Licenziamento immediato, l’auto aziendale non la devi toccare: usala solo se te lo dice il capo o resti a casa

Auto aziendale chiavi in mano (Canva Foto) - www.insolenzadir2d2.it
Se usi l’auto aziendale rischi grosso, soprattutto in questi orari: puoi utilizzarla solamente se te lo dice il capo.
Avere un’auto aziendale a disposizione è senza dubbio un vantaggio, ma attenzione: non significa che puoi usarla come fosse tua. Molte aziende mettono a disposizione dei dipendenti un veicolo per svolgere le attività lavorative, ma ci sono regole precise da rispettare. E infrangerle potrebbe costarti caro.
Uno dei dubbi più frequenti riguarda l’uso dell’auto aziendale per scopi personali. Posso usarla per andare a prendere i bambini a scuola? O per una veloce commissione durante la pausa? La risposta, nella maggior parte dei casi, è no. A meno che non sia espressamente previsto dal contratto, il veicolo deve essere utilizzato solo per motivi professionali e con l’autorizzazione dell’azienda.
Il vero problema nasce quando l’auto aziendale viene usata per scopi privati durante l’orario di lavoro. In quel caso, non si tratta solo di una questione formale, ma di un comportamento che può essere considerato una violazione grave. Se un dipendente risulta “in servizio” ma in realtà sta girando per faccende personali, l’azienda potrebbe ritenere di non potersi più fidare di lui.
Proprio su questo tema si è pronunciata la Corte di Cassazione, chiarendo che l’uso improprio dell’auto aziendale può portare a conseguenze pesanti. In un caso recente, un lavoratore è stato licenziato per aver usato sistematicamente il veicolo per motivi personali durante l’orario di lavoro.
La Cassazione: licenziamento legittimo per uso personale dell’auto aziendale
Il caso riguarda un dipendente di un’azienda chimico-farmaceutica che, pur avendo l’auto aziendale a disposizione per lavoro, la usava regolarmente per questioni private. L’azienda, insospettita, ha ingaggiato un’agenzia investigativa che ha raccolto prove sufficienti per confermare la violazione.
La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 3607/25, ha stabilito che questa condotta rappresenta una grave violazione contrattuale, giustificando il licenziamento immediato. Il problema principale? Il lavoratore risultava formalmente in servizio, ma in realtà stava svolgendo attività personali, sottraendo tempo e risorse all’azienda.

Controlli aziendali: quando sono ammessi?
Nel caso specifico, il datore di lavoro ha potuto far valere le prove raccolte dagli investigatori perché il controllo è avvenuto in luoghi pubblici e con un obiettivo preciso. La Cassazione ha chiarito che le indagini di questo tipo sono legittime, purché rispettino alcuni principi fondamentali: non devono essere invasive e devono essere mirate a verificare un illecito.
La sentenza conferma quindi una linea piuttosto severa: se un dipendente utilizza un bene aziendale per scopi personali in modo fraudolento, il licenziamento è una misura proporzionata. L’argomento è stato approfondito anche da Brocardi, che ha evidenziato come il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente sia fondamentale. Morale della storia? Meglio non rischiare: se hai un’auto aziendale, usala solo per lavoro e solo quando è autorizzato.