Obi-Wan Kenobi: tutti i riferimenti e gli easter egg della quinta puntata!

Darth Vader nel quinto episodio

Torna l’appuntamento del mercoledì con la serie evento Obi-Wan Kenobi, che è arrivata al suo quinto episodio. Anche quest’ultimo è ricchissimo di riferimenti, easter egg e sorprese. Analizziamo tutto di seguito! (Ovviamente l’articolo contiene una marea di SPOILER sulla puntata).

La sequenza iniziale di Obi-Wan Kenobi 1×05

Anakin nel flashback del quinto episodio

La quinta puntata di Obi-Wan Kenobi si apre con un flashback decisamente emozionante, che accompagnerà le vicende di tutto l’episodio. Siamo nel Tempio Jedi di Coruscant, nel periodo di Episodio II (quindi prima o durante il 22 BBY). Lo capiamo dal fatto che Anakin Skywalker ha ancora i capelli corti e il codino da padawan, e anche Obi-Wan ha lo stesso stile presente ne L’Attacco dei Cloni.

Mentre Anakin osserva la metropoli in una posa (quella tra le due colonne) che omaggia quella alla Villa Varykino di Naboo, la dimora di Padmé, arriva il suo Maestro per una sessione di allenamento. Quando i due cominciano a duellare, si torna nel presente della serie.

Promozione

Reva sul Devastator di Vader

Ci troviamo sullo Star Destroyer di Darth Vader, che ovviamente non è il Super Star Destroyer Executor (che otterrà nella serie a fumetti Darth Vader 2015, ambientata dopo Episodio IV) ma il Devastator, visto in Una Nuova Speranza. Qui però è avvenuta una piccola retcon, poiché tramite un romanzo legato a Rebels, The Rebellion Begins, sapevamo che nel 5 BBY (4 anni dopo gli eventi di Obi-Wan Kenobi) quel Destroyer apparteneva ancora ad un certo Lord Tion.

A bordo giunge la Terza Sorella, che dopo aver rivelato che Obi-Wan sta raggiungendo Jabiim viene nominata da Vader nuova Grande Inquisitrice, e ottiene lo stemma visto nel primo episodio. Ora sappiamo che non è un semplice simbolo dell’Inquisitorius, ma spetta al leader.

Arrivo su Jabiim e nuove iscrizioni

Nuove iscrizioni su Jabiim

I nostri giungono sul pianeta Jabiim, dove vengono accolti dai rifugiati e da Haja Estree, anch’egli in fuga dopo i fatti di Daiyu. Finalmente tra la folla possiamo notare un po’ di varietà di specie aliene, tra cui trandoshani, nikto, talpiddian, abednedo e tarsunt. Mentre il droide Lola, ancora con il tracciatore al suo interno e un bullone di costrizione (come scopriremo dopo) riesce a sabotare il portellone dell’hangar, Obi-Wan nota nuove iscrizioni in cui sono presenti frasi e nomi di jedi passati da lì.

Tra queste possiamo notare frasi come quella pronunciata da Obi-Wan, “The light will fade, but is never forgotten”, “La luce può affievolirsi, ma mai essere dimenticata”; o ancora “there is no death”, “non c’è morte”. Come nel terzo episodio, vengono canonizzati molti nomi di jedi legends: tra questi troviamo Corwin Shelvay, cavaliere jedi che compare nel primo gioco di ruolo di Star Wars, pubblicato da West End Games nel 1987; c’è poi un certo Tiberus, che potrebbe essere Tiberus Anderlock, pilota jedi comparso in un’espansione del videogioco Star Wars: Galaxies. Ancora, troviamo anche il nome di Drake Lo’gaan, padawan conosciuto nelle strisce a fumetti legends Reversal of Fortune.

Oltre a questi nuovi nomi, ci sono anche alcuni presenti già dal terzo episodio su Mapuzo: si tratta di Djinn Altis e Roganda Ismaren. Molto bella anche l’inquadratura alle spade laser e ai mantelli, oggetti lasciati lì da questi jedi di passaggio.

Sotto assedio

Stormtroopers e Purge Troopers assediano Jabiim

Con i portelloni ancora chiusi, Obi-Wan prende in mano le redini della situazione (segno che è tornato lo stratega di un tempo) e dice a tutti cosa fare. Intanto due trasporti imperiali giungono di fronte al portello d’ingresso, e gli stormtroopers e purge troopers si schierano in posizione con una mitragliatrice pesante simile all’E-Web visto in The Mandalorian. La situazione che si viene a creare è in effetti una doppia citazione al finale della prima stagione di The Mandalorian e alla sequenza de Gli Ultimi Jedi su Crait.

Altro omaggio e parallelismo è l’arrivo della Terza Sorella, uguale a quello di Moff Gideon. Mentre gli imperiali tentano di aprire il portello, Obi-Wan ascolta una olo-registrazione inviatagli da Bail Organa, che svela molte informazioni cruciali e lo avvisa che andrà su Tatooine ad aiutare Owen Lars; elementi importanti per il finale dell’episodio. Subito dopo ha anche una conversazione con Tala, che gli svela il motivo per cui decise di tradire l’impero, dopo una strage di persone sensibili alla Forza su Garel. Abbiamo visto spesso questo pianeta nelle vicende della serie animata Rebels.

