Il dilemma de La Minaccia Fantasma

Artwork di Episodio I, da walldevil.com

Ci sono dei film che per decenni rimangono scolpiti ed impressi nell’immaginario collettivo. Pellicole leggendarie che fanno la storia del cinema e distruggono le convenzioni stabilite dall’arte, rovesciandole. Non è purtroppo il caso de La Minaccia Fantasma. Massacrato dalla critica e da molti fan, l’Episodio I doveva sancire la rinascita del brand nel 1999. Un film rinnegato e criticato, che non è stato rivalutato neanche nel corso del tempo. Ma merita veramente tanta durezza?

La risposta, in effetti, si trova nel mezzo. Da fan di Star Wars proverò a distaccarmi dall’amore per la saga, cercando di analizzare il più obiettivamente possibile un film che, comunque, ha segnato indelebilmente la mia infanzia.

Personaggi

La bellezza di Watto

Partiamo dalle cose semplici. Episodio I ha dei problemi più o meno vistosi. Uno tra questi è la stretta dipendenza del film dagli altri due episodi. Come pellicola a sé stante, infatti, la trama diviene poco comprensibile, almeno nella prima parte della pellicola. Mettetevi per un secondo nei panni di un tizio che non ha mai visto Star Wars. Vi vengono presentati tutti questi personaggi:

  • Mercanti papponi dall’accento russo che bloccano un piccolo pianeta.
  • Una regina in pericolo.
  • Jar Jar.
  • Un ordine antico di monaci che sanno usare una spada luminosa.
  • Altri Gungan.
  • Un bambino prodigio che gioca a Super Mario Kart.
  • Un mercante volante con un naso a forma di pene.
  • Un cattivone colorato di rosso che sbuca dal nulla.
  • Un cattivone ancora più cattivone con il cappuccio che ha ancora meno senso.

A parte gli scherzi (vogliamo bene e amiamo, infatti, ciascuno dei personaggi citati), nessuno di questi o gruppi di essi viene introdotto in maniera esaustiva allo spettatore. Tutto viene lasciato in sospeso, come se chi guarda il film, per capirlo appieno, dovesse avere obbligatoriamente una pregressa conoscenza Starwarsiana.

Ma c’è un aspetto peggiore di questo: tutti i personaggi sono molto statici. Infatti, sono poche le evoluzioni compiute all’interno del film. Ognuno di questi tende a rimanere strettamente nel ruolo a lui assegnato, non uscendo dai suoi binari e rimandando qualsiasi progresso agli episodi successivi. Non facciamo comunque di tutta l’erba un fascio. Infatti, l’eccezione più vistosa in merito è forse quella di Padmé, con il colpo di scena attinente allo scambio ancella-regina. Rimane tuttavia la sensazione che il film sia volutamente contenuto ai fini dei capitoli successivi, ed è un vero peccato.

Sgusciamo Via

Volendo continuare a parlare di buchi, la corsa degli sgusci è un immenso vuoto all’interno del film. La trama si ferma di botto per lasciare spazio a questa corsa illegale, abbastanza in pompa magna (bandiere, telecronista, ecc…) per essere effettivamente illegale. Si, bella visivamente, non c’è dubbio. Ma viene attribuita troppa importanza all’interno della pellicola a questa corsa, in cui, dal primo istante, si capisce che vincerà Anakin, per ovvi motivi. So che questa corsa doveva servire per mostrare i muscoli delle nuove tecnologie, ed infatti se rimaniamo sul livello tecnico, in questo frangente si ha la migliore CGI dell’intero film. In ogni caso, credo che 15 minuti siano effettivamente troppi. Siamo in Star Wars, mica in Fast and Furious 87: Naboo Drift.

 

Jar Jar

Sapete bene di chi stiamo parlando.
Da: badtaste

Sapevate che questo momento sarebbe arrivato. Dunque è ora di scrocchiarsi le dita e scrivere finalmente di questo tumore su schermo. Facendo una semplice indagine, è abbastanza palese che l’elemento che più mette d’accordo i fan di Star Wars di tutto il mondo è l’inutilità di questo essere. Ma perché inutilità? Perché lui non è semplicemente brutto. A questo proposito, infatti, nell’intera saga abbiamo visto favolosi design per quanto riguarda la caratterizzazione degli alieni: anche i più ripugnanti rimangono comunque credibili. Dunque non si spiega l’orribile aspetto che caratterizza i gungan.

