Perché George Lucas ha venduto Star Wars? I motivi ufficiali e quelli “nascosti”

George Lucas e Bob Iger nel giorno della firma. (WDW News Today foto)

Sono ormai passati quasi 12 anni da quel fatidico 30 Ottobre 2012, quando si concretizzò l’acquisizione di LucasFilm da parte della Disney per 4,05 miliardi di dollari. Da quel giorno il franchise è entrato in una nuova era, e tanto è stato fatto e detto su Star Wars. Ma vi siete mai chiesti quali siano state le ragioni per cui George Lucas decise di vendere? Vediamole di seguito!

Le dichiarazioni di George Lucas

La prima motivazione

George Lucas e Kathleen Kennedy alla Star Wars Celebration di Orlando ad Aprile 2017. Da Inverse.com

Nel corso degli ultimi anni il creatore di Star Wars ha svelato principalmente due ragioni che l’hanno spinto a vendere il franchise. La prima è di natura familiare, e ne ha parlato circa quattro anni fa tramite un’intervista riportata in “The Star Wars Archives: Episodes I-III 1999-2005”.

Ecco le sue parole: In quel periodo stavo iniziando la prossima trilogia; ho parlato con gli attori e stavo iniziando a prepararmi. Stavo anche per avere una figlia con mia moglie. Ci vogliono 10 anni per realizzare una trilogia: gli Episodi I e III sono durati dal 1995 al 2005. Nel 2012 avevo 69 anni. Quindi la domanda era: ho intenzione di continuare a farlo per il resto della mia vita? Voglio affrontare di nuovo tutto questo? Alla fine ho deciso che avrei preferito crescere mia figlia e godermi la vita per un po’. Avrei potuto non vendere la Lucasfilm e far gestire le produzioni a qualcuno, ma questo non è andare in pensione”.

“Per L’impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi ho cercato di non intromettermi, ma non ci sono riuscito. Ero lì ogni giorno. Anche se le persone erano mie amiche e facevano un ottimo lavoro, non era come se lo facessi io; era come se fossi stato allontanato una volta, sapevo che probabilmente non avrebbe funzionato di nuovo, che sarei stato frustrato.”

Sono un micromanager e non posso farci niente. Così ho pensato di rinunciarvi, di godermi quello che avevo e di crescere mia figlia. Inoltre, volevo costruire un museo, cosa che avevo sempre voluto fare, quindi pensavo: ‘Se non lo faccio ora, non lo farò mai’. Ho passato la mia vita a creare Star Wars – 40 anni – e rinunciarvi è stato molto, molto, doloroso. Ma era la cosa giusta da fare. Pensavo che avrei avuto qualcosa in più da dire sui tre successivi perché li avevo già iniziati, ma hanno deciso di fare qualcos’altro. Non sempre le cose vanno come si vuole. La vita è così.”

In questo video vi ho parlato di quelle che sarebbero state le tematiche della trilogia sequel se fosse stata sviluppata da Lucas. All’epoca egli si mostrò davvero rammaricato e soprattutto quasi “impotente” nei confronti di un mercato sempre più competitivo. Egli si definì un micromanager perché non era sicuro che sarebbe riuscito a sostenere nuovamente il peso finanziario della trilogia, e inoltre non era più giovane (e un po’ spericolato) come un tempo.

Questo fu anche il motivo che portò al naufragio del suo progetto “Star Wars: Underworld”, una serie tv live action ambientata nei bassifondi di Coruscant su cui aveva iniziato a lavorare. Anche in quest’occasione egli dimostrò di essere un visionario, poiché sapeva che il futuro era nello streaming. E infatti la seconda motivazione per cui vendette Star Wars risiede proprio in questo grande cambiamento.

La seconda motivazione

Più di recente, nel mese di Maggio di questo 2024, Lucas ha spiegato ai microfoni di Brut un’altra motivazione per la quale decise di vendere, riguardante come vi accennavo l’avvento dello streaming. Ecco le sue parole:

“Lo streaming è davvero potente, ed è fantastico, ha davvero risollevato il business del cinema. Il settore dei film in sala… potevamo vedere i problemi, e non andava bene. Quindi tutti cercavano di salvarlo, ma nessuno sapeva che lo streaming lo avrebbe fatto. È stato allora che Netflix è decollato e a quel punto ho detto: “Non so cosa succederà, ci sarà una gigantesca transizione nel settore, non ne so molto”, ho venduto la società e mi sono ritirato”.

Egli aveva provato a sviluppare la serie tv Underworld (che, lo ripeto, sarebbe stata la prima serie live action di Star Wars, più di 10 anni prima di The Mandalorian), ma non aveva la forza e anche la potenza economica per fronteggiare gli altri colossi dell’intrattenimento in streaming che di lì a poco sarebbero esplosi. Oltre a queste motivazioni “ufficiali”, ce ne sono però sicuramente altre più nascoste e soprattutto sentimentali.

I possibili motivi “nascosti”

George Lucas e La Minaccia Fantasma

È risaputo che egli si scontrò con alcune frange più rumorose del fandom, in particolare all’epoca della trilogia prequel, che lo attaccarono proprio per le scelte compiute con quei tre film. Molti pensano che le tante considerazioni e i commenti duri fatti dai fan possano aver contribuito al desiderio di George Lucas di abbandonare tutto. Alla fine degli anni ’90 egli era deciso a perseguire la sua strada, proponendo qualcosa di molto diverso rispetto alla trilogia originale. E non si fece fermare nemmeno dopo il putiferio post Episodio I.

Fu duramente attaccato per questo, ma il tempo gli diede ragione. George Lucas ha sempre avuto questo carattere, lottando contro tutto e tutti affinché le sue idee prendessero vita. Ma già da giovane e poi in mezza età accusò il colpo di tutto quello stress, e probabilmente si rese conto che non avrebbe retto fino agli 80 anni. Anche le sue idee per la trilogia sequel erano molto coraggiose e possiamo star certi che il fandom avrebbe continuato ad attaccarlo come ha sempre fatto.

Oggi ad attutire il colpo delle continue lamentele c’è un colosso dell’intrattenimento, in quel caso ci sarebbe stato un uomo solo e soprattutto in là con l’età. Perciò, per tutti questi motivi (e sicuramente anche per quelli ufficiali) ha preso a malincuore la scelta di vendere Star Wars. Anche in questo caso però è stato coraggioso e ci ha fatto un ultimo grande regalo, permettendo a questo universo di ampliarsi, di continuare a raccontare storie e appassionare vecchie e nuove generazioni. Per questo, e per averlo creato, gli saremo sempre immensamente grati.

Voi cosa ne pensate della sua decisione? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci anche su FacebookYouTubeTik TokInstagram e Twitter per rimanere aggiornati su tutte le novità di Star Wars.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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