Padre e figlio riproducono la base di Hoth con i LEGO

Samuele e suo figlio Tommaso ad una mostra LEGO di Star Wars. Da: la nuova Venezia

E’ il sentimento della passione a muovere il mondo, questo è poco ma sicuro. E questa storia ne possiede tanta, in merito a due argomenti a noi molto cari: Star Wars e i LEGO. Siamo a Treviso, dove un padre con la passione per i LEGO, Samuele Favaro, ha dato vita con l’aiuto di suo figlio Tommaso (che invece ama Star Wars) ad un’opera stupenda. I due hanno riprodotto fedelmente la base di Hoth.

La vicenda acquista molto più valore se pensate che la base ribelle vista ne L’Impero Colpisce Ancora è stata riprodotta con più di 21mila mattoncini LEGO. Raccontiamo quindi tutti i risvolti di questa bellissima ed insolente impresa.

Bellissima esperienza padre-figlio

La fedele riproduzione della base di Hoth.
Da: tribuna di Treviso

Samuele, di 43 anni, racconta che da piccolo amava ricreare paesaggi con i LEGO. Una passione che si è risvegliata grazie a suo figlio, come lui stesso dice: “La passione si è risvegliata grazie a mio figlio Tommaso che ha 12 anni ed è un amante di Star Wars; tutto è venuto da sé. Quando ero bambino Guerre Stellari non mi aveva particolarmente appassionato, se non per un dettaglio: la base di Hoth che fin da subito mi aveva colpito. Una storia un po’ romantica, tornata di lì a qualche anno con l’idea di realizzarla in Lego“. Quella che è nata come un’idea, è diventata una vera e propria impresa padre-figlio. Impresa che ha portato, dopo ben 15 mesi di lavoro, ad uno splendido risultato: la leggendaria base ribelle di Hoth riprodotta con ben 21.533 mattoncini LEGO.

Impresa che non è stata affatto semplice, in tutti i sensi. Ogni fase è stata estenuante, ma i due non si sono mai persi d’animo lavorando come una squadra. Molto difficile, racconta ancora Samuele, soprattutto reperire i pezzi.

Alla ricerca dei mattoncini

Han e Leia nella base ribelle su Hoth.
Da: starwars.com

Queste le sue parole in merito: “I pezzi standard li trovi nei negozi LEGO certificati a Marghera, Bergamo, Milano, ce ne sono alcuni che hanno un wall (muro) dal quale si possono prendere i pezzi sfusi a bicchiere. Ma poi si arriva a un certo punto che ne devi trovare degli altri, più specifici, e allora parte la ricerca tra amici e appassionati in giro per l’Italia ma anche in Germania e Inghilterra, che in gergo si chiamano Afol (Adult fan of Lego). Vicino a Monaco, invece, ho trovato le minuterie per gli abbellimenti“. Dopo un’estenuante ricerca e tantissimo lavoro, i due possono godersi la grande soddisfazione finale, come racconta ancora Samuele.

Non è stato facile gestire la cosa, ma una volta finita l’opera è stato un orgoglio. Vederla finita è molto bello e ci dà soddisfazione che in molti ce la stiano chiedendo per qualche mostra“. Una storia bellissima che racchiude in sé moltissime tematiche importanti: l’amore di un padre per suo figlio, le passioni che ci fanno tornare bambini. E i due non sembrano intenzionati a fermarsi qui!

Tra le idee future c’è la ricostruzione di un’altra ambientazione iconica di Star Wars, ovvero la Luna Boscosa di Endor, teatro della Battaglia che ha posto fine all’Impero Galattico ne Il Ritorno dello Jedi. Facciamo quindi i nostri complimenti a Samuele e Tommaso, nella speranza di poter ammirare presto anche quest’altra opera.

Fonte: La tribuna di Treviso

 

 

Redazione Insolente: Pensavate davvero che un droide non potesse essere caporedattore? Poveri illusi.
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