Non dimentichiamoci poi della sua immonda maniera di parlare. Perché il decidere di sommare molte lingue in una sola, sia nel doppiaggio italiano che inglese, continua ad avere lo stesso effetto delle unghie strisciate sulla lavagna. Jar Jar è inutile perché è una spalla comica che non è comica; o meglio, è talmente comica da risultare ridicola e fastidiosa.

Ironia, dove sei?

Le sceneggiature della trilogia originale ci hanno donato sana ironia in moltissime scene. Ironia intelligente, battute sagaci e in generale uno stile scanzonato che ha contribuito ancora di più a farci innamorare di Han, Leia, Chewbe, C3PO, R2 e così via. La serietà sapientemente mescolata all’ironia è una delle chiavi del successo di questi film. Nella Minaccia Fantasma tutto questo cessa di esistere.

In una storia di intrighi politici, schiavitù, antichi ordini di una serietà inaudita, Lucas concentra la parte comica in uno ed uno solo dei personaggi, quello meno riuscito. Battute che non fanno ridere, situazioni paradossali e senza senso perfino per un film di fantascienza. Il motivo per cui tutti vogliono ad ogni costo credere alla famosa teoria che egli fosse un Signore dei Sith, risiede proprio nell’impossibilità, per la nostra mente, di concepire come ad un personaggio così grottesco si possa aver dato così tanto spazio.

Non so sotto gli effetti di quale droga potesse trovarsi zio George quando Jar Jar è stato concepito. Rimane certo il fatto che se venisse creata una versione di Episodio I speciale, dove durante le scene con Jar Jar ci fosse un segnale acustico fastidioso, tanto da costringerti a non guardare la pellicola, la comprerei immediatamente.

Il finale

La battaglia a tre, presente nelle ultime battute del film, rappresenta un problema, se legata alla questione dei personaggi che abbiamo prima indicato. Obi-Wan lo conosciamo, sappiamo che non muore, quindi di lui non ci preoccupiamo. Perciò abbiamo già un elemento di tensione in meno, che va a discapito del pathos della scena. Ma c’è di più. Anche l’antagonista non è conosciuto. Tutti i fan hanno, infatti, apprezzato il personaggio di Darth Maul successivamente alla Minaccia Fantasma. Ma se ci pensate, nel film, su di lui, manca assolutamente qualsiasi tipo di informazione. Un cattivo senza una storia, è un cattivo mutilato (lol). Ed anche questo è un vero peccato, visto che si sarebbe potuto rendere il combattimento ancor più epico, con una caratterizzazione maggiore di questo villain.

Darth Maul. Uno dei cattivi più belli nonostante il poco spazio concessogli.

Le cose belle

La Minaccia Fantasma però non è solo orrore e giudizi inappellabili. Ha avuto il merito di far avvicinare la mia generazione a questo brand, ed infatti io continuo a guardare questo film con piacere, come un pezzo della mia infanzia. Visivamente è potente e carico di significati, anche se il rapporto di Lucas con la CGI ha qualche problema patologico.

La battaglia finale è una scena di azione girata benissimo e non penso che ci sia bisogno di parlare della bellezza della colonna sonora del maestro John Williams. Purtroppo però rimane un grandissimo problema di fondo. La sua trama ha veramente senso, e diviene apprezzabile, solo guardando gli altri due film della trilogia prequel. Ed è un peccato, visti i pregi appena descritti. Sarebbe bastata un po’ più di attenzione in fase di scrittura per rendere questo un degno episodio di Star Wars, e non il film ricordato ingiustamente per aver consacrato Jar Jar Binks alle masse.

 

Michele Vizzani: Laureato in Ingegneria Civile e Ambientale, amante della fantascienza, dei videogiochi, e della pizza. "Il tempo è un’illusione. L’ora di pranzo è una doppia illusione." (cit.)
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