Tra poker e black jack: le regole del Sabacc

Photo from Kory Westerhold/ CC BY 2.0

Un gioco di cui esistono 1600 versioni nella galassia che è un mix tra blackjack e poker e in cui si utilizza un mazzo con 76 carte. Di cosa stiamo parlando? Ovviamente del Sabacc, la disciplina che ha permesso a Han Solo di strappare di mano il Millennium Falcon a Lando Calrissian. Balzato agli onori delle cronache grazie al bellissimo spin-off “A Star Wars Story” diretto da Ron Howard, il gioco è arrivato in breve tempo nella realtà e un numero sempre crescente di appassionati e professionisti del Texas Hold’em sportivo sta iniziando a organizzare tornei e partite. Vediamo come funziona.

Nel mondo di Star Wars il Il Sabacc è uno dei giochi più conosciuti in tutta la galassia e mette spesso sul piatto puntate altissime che comprendono centinaia di migliaia di crediti, astronavi e veri e propri paesi. Una disciplina imprevedibile in cui le mani possono trasformarsi da vincenti a perdenti in un battito di ciglia e in cui la prontezza di riflessi gioca un ruolo fondamentale.

A una partita di Sabacc si gioca con un mazzo standard di 76 carte e al massimo in otto persone. Delle circa 1600 versioni esistenti nella galassia, una delle più famose è il Bespin Standard, quella in cui Solo e Calrissian si giocano il Millennium Falcon.

I semi del mazzo sono 4, Crediti, Calici, Sciabole e Staffe e per ognuno di essi ci sono 15 carte, undici numerate più un Comandante, una Padrona, un Maestro e un asso. Ad esse si aggiungono altre sedici carte speciali con valori che possono essere negativi o neutri.

Nel Sabacc contano abilità e fortuna in egual misura. Abilità nel bluffare, leggere i tell degli avversari e nel capire il momento giusto del rilancio. Fortuna nell’avvicinarsi più possibile a +23 o a -23, il punteggio da raggiungere in una mano per vincere la partita. Un interessante mix tra le regole del poker e quelle del blackjack e che sta iniziando a attirare professionisti delle due discipline.

Una disciplina che in questo periodo riscuote successo anche tra i protagonisti del poker sportivo, e se consideriamo che PokerStars sta organizzando la celebrazione della 200 miliardesima mano giocata, il gioco di Sabacc potrebbe riscuotere lo stesso successo ed entrare nel circuito ufficiale dei tornei nei prossimi anni.

Nella versione mostrata nel film, il Bespin Standard, viene deciso un mazziere e si gioca in senso antiorario con l’utilizzo dei dati come indicatore della fase di “cambio” del gioco. Il banco consegna quindi una carta a ciascun partecipante e si ferma quando tutti ne hanno due coperte davanti a sé. Completata questa fase i giocatori potranno scegliere se pescare ancora dal mazzo e decidere se scambiare o meno la carta appena pescata. Il turno finisce quando ogni giocatore ha completato gli step puntata, cambio, dichiarazione e pescata. Vince, e si aggiudica tutto il piatto, chi si avvicina di più al punteggio di 23 o -23 senza superarlo.

Quello che rende il Sabacc imprevedibile è una regola che non esiste nel poker e nel blackjack: il cambio improvviso del valore delle carte. Oltre all’abilità nel capire quando puntare o bluffare e nel leggere il gioco degli avversari, è fondamentale la prontezza di riflessi per il momento in cui il tavolo da gioco blocca il rimescolatore elettronico e le carte personali si cristallizzano, impedendo le giocate successive.

Una disciplina che sta acquistando notorietà anche in Italia grazie a un testimonial d’eccezione: Max Pescatori. Il quattro volte campione del mondo di poker e autore di alcuni dei libri più belli scritti sulle strategie del Texas Hold’em, ha deciso di realizzare 4 video tutorial per spiegare come si gioca a Sabacc. Due di essi sono già disponibili sui canali social di Max: “Ho realizzato quattro video – ha dichiarato il campione presentando l’uscita del secondo capitolo della serie – dove pubblicizzo Star Wars tramite Disney e parlo di Sabacc perché nel nuovo film c’è una partita di poker tra Han Solo e Lando. Il Sabacc è una cosa simile al poker e avere Star Wars che parla di carte e della nostra disciplina preferita è davvero una cosa bellissima per tutti noi players”.

Redazione Insolente: Pensavate davvero che un droide non potesse essere caporedattore? Poveri illusi.
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