Ipotetico referendum galattico: chi avrebbe vinto tra Repubblica e Impero?

Il futuro Cancelliere Supremo Palpatine e Padmé Amidala

Lo strumento del referendum è il tema caldo di questi giorni. Non ho intenzione di entrare nel merito del referendum costituzionale, ma approfitto della questione per porre un interessante e fantasioso quesito in merito al tema referendario. Se in Star Wars le popolazioni galattiche avessero avuto la possibilità di votare tra la Repubblica e l’Impero, cosa avrebbero scelto? Proviamo ad analizzare entrambe le situazioni.

La Repubblica Galattica ha origini antichissime, essendo nata intorno al 25000 BBY con la firma della Costituzione Galattica. Nel corso dei secoli, inoltre, la Repubblica si trovò a dover fronteggiare la minaccia di vari Imperi Sith, che si avvicendarono nel corso del tempo. Tralasciamo però l’affascinante mondo di Star Wars Legends (saranno vicende di cui avremo modo di parlare in altre sedi), e concentriamoci sul periodo dell’ascesa politica di Palpatine.

Il lento declino della Repubblica

Ci troviamo in un periodo in cui la Repubblica non è più quella di una volta. La sua prosperità ha portato alla nascita di potentissime gilde economiche, come quella della Federazione dei mercanti, che di fatto dominavano interi sistemi stellari, e controllavano tutte le più importanti rotte commerciali. Queste gilde divennero sempre più potenti, tanto da riuscire anche ad organizzarsi militarmente. Il Senato galattico era preoccupato dal fatto che questa potenza sarebbe potuta essere utilizzata contro la Repubblica.

Finis Valorum.
Fonte: Javapedia

Questi timori divennero realtà quando la Federazione, per opporsi ad un provvedimento del Senato, occupò militarmente il pianeta Naboo. La posizione del Cancelliere Valorum (che a quel tempo era il Cancelliere Supremo, ovvero il Presidente del Senato) dopo questo ennesimo scandalo vacillava sempre più. Tutti infatti sappiamo come, invano, cercò di inviare due Jedi pacieri (Qui-Gon e Obi-Wan) affiché si potesse mettere fine a questa disputa. Così non fu, e altre vicende consequenziali portarono alla sfiducia del Cancelliere Valorum, che fu sostituito dal senatore Sheev Palpatine. Egli divenne quindi il nuovo Cancelliere Supremo.

Nonostante, come sappiamo, a tessere le fila di questa enorme congiura ci fosse sotto proprio il potente signore dei Sith Palpatine, la Repubblica non era più quella di una volta. La ricchezza permise il dilagare della corruzione tra le schiere di burocrati e senatori galattici.

“La Repubblica non è più quella di una volta. E il Senato è pieno di diplomatici avidi e litigiosi. Non c’è interesse nel bene comune”. Palpatine

La goccia che fa traboccare il vaso..

Come se non bastasse, il conflitto si inasprì, sfociando nella famosa Guerra dei Cloni. In quel periodo, il Senato diede a Palpatine poteri urgenti e speciali (tramite una mozione promossa dal “senatore” Jar Jar Binks), ed egli istituì un esercito di cloni per fronteggiare l’armata dei droidi della Confederazione. Palpatine divenne comandante militare; negli anni a seguire il suo potere crebbe, sotto la preoccupazione del Consiglio dei Jedi. Sappiamo tutti come andò a finire.

Un’ardua scelta

Qui, finalmente, può nascere il nostro quesito fittizio. Se, alla fine della Guerra dei cloni, invece della presa diretta di potere da parte di Palpatine, ci fosse stato un referendum sulla scelta della forma di governo da adottare, cosa avrebbe scelto la popolazione galattica?

Sorvoliamo per un attimo sul fatto che l’Impero sia, comunque, una forma di governo a stampo prettamente dittatoriale. Proviamo a considerarlo alla stregua di una Monarchia. Come abbiamo visto, la totale inefficienza della Repubblica si era palesata. La sua incapacità tattica nei confronti di una rappresaglia militare, nonché la corruzione dilagante, avrebbero potuto portare la popolazione a votare per la nascita dell’Impero galattico con a capo Palpatine, forte del suo “eroismo” e del suo genio militare. Una figura brillante che avrebbe potuto portare ordine nella Galassia, e ripulire i palazzi del potere dalla corruzione.

Sappiamo quale discorso avrebbe fatto in caso di vittoria dell’Impero

Dall’altro lato invece, la popolazione avrebbe potuto avere il sentore che nella figura di Palpatine potesse celarsi un dittatore. E quindi, nonostante i difetti della Repubblica, avrebbe votato per mantenere lo status quo, con l’intenzione di evitare un governo all’insegna del terrore e della mancanza delle libertà fondamentali.

Certo, questa visione è molto fantasiosa, ma non è da sottovalutare la scelta del popolo nei confronti di queste tipologie di questioni. La nostra storia lo insegna bene. E voi, in questo referendum fittizio, cosa avreste votato? Ditecelo nei commenti!

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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