La spada laser di Luke Skywalker ha un legame con quella di Qui-Gon Jinn? La teoria

Le spade laser di Luke e Qui-Gon. Da: news innings

Durante il celebre scontro con Darth Vader in Episodio V, Luke Skywalker perde sia la mano che la spada laser a lama azzurra. Nel capitolo successivo, Il Ritorno dello Jedi, gli vediamo impugnare una nuova spada laser a lama verde. Ad oggi canonicamente non sappiamo come Luke l’abbia costruita, e secondo una particolare ed interessante teoria questa spada sarebbe legata moltissimo a quella di Qui-Gon Jinn. Vediamo come!

L’utilizzo della spada laser verde

L’iconico Luke Skywalker. Da: screen rant

Come ben sappiamo, in origine i colori delle spade laser erano dettati da esigenze pratiche. Lucas avrebbe voluto sfruttare più colori, ma inizialmente su schermo poté utilizzare solo l’azzurro. Solo successivamente, tramite un budget maggiore e i progressi nella tecnica, venne introdotto il colore verde. In-universe però ci potrebbe essere una spiegazione molto poetica al fatto che la lama della spada laser costruita da Luke sia verde: una connessione con quella di Qui-Gon. Ma andiamo per gradi.

Nel romanzo Legends (non più canonico) L’ombra dell’Impero, ambientato tra L’impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi, ci viene raccontato come Luke ha costruito la sua spada laser a lama verde. Luke torna su Tatooine e si dirige verso la casa di Obi-Wandove trova dei documenti e delle istruzioni che Kenobi aveva lasciato per completare il suo addestramento. Ovviamente tra questi c’era anche il come costruire una spada laser, con l’aggiunta di schemi sulla spada personale del maestro.

Nel Legends ogni spada poteva contenere più di un cristallo kyber per regolare il colore della lama, anzi di norma ne conteneva tre. Per la sua spada, Luke fece delle modifiche in maniera tale da prevederne uno solo. Poiché l’Impero aveva distrutto e bandito tutti i luoghi dove reperire naturalmente i cristalli, Luke ne creò uno sintetico tramite l’utilizzo di un altoforno e delle istruzioni di Obi-Wan. Nelle opere Legends infatti non erano rari i cristalli costruiti sinteticamente. I cristalli sintetici però, come sappiamo, nel canone non esistono (se non dei prototipi creati dagli scienziati) e non sono più utilizzati dai Force User. Come ha fatto quindi Luke a reperire il cristallo?

La teoria di Qui-Gon Jinn

Qui-Gon Jinn, interpretato da Liam Neeson

Nella junior novel canonica Return of the Jedi: Beware the Power of the Dark Side! Ci viene detto che Luke tornò nell’abitazione di Obi-Wan su Tatooine, e che “dopo averla lasciata, sapeva di aver finalmente raccolto tutto ciò di cui aveva bisogno“. Come sappiamo anche dai fumetti, egli prese da lì anche i diari di Ben Kenobi, dove sicuramente era descritto un procedimento di costruzione per la spada laser. La differenza con le opere Legends rimane il cristallo Kyber, che Luke deve aver per forza reperito in natura. L’ipotesi più plausibile è che egli sia stato su Ilum o un altro mondo e abbia recuperato un cristallo. Ma ce n’è una più suggestiva.

E se Luke avesse trovato nella dimora di Obi-Wan il cristallo kyber appartenuto al suo Maestro Qui-Gon Jinn? L’ultima volta che vediamo la spada laser di quest’ultimo è in Episodio I, quando il giovane Obi-Wan la usa per tranciare Maul in due. E’ altamente probabile che egli, come fatto per quella di Anakin in Episodio III, l’abbia tenuta con sé. Luke quindi potrebbe aver trovato il cristallo anni dopo, utilizzandolo per la sua nuova spada laser, chiudendo così un poetico cerchio.

La serie regolare a fumetti Star Wars 2020, ambientata tra Episodio V e VI, ci sta narrando il viaggio dei nostri eroi verso “Il Ritorno dello Jedi”, ed è quindi altamente probabile che ci spiegherà come Luke abbia costruito la sua spada a lama verde. Vi piacerebbe se il cristallo appartenesse davvero a Qui-Gon Jinn? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Fonte della teoria

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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