Una storia perfetta, scritta e pronta per essere messa su pellicola. A noi può sembrare che dovesse apparire così la sceneggiatura di Star Wars all’epoca in cui Lucas la presentò alle major cinematografiche. Ma non è stato così. Alcuni possono pensare che Lucas sia l’uomo più maledettamente fortunato del pianeta per aver avuto un’idea tanto geniale quanto semplice. Star Wars ha reso a lui milioni e milioni di dollari, una pioggia infinita di soldi.
Ma sicuramente non è stato semplice. E l’impegno che zio George ha profuso, nel credere fermamente, attraverso le avversità, nel progetto Star Wars, non è certo cosa comune sia nel cinema di oggi che in quello passato.
Questioni di soldi
Vi abbiamo già parlato delle difficoltà che Lucas ebbe con l’originale Guerre Stellari. Nessuno voleva finanziare il progetto, e una volta che arrivarono i soldi, questi finirono subito. Perennemente sopra il budget, con attori che detestavano la storia e troupe svogliata che credeva di star girando un film di serie B. Insomma, completare Una Nuova Speranza non è stato facile. Ma quando il successo arrivò, ed il pubblico entusiasta premiò gli sforzi di Lucas, dando uno schiaffo a tutti coloro che non avevano creduto in lui, la situazione comunque non sembrò migliorare. George aveva già in mente il sequel, e sapeva che quello che stava creando possedeva il potenziale per scrivere la storia del cinema e non solo.
Credeva così tanto in quello che faceva, che mise tutti i soldi della produzione di tasca propria, per evitare di cedere i diritti creativi del film. Oggi sappiamo come è andata a finire, e possiamo dire che Lucas sia stato davvero lungimirante. Ma all’epoca questo fu un vero e proprio azzardo.
I problemi colpiscono ancora
Si, Episodio IV aveva sbancato, ma il rischio di un seguito flop rimaneva sempre dietro l’angolo. Rischio che, inizialmente, colpisce ogni saga che si rispetti. Se Lucas avesse fallito, mettendo tutto di tasca propria, attraverso prestiti bancari esorbitanti, la sua vita avrebbe certamente imboccato un rapido declino. Quando i soldi erano pronti, e la produzione iniziò, Lucas scoprì che anche l’Impero Colpisce Ancora non sarebbe stato un affare facile.
Il suo amico e mentore Irvin Kershner venne convinto solo dal suo agente nel girare qualcosa che esulava dal suo classico concetto di film. Un uomo vecchio stile che non si curava di cose come gli effetti speciali. Che, come sappiamo, hanno fatto parte del successo di Star Wars. Lucas lasciò a lui le redini del progetto, e al produttore Gary Kurtz la supervisione del tutto.
Lucas voleva dedicarsi con calma e tranquillità al progetto più ampio che aveva in mente per Star Wars, nonché alla costruzione dello Skywalker Ranch. E, inoltre, a migliorare il rapporto con la moglie, deteriorato da tutte le problematiche che subì durante la produzione del primo capitolo. Ma la pace era ancora lontana dalla vita del nostro caro zio George. Dopo qualche mese, i soldi erano, di nuovo, finiti e le riprese stavano subendo dei ritardi notevoli. Questo obbligò il regista di Guerre Stellari a tornare attivamente sul set per supervisionare e gestire al meglio il tutto, visto che era lui che metteva il denaro.
Cicatrici indelebili
Nonostante questo, e nonostante l’aver girato anche delle scene da solo, il primo “cut” del film, ovvero la prima versione del montaggio, era abbastanza priva di senso ed incoerente. Allora Lucas si rimise al lavoro re-editando tutto il materiale e girandone di nuovo, arrivando ad una versione che paradossalmente era ancora più terribile della precedente. Senza soldi, con l’acqua alla gola per le tempistiche non rispettate, la rovina sembrava pericolosamente vicina per Lucas. Fortunatamente, l’ulteriore rimaneggiamento, che poi divenne quello definitivo, sembrava pronto per poter arrivare nelle sale.
Il resto della vicenda è storia, l’Impero Colpisce Ancora è ancora oggi da molti acclamato come la miglior pellicola della saga cinematografica di Star Wars ed è inqualificabilmente grande la barca di soldi che è scaturita da essa. Ma le cicatrici della lotta, rimasero a lungo nella vita di Lucas. Lui e la moglie si lasciarono qualche anno dopo. Il matrimonio era ormai distrutto dagli impegni lavorativi che dovette affrontare. Inoltre, egli non lavorò mai più con il produttore Gary Kurtz dopo questa vicenda.
Pensate che queste difficoltà furono le uniche nello sviluppo di Episodio V? Ovviamente, anche il clima contribuì alle avversità, soprattutto per le riprese in Norvegia della Battaglia di Hoth. Ve lo raccontiamo qui.
Tutta questa storia ci fa capire quanto impegno e amore George Lucas ha profuso in questa saga. Un progetto tenuto a cuore e difeso attraverso mille avversità, che lo ha portato verso molti traguardi. Per non parlare dei guadagni astronomici. Ma non azzardatevi a dire che Star Wars venne creato solo per i soldi. Perché alcune scommesse azzardate da quell’uomo, una persona d’affari non le avrebbe mai fatte. La passione mosse le decisioni di George Lucas.