Chissà come deve essere stato emozionante per un bambino nel 1977 vedere un’arma così bella come la spada laser.
Questa è l’arma dei cavalieri Jedi. Non è goffa o erratica come un fulminatore… è elegante invece, per tempi più civilizzati. – Obi Wan Kenobi
Sembra che l’ispirazione per uno strumento tale sia venuta a Lucas guardando gli ormai dimenticati (purtroppo) film degli anni ’40, in cui c’erano frequenti duelli di spada. Serviva un’arma nobile, come era l’ordine Jedi stesso, che desse quel tocco di Fantasy ma al contempo di futurismo, che serviva a questa pellicola…
Così venne alla luce la “Lightsaber”: la traduzione italiana lascia un po’ per strada il significato originale che il termine voleva indicare, cioè “Lama di Luce”. Parole che ovviamente richiamano anche allo scopo di quest’arma, cioè quello di proteggere i deboli e, in generale, essere strumento di difesa.
Ma come è stata realizzata sulla pellicola questa meraviglia?
Inizialmente si trattava di bastoni attaccati ad else fatte con materiali di scarto tecnologici (gli scenografi ne avevano di fantasia). Si passò poi nelle pellicole successive a robusti manici in carbonio per gli stuntman.
Nel primo film, per la resa del classico bagliore emanato dalle spade, si era originariamente pensato ad un effetto ottico dovuto alla rifrazione di un flash da camera presente all’interno dell’elsa. Tuttavia questo effetto non dava troppo risalto alla luminosità della lama, perciò si ritenne opportuno inserire successivamente una animazione disegnata a mano sulla pellicola.
Per tutta la trilogia originale si andò avanti in questa maniera, mentre dalla trilogia prequel si utilizzarono moderni software per ricreare il classico effetto che ci emoziona ogni santissima volta come se fosse la prima.
L’evoluzione del suono
Inizialmente il suono della spada laser consisteva nell’interferenza di un microfono con un televisore unita al suono di un vecchio proiettore cinematografico. Purtroppo poi la tecnologia soppiantò l’analogico inserendo dei suoni fatti con un sintetizzatore gestito dal computer.
Ma il progresso non può toglierci proprio tutto!
Era infatti usanza per il nostro Jedi scozzese preferito Ewan McGregor imitare il suono della spada con la voce, tanto che in post produzione si dovette fare un lavoraccio per coprire i suoni e i movimenti labiali prodotti dall’attore durante le riprese.
Sono anche queste piccole cose che hanno reso Star Wars l’icona cinematografica che è oggi, semplici trucchi e idee ingegnose che danno vita ad un mondo fantastico e ci lasciano viaggiare liberi con la fantasia in una galassia lontana lontana, stando però sempre attenti ad avere a portata di mano la nostra arma preferita.
(Diffidate da chi porta con se un semplice fulminatore!)
Se volete saperne di più riguardo a questo argomento, potete dare uno sguardo a questa featurette su Youtube: