Pensione anticipata, con la nuova riforma puoi lasciare il lavoro domani: ti servono pochissimi requisiti | Invia la domanda
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Persone che esultano per la pensione anticipata (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Buone notizie per i lavoratori: con la nuova riforma accedi più velocemente alla pensione anticipata, potresti ottenerla già domani!
Chi non ha mai sognato di andare in pensione prima e godersi finalmente un po’ di tempo libero? Dopo anni di lavoro, l’idea di lasciare l’ufficio o il cantiere in anticipo è più che allettante. Il problema è che le regole sulle pensioni sono spesso complicate, e orientarsi tra requisiti, contributi e finestre di attesa non è semplice.
La pensione anticipata è una delle vie più richieste per smettere di lavorare prima del tempo, perché permette di uscire dal mondo del lavoro basandosi sugli anni di contributi versati, senza dover aspettare i 67 anni della pensione di vecchiaia. Ma ogni anno le regole cambiano, e rimanere aggiornati è fondamentale per capire se e quando si può smettere di lavorare.
Il nodo centrale è il numero di anni di contributi necessari. Mentre per la pensione di vecchiaia l’età anagrafica è l’elemento chiave, per la pensione anticipata conta soprattutto l’anzianità lavorativa. Negli ultimi anni, il sistema previdenziale ha previsto diverse opzioni per chi vuole ritirarsi prima, tenendo conto di lavori faticosi, carriere lunghe o particolari condizioni contributive.
Ora, però, c’è una nuova possibilità. Dal 2025, il sistema cambia e per molti lavoratori si apre la concreta occasione di lasciare il lavoro con meno attese e requisiti più semplici. Una novità che potrebbe fare la differenza per chi non vede l’ora di smettere e godersi un po’ di meritato riposo.
Pensione anticipata ordinaria nel 2025: i requisiti
Per chi punta alla pensione anticipata ordinaria nel 2025, il requisito principale rimane il numero di anni di contributi, indipendentemente dall’età. Gli uomini potranno andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre le donne con 41 anni e 10 mesi. Una volta raggiunto questo traguardo, bisognerà aspettare tre mesi prima di ricevere il primo assegno.
Ma non tutti avranno la stessa attesa. Per alcuni dipendenti pubblici, i tempi si allungheranno: chi maturerà i requisiti nel 2025 dovrà aspettare 4 mesi, nel 2026 5 mesi e così via, fino ad arrivare a 9 mesi dal 2028 in poi. L’obiettivo di questa modifica è scaglionare le uscite dal lavoro ed evitare che troppe persone vadano in pensione nello stesso momento.
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Pensione anticipata con meno contributi: un’opzione in più
E se i contributi non bastano? Esiste un’altra strada. Secondo quanto riportato da Welpy, chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 1995 può andare in pensione con solo 20 anni di contributi, a patto che l’importo della pensione sia pari almeno a tre volte l’assegno sociale. Per le donne con figli, questa soglia si abbassa: 2,8 volte per chi ha un figlio, 2,6 volte per chi ne ha due o più.
Per questa formula, l’età minima è 64 anni, ma ci sono alcune restrizioni. Ad esempio, chi usa un fondo pensione per integrare l’assegno non può cumulare la pensione con altri redditi da lavoro oltre i 5.000 euro lordi all’anno, almeno fino al compimento dei 67 anni.