Obi-Wan Kenobi: il negoziatore

Vader e la 501esima nel flashback dell’Ordine 66

Con il portellone d’entrata che sta per cedere, Obi-Wan Kenobi torna a svolgere un’altra mansione che lo ha contraddistinto sia nella trilogia prequel che in The Clone Wars: il negoziatore. In particolare parla da solo con Reva, e scopre un tassello del suo passato che vi avevamo già anticipato. Ella non ce l’ha solo con il jedi ma anche con Vader, poiché da youngling al Tempio jedi ha assistito al massacro dei suoi compagni, riuscendo miracolosamente a scamparne. Vediamo la vicenda in nuovi flashback dell’Ordine 66, in cui stavolta compare anche Anakin incappucciato. Una tragedia che ha segnato la sua vita, facendole covare per 10 anni vendetta per entrambi.

Altra cosa che avevamo previsto infatti è il fatto che Reva ce l’abbia anche con Obi-Wan, perché non era presente per fermare il suo ex padawan. Qui nell’adattamento italiano c’è un clamoroso errore di traduzione, perché “he was your padawan” è stato inspiegabilmente tradotto con “eri il suo padawan“.

Sacrificio

Il sacrificio di Tala

Dopo questo confronto, la Terza Sorella distrugge il portello con la spada laser e comincia l’incursione dei soldati. La folla indietreggia sempre più, fino a schiacciarsi nell’hangar ancora chiuso dall’alto, e a questo punto Tala compie un gesto estremo e si sacrifica per far guadagnare loro del tempo. Molto bello anche il sacrificio del droide Ned-B, che come ultimo atto la protegge con il suo corpo. Una scena che ha ricordato molto il sacrificio di K-2SO in Rogue One.

Poco dopo avviene un altro tipo di sacrificio. Tramite i flashback dell’allenamento tra Obi-Wan e Anakin che continuano a scorrere, il jedi ricorda la personalità e le peculiarità del suo vecchio apprendista cercando di anticipare le sue mosse. Per questo lascia ad Haja i suoi effetti personali e si consegna a Reva.

Questa mossa permette di guadagnare tempo fino all’arrivo di Vader, e ad instillare in Reva la voglia di rivalsa nei confronti del Sith. Infatti Obi-Wan viene portato all’interno, e dopo aver tramortito i soldati corre verso l’hangar proprio mentre Leia riesce finalmente a riaprire i portelloni.

La furia di Vader

La potenza di Darth Vader

E’ una corsa contro il tempo: mentre Vader attraversa il tunnel tutti salgono su uno dei trasporti, mentre Haja purtroppo perde il comunicatore di Obi-Wan. Intanto Vader arriva all’hangar e ferma con la Forza il trasporto che stava decollando, facendolo schiantare al suolo e distruggendolo. Un riferimento sia al videogioco Il Potere della Forza (con Starkiller), che a The Clone Wars (con Ahsoka) ed Episodio IX (con Rey e Kylo Ren). Poco dopo però scopre che tutti si trovano sull’altro trasporto, che riesce a fuggire. Ancora una volta Obi-Wan ha sfruttato una sua debolezza, sottolineata poco prima nel flashback: il suo bisogno di vittoria lo rende cieco. E infatti, mentre Vader osserva il trasporto fuggire, rivediamo il flashback in cui Obi-Wan ha la meglio e gli dice che se non lo imparerà rimarrà sempre un padawan.

Un bellissimo tema che rende ricca di significato la famosa frase di Episodio IV: “quando ti ho lasciato non ero che un discepolo. Ora sono io il Maestro”. Nel frattempo la Terza Sorella si avvicina di soppiatto, ma Vader ovviamente la blocca con la Forza e ingaggia con lei una lotta, o meglio quasi “uno sfogo”. Il Sith è irritato e perciò non pone subito fine allo scontro, bloccando i fendenti dell’Inquisitrice con la Forza. Fino al momento in cui, presa e spezzata la sua spada laser rotante, la trafigge con la sua stessa arma. Una scena bellissima che ci mostra nuovamente la sua immensa potenza.

Ritorni e preoccupazioni per Obi-Wan Kenobi

Reva trafitta e dolorante

Mentre la Terza Sorella è a terra trafitta e dolorante, torna in scena il Grande Inquisitore, sopravvissuto come previsto (in barba a tutti coloro che parlavano di assurde decanonizzazioni). Schernendola, le strappa dal petto la spilla da Grande Inquisitore e la riappunta sul suo. Sia lui che Vader la lasciano lì dolorante senza darle il colpo di grazia, una scelta particolare che potrà costare cara.

Reva, rimasta sola, nota il comunicatore caduto in precedenza e ascolta il messaggio di Bail Organa, cominciando a comporre il mosaico. Intanto Obi-Wan sul trasporto ha una bruttissima sensazione, poiché sa che sta per accadere qualcosa dove non dovrebbe: e infatti, questo penultimo episodio si chiude su Tatooine e sulla dimora dei Lars, con Luke che dorme tranquillamente. Probabilmente, nel finale la sua serenità potrebbe essere turbata, e siamo certi che Obi-Wan farà di tutto per evitarlo.

Cosa ne pensate di questi riferimenti ed easter egg della quinta puntata di Obi-Wan Kenobi? Ditecelo come sempre nei commenti! Qui trovate anche la nostra recensione dell’episodio. E continuate a seguircianche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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