Le storie che costellano Star Wars sono tutte intrise di profondi sentimenti ed emozioni. Amore, felicità, serenità, amicizia, passione, rabbia, odio, oppressione; tutto mescolato nella miriade di vicende che si svolgono nella galassia lontana lontana. Ma molti dei protagonisti sono dei jedi, e questi, si sa, hanno non pochi problemi con le emozioni.
Non c’è emozione; c’è pace.
Questa è una delle fondamentali summe del codice jedi. Ma il suo significato e la sua attuazione richiedono uno sforzo importante per qualsiasi essere vivente. La nostra vita è piena di eventi che come diretta conseguenza provocano dei sentimenti, da cui il nostro io è continuamente bombardato. Allora possiamo riassumere Star Wars come la storia della lotta dei jedi contro le emozioni. Non solo negative, perchè deleterie verso la ricerca continua della pace bramata dai jedi, ma anche quelle positive. Ne sa qualcosa Anakin Skywalker, per il quale l’amore verso Padmè e la madre, hanno avuto l’effetto di portarlo tra le braccia del lato oscuro. Lucas ci mostra come, se ci estraniamo dai sentimenti, se evitiamo di abbandonarci ad essi e ai nostri istinti più bassi e carnali, allora possiamo finalmente trovare la serenità.
Sentimenti Contrastanti
L’ordine jedi non porta al rifiuto delle emozioni, essendo queste, come detto prima, parte integrante della nostra vita; ma bensì alla loro accettazione, ed infine, il distacco da essi. Solo guardando con lucidità e dall’esterno gli eventi portanti della nostra esistenza, possiamo trovare la pace interiore che ogni essere umano brama dal giorno in cui nasce. Tuttavia, qui non siamo più in Star Wars, ma abbracciamo secoli di dibattito filosofico sull’io e il rapporto con chi ci sta accanto. Ecco perchè ci si arrabbia così tanto, quando qualcuno ci dice che Star Wars è per ragazzini. Anakin è forse l’esempio negativo di questa ricerca della pace, un monito da non seguire. Ma esiste un altro esempio notevole del rapporto di un jedi con i sentimenti, soprattutto con quelli amorosi.
Attenzione, spoiler minori della seconda stagione di Clone Wars
Parlo della storia d’amore tra Obi Wan e la duchessa Satine di Mandalore. Una vicenda bellissima raccontata per la prima volta in alcuni episodi di Clone Wars, che vede l’ormai maturo Obi Wan confrontarsi con il suo amore adolescenziale. Credo che sia esemplare il fatto che la crescita di un jedi vada di pari passo con la maturazione fisica dell’individuo. Essere padawan probabilmente, dal punto di vista dei sentimenti, è più difficile che essere un cavaliere jedi. Ogni giorno bisogna confrontarsi con i mutamenti del proprio essere caratteristici dell’età adolescenziale, e quel turbinio di emozioni dettate dagli ormoni e dall’individuo che di prepotenza comincia ad uscire fuori da quel bambino che si esercitava con Yoda e paziente ascoltava i suoi insegnamenti.
La Rinuncia e la fedeltà
Allora anche un bravo jedi come Obi Wan, fedele al credo in ogni singolo momento, e anzi, il simbolo della fedeltà ai propri ideali nell’intera saga di Star Wars, cade nella trappola più micidiale dell’universo: l’amore. Un amore profondo e sincero quello per Satine, fatto probabilmente di sguardi e frasi non dette.
La confessione finale di Obi Wan dopo la dichiarazione d’amore da parte di Satine, è forse la prova più evidente di questo. Il jedi dice che se avesse saputo che i suoi sentimenti fossero corrisposti, avrebbe rinunciato al divenire quello che aveva sempre sognato di essere. Ma ormai l’ora è tarda, la rinuncia da fare, è un’altra. Obi Wan in virtù della sua dedizione alla causa, sa dove tutto questo porta. Non rifiuta i suoi sentimenti, ma li capisce e li governa. Continuerà a nutrire profondo affetto verso la duchessa, ma senza lasciarsi andare, senza divenire quello che Anakin, il quale punzecchiava spesso il cavaliere jedi, divenì in seguito.
Qualcuno potrebbe controbattere alla filosofia jedi, e probabilmente non ha tutti i torti nel farlo. Ma la triste storia di Obi Wan è un tassello fondamentale per capire il profondo significato della rinuncia alle emozioni, e conferma quanto di buono c’è nella serie animata Clone Wars, di cui parleremo approfonditamente in seguito.