Il Primo Ordine è una “copia” dell’Impero? Facciamo chiarezza

L'esercito del Primo Ordine in Episodio VII. Da: starwars.com

I detrattori della nuova trilogia di Star Wars non dormono mai. Ogniqualvolta si parla di novità legate al nuovo corso della saga, soprattutto in merito all’attesissimo Episodio VIII, molti non perdono occasione di inveire e fare polemica, nella maggior parte dei casi senza fermarsi a riflettere sul contenuto della propria critica. Oggi tenterò di analizzare una di quelle più feroci, ovvero quella secondo la quale il Primo Ordine sarebbe in toto una copia dell’Impero.

Il Primo Ordine è uno degli elementi della nuova trilogia più tartassati dalle critiche, già dall’uscita di Episodio VII. Tramite questa analisi tenteremo di capire, in maniera oggettiva, quali critiche possano essere ritenute plausibili, e quali infondate.

Ma cos’è questo Primo Ordine?

Da sx a dx: Captain Phasma, Kylo Ren e il Generale Hux.
Da: amino apps

Una delle prime critiche mosse al Primo Ordine, ai tempi di Episodio VII, fu la mancanza di spiegazioni in merito a come fosse sorto questo movimento e di come fosse divenuto così potente. Orde di “fan” gridarono allo scandalo, inneggiando ai buchi di trama. Persone che, evidentemente, avevano e hanno la memoria abbastanza corta. Basti pensare che in Episodio IV non si sa nulla in merito all’Impero, e addirittura l’Imperatore viene solo menzionato. Il problema, forse, è che oggi molti sono abituati al “tutto e subito“, come se Episodio VII da solo dovesse rivelare tutti i retroscena delle vicende narrate. Onore ai veri fan che, nel 2015, si sono accontentati delle informazioni fornite dal buon vecchio Opening Crawl, che recitava: “Luke Skywalker è sparito. In sua assenza, il sinistro Primo Ordine è sorto dalle ceneri dell’Impero e non avrà pace finché Skywalker, l’ultimo Jedi, non verrà eliminato“.

Nel 1977, nessuno si è lamentato dei buchi di trama. Nessuno, leggendo i primi Opening Crawl, si è indignato perché nel film, ad esempio, non era spiegato chi fossero i ribelli che avevano recuperato i piani della Morte Nera. Questo perché, evidentemente, all’epoca le persone sapevano ancora meravigliarsi. Per questo bisognerebbe invitare alla pazienza coloro che portano avanti questa critica. Perché, come già sta avvenendo, pian piano i vari media stanno approfondendo il periodo post Endor. Che, lo ricordiamo, fino ad Episodio VII copre un arco di tempo enorme, 30 anni. In un lasso di tempo così ampio, un movimento restauratore ha tutte le possibilità di crescere e potenziarsi.

La Base Starkiller

Uno scorcio della Base Starkiller.
Da: wookieepedia

Arriviamo alla nota dolente in merito al Primo Ordine, ovvero la Base Starkiller. Siamo sempre in Episodio VII, e la critica in merito alla “nuova Morte Nera” è davvero aspra. Sia per le similitudini, che per la modalità di distruzione. In questo caso, è innegabile che parte delle critiche siano fondate, ma dobbiamo fare alcune importanti specificazioni. Ok l’idea della superarma, ma percorrere la strada di una Morte Nera più grande non è stata un’ottima idea. Ciò che, nella pellicola, ha dato leggermente fastidio anche a me, è proprio il fatto di voler ricamare questa similitudine anche nei dialoghi. Ricorderete l’eloquente dialogo nella base della Resistenza su D’Qar:

SNAP: Non so come hanno creato un’arma a iper velocità luce inglobata nel pianeta stesso.
BRANCE: Un cannone laser?
SNAP: Non sapremmo descrivere un’arma del genere.
MAGGIORE EMATT: È un’altra Morte Nera.
POE: Vorrei che così fosse, maggiore.
POE: Questa era la Morte Nera. E questa è la Base Starkiller.
HAN SOLO: D’accordo, è enorme.

Insomma, un confronto molto telefonato e che si sarebbe potuto evitare. Così come la modalità tramite la quale è stata distrutta la base. Ma, come detto, va fatta una importante considerazione in merito al concepimento e la creazione della Base Starkiller. Molti, ai piani alti della Lucasfilm, si sono opposti alla sua creazione. L’arma è stata fortemente voluta dalla casa di produzione Bad Robot, che ha collaborato con la Lucasfilm nella produzione della pellicola. La buona notizia è che non ci sarà più l’ingerenza della Bad Robot, né in The Last Jedi né in futuro.

Episodio VIII, o L’Impero Colpisce Ancora?

L’aspetto completo del nuovo AT-M6.
Da: starwars.com

Ed eccoci arrivati alla critica più gettonata nell’attesa di The Last Jedi. Episodio VIII, secondo molti, sarà la copia de L’Impero Colpisce Ancora. Questa “arguta analisi” si basa soprattutto sul fatto che alcuni armamenti del Primo Ordine saranno simili a quelli visti in Episodio V. Parliamo, nello specifico, dei nuovi camminatori, gli AT-M6, un’evoluzione degli AT-AT imperiali. Ora, se escludiamo la Base Starkiller, il ragionamento più logico è che un movimento di restaurazione imperiale si basi necessariamente su armi e mezzi di tipo imperiale, modificandone i difetti. Qualsiasi esempio, anche storico e reale, ci porta inevitabilmente a questa conclusione. Inoltre, non si può inneggiare alla “kopiaa11!!1” solo perché nel film sarà presente una battaglia con i camminatori. In questo senso, anche Rogue One e molte puntate di Rebels dovrebbero essere considerate “copie” di Episodio V.

Stesso ragionamento, ovviamente, per i nuovi Star Destroyer. Anzi, a dimostrazione dell’incontentabilità di molti, è stato criticato anche il nuovo e particolare Mega Destroyer di Snoke, la Supremacy. Insomma, abbiamo capito che qualsiasi cosa si faccia, sia che ricordi il passato sia che si tratti di una novità, verrà criticato a prescindere.

In questo focus ho tentato di dare una visione oggettiva alle critiche mosse in merito al Primo Ordine. Data la vastità dell’argomento, è ovvio che in futuro ci soffermeremo sicuramente analizzando ogni punto nello specifico. Ciò che mi premeva far presente, come sempre, è di pensare prima di esprimere giudizi sia estremamente negativi che estremamente positivi. Il viaggio attraverso queste nuove storie di Star Wars è ancora lungo: armiamoci di lungimiranza e pazienza, e godiamoci a pieno ogni media; solo così, alla fine, avremo un’appropriata visione d’insieme.

 

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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