Darth Maul è uno dei personaggi più amati dell’intera saga di Star Wars. E compare 10 minuti, nel film più maltrattato dai fan, pronunciando tre battute. È evidente come ci sia qualcosa che non torna nella questione. Normalmente, i personaggi iconici, soprattutto i villain, lo diventano per un modo particolare di essere cattivi, per i dialoghi e le azioni. Come mai dunque Darth Maul è diventato così famoso, pur avendo così poco spazio concessogli?
La risposta è abbastanza scontata. L’anomalo comportamento è principalmente dovuto alla particolarità stessa della saga di Star Wars, che approfondisce i più minimi particolari dei personaggi nell’expanded universe. Cosa che, ovviamente, accade anche nel caso di Maul.
La vendetta dei Sith
Prima di inoltrarvi nella lettura, sappiate che ci sono pesanti SPOILER sulle serie animate. Possiamo dire che Darth Maul non ha avuto certo una vita facile. Figlio del capo delle Sorelle della Notte, Madre Talzin, prelevato con la forza dal suo pianeta natale Dathomir da Darth Sidious, già da piccolo viene cresciuto nell’odio e nel dolore dal malvagio signore dei sith, che lo forgia come l’arma perfetta da usare contro i jedi. Insomma, non certo una scampagnata per un qualsiasi bambino. Un potenziale enorme, voglia di potere e sangue. L’odio scorre in lui, pompato dalle parole del maestro, nell’attesa della vendetta contro i jedi. Le premesse sono buone vero? Certo che si, solo che, quando lo vediamo nella Minaccia Fantasma, queste cose noi non le sappiamo.
Un personaggio vestito di nero che è acrobatico, rosso e ha una spada laser figa. Darth Maul, come tutti sapete, viene separato da metà del suo corpo da Obi-Wan Kenobi, dopo che Qui-Gon ci ha rimesso le penne.
Nel manuale “Come non far incazzare un sith”, la prima cosa che ci trovate scritto è: “non tagliatelo a metà.” In effetti, dopo questa operazione di asportazione, agli occhi di Darth Maul, il nostro Ben diventa peggio dell’ebola. Ma, prima di questo, il sith ha un periodo di pausa nella latrina spaziale di Lotho Minor. Qui scorrono i giorni più bui per il nostro amico rosso, che con delle gambe meccaniche a mo’ di ragno, abbastanza inquietanti, zampetta qua e la in preda al delirio più totale. Ritrovato dopo anni dal fratello Savage Opress, rinviene in se, e rinasce dalle sue ceneri. Aprendo la strada a quelle che saranno le sue avventure in Clone Wars e in Rebels.
Pazzo, pazzo Maul
Nelle serie canoniche, ma finanche nel fumetto a lui dedicato, Maul viene rappresentato come effettivamente è. Non un pezzo di carne da buttare nel macello gestito dai jedi, ma un vero signore dei sith. Machiavellico, manipolatore, pieno di odio, subdolo e assolutamente intelligente. Un vero cattivo con i fiocchi insomma. Tocca l’apice quando uccide la duchessa Satine davanti agli occhi di Obi-Wan. Aveva promesso di farlo soffrire, e l’ha fatto. Solo che, come sempre, Kenobi è più in alto di lui (lol) riguardo al concetto di vendetta.
Lui incarna il jedi perfetto, leale ai suoi principi fino al midollo. Ha il giusto grado di distacco tale da non impazzire, da non cedere alla pressione di Maul, di non diventare quello che ha giurato di sconfiggere. Maul dunque fallisce anche questa volta nei confronti del Maestro Jedi. Non più sith, non più così potente, viene successivamente sconfitto ed infine di nuovo catturato da Sidious, durante un rocambolesco duello davvero stupendo (in cui, come ricorderete, suo fratello perde la vita).
Lui ci vendicherà
Il suo ritorno in Rebels è quasi poetico. Finisce per usare gli ultimi rimasugli dei jedi solo per poter tornare da Kenobi, riguardarlo negli occhi e sfidarlo ancora, fino a che uno dei due non morirà. Maul non pensa ad altro, da ormai trent’anni. Una vita consumata nell’odio la sua. E, quando muore, tra le braccia di un Obi-Wan ascetico e totalmente in pace con se stesso, anche in quel momento, chiede vendetta. La vendetta verso chi gli ha rubato la vita da bambino, la vera causa di tutti i suoi mali, il tentatore per eccellenza. Il suo vecchio maestro Sidious.
Darth Maul incarna tutto quello che un sith dovrebbe essere, nonostante in tutto il suo percorso esistenziale egli lotti per essere qualcosa di più di questo. Ovvero sganciarsi dai limiti che gli vengono imposti. Maul è uno degli esempi lampanti del perché chi ama Star Wars non può prescindere dalla visione di ciò che contorna i film. Rimane, comunque, un pizzico di rammarico per l’apporto benevolo che avrebbe potuto donare a La Minaccia Fantasma se Lucas avesse creduto di più nel suo impatto su schermo.