L’arte di Star Wars: Doug Chiang e la ricetta per creare delle perfette guerre stellari
Avete mai pensato a Star Wars come ad una ricetta, con ingredienti da mescolare nelle giuste proporzioni per ottenere un risultato perfetto? Doug Chiang, film designer, vicepresidente ed executive creative director di Lucasfilm è stato uno degli ospiti di punta della 24° edizione della VIEW Conference, evento di settore su animazione, Virtual Production e storytelling che si tiene annualmente a Torino. Egli ha rivelato ai numerosi presenti il “segreto” per creare delle perfette Guerre Stellari. Vediamo di seguito le sue parole!
L’esperienza di Doug Chiang
Americano di origine taiwanese, Chiang lavora in Lucasfilm dal 1995 e si può considerare l’erede di Ralph McQuarrie, l’illustratore a cui si era rivolto George Lucas per ideare la trilogia originale. E’ stato il Creatore stesso infatti a scegliere Chiang come designer per i prequels.
McQuarrie, il talento dietro a film come ET, I Predatori dell’Arca Perduta e Jurassic Park, è stato citato più volte dal creativo americano, durante il suo keynote, come principale fonte di ispirazione che però ha reinterpretato seguendo il proprio gusto personale. Il risultato è un’interessante commistione fra natura e tecnologia.
Individuato come principale design director da George Lucas a metà degli anni ’90 per lavorare alla creazione dei prequels, Chiang ricorda come la prima cosa detta da Lucas fu di dimenticarsi tutto quello che sapevano su Star Wars [la trilogia originale] perché si sarebbe ricominciato da zero anche da un punto di vista estetico.
Nel creare i prequels, infatti, il “Creatore” voleva rispecchiare l’evoluzione tecnologica e di design avvenuta nel mondo reale nei circa 20-25 anni che intercorrono tra le due trilogie. Innovando e allo stesso tempo riprendendo quelli che erano stati i disegni di McQuarrie.
Il mix perfetto di tradizione e innovazione
L’estetica di Star Wars dagli anni ’70 ad oggi, secondo Chiang, affascina e attrae milioni di persone in tutto il mondo perché è il riuscitissimo connubio tra vecchio e nuovo, tra una tecnologia che ricorda gli anni ‘70 e strumenti che al momento esistono solo nella mente di creativi e scienziati.
Il mondo fantastico creato da Lucas, per funzionare, deve infatti richiamare aspetti del mondo reale, risultando esotico ma familiare. Star Wars è sempre stato nelle intenzioni del suo creatore un melodramma o “period film” ambientato in una galassia lontana lontana. (A tal proposito consiglio la visione del documentario di James Cameron sulla fantascienza dove intervista, tra gli altri, Lucas).
Questa scelta influenza ancora oggi le scelte di Jon Favreau e Dave Filoni quando devono creare nuovi personaggi e creature come ad esempio Grogu.
L’iconicità di Star Wars è quindi legata a quel mix tra culture, espressioni artistiche e influenze diverse che hanno creato la logica starwarsiana, appartenente solo a quel mondo.
Nuovo e tradizionale: se McQuarrie è stato il primo ispiratore e chef a lavorare con questi ingredienti, Chiang e gli altri creativi ancora oggi ‘cucinano’ con gli stessi materiali e seguendo la stessa ricetta per ottenere l’universo delle guerre stellari. Un 80% fortemente radicato nella realtà e un 20% di pura invenzione e fantasia.
È il mix di queste componenti, in questa proporzione a rendere Star Wars un successo planetario…Bon appetit!
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