The Clone Wars è finita qualche mese fa, e ha lasciato un profondo senso di vuoto dentro di noi. A mente fredda, proviamo a tirare le somme di una storia durata dodici anni e sette bellissime stagioni. The Clone Wars non è stata soltanto la prima serie animata di Star Wars, ma ha anche aperto la strada per tutte quelle che sono venute dopo. Ci ha regalato emozioni, colpi di scena, e personaggi indimenticabili. Andiamo a vedere perché la serie può essere considerata una delle opere migliori dell’universo di Star Wars…
I tre protagonisti di The Clone Wars
Non si può non cominciare da Ahsoka. La furbetta è la scintilla che fa iniziare la serie, e il suo arco è a tutti gli effetti il nucleo portante delle stagioni. Non è un caso che la serie si chiuda su di lei. Sarebbe difficile riassumere tutti i momenti che hanno reso iconico il suo personaggio, ma è interessante notare come la sua storia rappresenti a pieno il senso di The Clone Wars. Ahsoka finisce per non schierarsi, né con i Jedi né con nessun altro, perché capisce, giustamente, che la guerra ha cambiato (in negativo) tutti, anche il suo maestro…
Anakin è forse, dopo Ahsoka, il personaggio più riuscito in The Clone Wars. Molte critiche si erano abbattute sul personaggio e sull’attore nella trilogia prequel, ma The Clone Wars riempie tutti i buchi della sua storia, e nel rapporto con Ahsoka, riesce a dargli molte sfumature in più. Si capisce quale sia la sua opinione sulla guerra, che lo rende diverso rispetto agli altri Jedi, e si va a fondo nel suo legame con Padmé. Anche su di lei, The Clone Wars fa un grosso lavoro, facendocela vedere in azione come diplomatica.
Se per Anakin si trattava di riempire e di dare più profondità, su Obi-Wan The Clone Wars lavora di contrasto, andando a inserire un forte elemento di novità. Nella serie, infatti, scopriamo che Obi-Wan è stato “innamorato” un tempo (ma poi ha scelto la via dei jedi), e Satine, la sua amata, gli muore tra le braccia, uccisa da Maul.
Tutto questo crea un parallelismo con la storia di Anakin e Padme, e soprattutto dà tutto un altro spessore al conflitto tra Maul e Obi-Wan. Conflitto che nasce in Episodio I ma che diventa portante solo nella serie, arrivando fino alle ultimissime puntate, dove a combattere Maul troviamo Ahsoka. Si può dire che Episodio I si chiude con un padawan che lo sconfigge e The Clone Wars con un altro padawan che lo batte in duello.
Un universo in espansione
The Clone Wars nasce per riempire uno spazio vuoto, quello tra Episodio II e III, e sfrutta quello spazio non solo per dare profondità ai personaggi o per creare di nuovi, ma anche per espandere l’universo, e mostrarci più elementi del mondo della saga.
Scopriamo di più su come funziona l’ordine dei Jedi e sull’addestramento dei padawan, andiamo in profondità alle vicende legate ai Sith (Dooku, Maul, Grievous, e persino Bane), vediamo pianeti nuovi e le loro dinamiche. Su questo, l’arco di Mandalore è l’esempio perfetto. Inoltre, la serie approfondisce la guerra dei cloni come vicenda politica complessa, e capiamo le motivazioni della Repubblica e dei Separatisti.
In tutto questo, si prende anche il compito di spiegare alcuni dettagli di trama accennati dai prequel: la vicenda di Sifo-Dyas, l’ordine 66. Tutto acquista un significato accresciuto, una forza maggiore. E questo è il bello di una serie che ha permesso al grande pubblico di espandere la propria visione dell’universo di Star Wars, fino ad arrivare, oggi, a The Mandalorian e alle nuove serie Disney +.
I cloni, il vero cuore di The Clone Wars
Chiaramente, sarebbero benissimo potuti stare nel primo paragrafo dell’articolo. La serie si chiama The Clone Wars, e i cloni sono le star, protagonisti di interi archi narrativi. Star Wars non era mai stato particolarmente interessato a farci empatizzare, ed emozionare, con dei cloni, perché non era mai stato necessario (in Episodio II e III, alla fine, il loro spazio è limitato).
Rex, Cody, Fives, Echo, e tanti altri sono una delle ragioni principali per cui The Clone Wars è un vero e proprio gioiello. Perché la serie ci dà tutta una nuova prospettiva su di loro. Sono personaggi drammatici, sia perché tutti sappiamo che fine andranno a fare (un mero strumento nelle mani dell’Imperatore) ma anche perché sono soldati di una guerra che non è la loro, ma che è il loro unico obiettivo di vita.
I cloni, alla fine, sono uno dei motivi per cui The Clone Wars non è una serie solo per bambini. E’ una riflessione sul cosa vuol dire essere un soldato e andare in guerra. Come ha detto Lucas, i prequel per lui erano anche un modo di parlare della politica estera americana, come la guerra in Iraq, e The Clone Wars segue questa scia. Sicuramente, trattare i cloni come essere umani è stata la carta vincente che si sono giocati Filoni e soci, che ha portato anche a uno spin-off sulla Bad Batch.
Menzioni speciali
Questo è solo un articolo, quindi è impossibile racchiudere tutto quello che è stato The Clone Wars. Da questa lista mancheranno sicuramente dei nomi, ma oltre alle tre categorie citate sopra, mi piacerebbe concludere citando alcuni dei personaggi e degli archi più emozionanti della serie.
Non si può non parlare, ad esempio, dei pirati e dei cacciatori di taglie: Cad Bane, Hondo, e anche un giovanissimo Boba Fett, che vuole vendicare la morte del padre. Alla loro linea si lega, da un certo momento in avanti, quella di Ventress e poi di Savage Oppress. Ventress, allieva di Dooku, è un personaggio con un bellissimo arco che però non viene portato a conclusione nella serie. L’epilogo lo trovate nello splendido romanzo “L’Apprendista del Lato Oscuro“, a lei dedicato.
Ci sono poi alcuni archi che hanno segnato la storia di Star Wars. E partirei dall’ultimo ciclo di quattro episodi, che lega The Clone Wars ad Episodio III e porta a compimento la storia di Ahsoka. Un capolavoro emozionante e commovente. Un’altra menzione va all’arco di Mandalore nel quale muore Satine, il momento più struggente della serie. Un altro arco che ha cambiato le sorti della serie è quello finale della quinta stagione, con Ahsoka che lascia l’ordine dei Jedi.
Concluderei citando alcuni archi che hanno permesso di conoscere alcuni “segreti” del mondo di Star Wars: il misterioso arco di Mortis, Yoda che impara come apparire sotto forma di fantasma della Forza dopo la morte. O ancora i giovani padawan che devono imparare a costruire la loro spada laser. Non sono forse gli archi più forti o con i colpi di scena maggiori, ma incarnano bene lo spirito della serie.
Voi cosa ne pensate? Quali sono i vostri momenti preferiti di The Clone Wars? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook e Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.