importantissimi, spicca ovviamente l’Oscar alla miglior colonna sonora a John Williams. D’altronde, se crei la colonna sonora più bella di tutti i tempi, il premio Oscar è il minimo! Ma non è finita qui. A questi sei premi, infatti, va aggiunto anche l’Oscar Special Achievement, il primo dei tre conquistati dalla trilogia originale. Questo premio speciale nel 1978 andò a quel genio di Ben Burtt per la creazione di tutti gli iconici suoni di Star Wars, tra i tanti il respiro di Darth Vader, il suono delle spade laser, ecc. Quindi, alla fine della notte degli Oscar del 1978, Star Wars portò a casa ben sette statuette. Un bel bottino, che sancì ancor di più il clamoroso successo della pellicola.
Come abbiamo visto, la storia di Star Wars ai Premi Oscar è stata molto altalenante. Un successo clamoroso iniziale, seguito da un periodo di alti e bassi. Sappiamo bene, però, che la saga ha vinto tantissimi altri premi, ed è una delle più importanti della storia, a prescindere dalle sue avventure agli Oscar. Ho voluto però raccontare le sue vicissitudini in questa notte speciale, nella speranza di riuscire un giorno a riportare a casa una statuetta che nella Galassia lontana lontana manca ormai dal 1984.
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