L’unico jedi di cui George Lucas “vietò” la sopravvivenza all’Ordine 66

Alcuni Jedi durante l'Ordine 66 in Episodio III

Nel corso degli anni, tramite serie tv, romanzi, fumetti e videogiochi, abbiamo conosciuto moltissimi jedi sopravvissuti all’Ordine 66; anche alcuni che pensavamo essere deceduti. Tra tutti quelli caduti, solo di uno George Lucas vietò qualsiasi futura ricomparsa. Vediamo insieme di chi si tratta!

Il divieto di George Lucas a Filoni

Il Maestro Jedi Plo Koon combatte i droidi nello spazio. Da: wookieepedia

Durante il panel del 15° anniversario di The Clone Wars alla Star Wars Celebration 2023, Filoni ha rivelato che uno dei Jedi che avrebbe voluto far ricomparire come sopravvissuto all’Ordine 66 è il Maestro Plo Koon. Come ricorderete fu lui a scoprire la giovane Ahsoka Tano e a portarla al Tempio; e ciò spiegherebbe forse perché a Filoni piaceva l’idea di tenerlo in giro dopo l’Ordine 66. Come altri importanti jedi, Plo Koon ha subito le conseguenze della Purga in Episodio III – La vendetta dei Sith, quando il clone Jag ha abbattuto il suo caccia su Cato Neimoidia.

Filoni aveva quindi proposto di far tornare in qualche modo Plo Koon come sopravvissuto, ma Lucas si oppose fermamente. Filoni non ha approfondito le ragioni del Creatore, ma è chiaro che ne rispetta il giudizio, il che significa che Plo Koon rimarrà morto.

Anche se Plo Koon è definitivamente morto, ha comunque un forte legame con Ahsoka Tano e potrebbe apparire in qualche modo nella serie a lei dedicata, magari tramite flashback. Inoltre, sempre in occasione del panel per il 15° anniversario di The Clone Wars, Dave Filoni ha rivelato che realizzerà la seconda stagione di Tales of the Jedi, che sarà incentrata su altri Jedi oltre Ahsoka Tano e il Conte Dooku. Dato che Filoni adora Plo Koon, potrebbe comparire anche qui.

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Fonte

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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