I film di Indiana Jones sono stati rimossi da Disney+: ecco perché

La saga di Indiana Jones, con il suo mix di avventura e mistero, ha conquistato il pubblico sin dal 1981, quando venne presentato al mondo il primo capitolo, I predatori dell’arca perduta. Diretti da Steven Spielberg, i primi quattro film della saga hanno definito il genere avventuroso e consacrato Harrison Ford come uno degli attori più iconici di Hollywood. L’archeologo più famoso del cinema ha continuato a catturare l’immaginazione degli spettatori, con ogni episodio che arricchiva il mito di Indiana Jones, affrontando trappole mortali, enigmi antichi e nemici spietati.

Il fascino di questi film si è mantenuto vivo per decenni, alimentato non solo dalle trame emozionanti, ma anche dall’attenzione meticolosa ai dettagli storici e dai personaggi memorabili. Ogni avventura era un viaggio attraverso epoche diverse, mescolando finzione e realtà in modo così abile da far sembrare possibile il recupero del Sacro Graal o la scoperta di templi nascosti. Non sorprende, quindi, che la presenza della saga su piattaforme di streaming come Disney+ abbia reso felici milioni di fan in tutto il mondo.

Tuttavia, di recente, qualcosa è cambiato. Gli abbonati a Disney+ si sono accorti di un’assenza improvvisa e inaspettata: i primi quattro film della saga di Indiana Jones sono stati rimossi dal catalogo. Nonostante Indiana Jones e il quadrante del destino, quinto e ultimo capitolo, campeggi ancora sulla piattaforma, i classici che avevano inaugurato la leggenda dell’archeologo non sono più disponibili. Questa scomparsa ha lasciato interdetti molti appassionati, che si chiedono il motivo dietro questa decisione.

La Disney, infatti, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo alla rimozione dei film, aumentando così il mistero intorno alla questione. Ma cosa si nasconde dietro questa scelta? È qui che entra in gioco un elemento spesso cruciale in queste situazioni: i diritti di distribuzione.

I diritti dei primi film di Indiana Jones

Anche se la Disney ha acquisito la Lucasfilm nel 2012, e con essa la proprietà dell’IP di Indiana Jones, i diritti di distribuzione dei primi quattro film non sono mai stati interamente sotto il suo controllo. Paramount Pictures, lo studio che originariamente aveva distribuito i film, ha mantenuto questi diritti per lungo tempo. Solo nel 2023, con l’arrivo del quinto film, un accordo tra Paramount e Disney ha permesso di inserire l’intera saga su Disney+.

Questo accordo, però, non era destinato a durare. Alla fine del contratto di licenza, i diritti di distribuzione dei primi quattro capitoli sono tornati nelle mani di Paramount. Di conseguenza, a partire dal 1° ottobre, questi film sono passati a Paramount+, lasciando Disney+ senza una parte fondamentale del franchise. Anche se gli appassionati possono ancora vedere l’ultimo film su Disney+, per rivivere le avventure storiche bisogna ora fare affidamento su almeno due abbonamenti a diverse piattaforme.

Harrison Ford e Indiana Jones

Le prospettive future per la saga

Questa situazione ha generato frustrazione tra i fan, soprattutto perché rappresenta un trend sempre più comune nel panorama dello streaming: la frammentazione dei contenuti. Chi desidera guardare tutti i film di Indiana Jones dovrà districarsi tra piattaforme differenti. Inoltre, non è escluso che Paramount possa, in futuro, cercare nuovi accordi di licenza, magari con altre piattaforme come Netflix, complicando ulteriormente l’accesso alla saga.

Ecco perché il consiglio rimane sempre quello di continuare ad investire nell’home video, in maniera tale che queste situazioni improvvise non possano minare la fruibilità dei contenuti che amiamo. Voi cosa ne pensate di questa rimozione? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Tik Tok, Instagram e Twitter, vi terremo costantemente aggiornati su tutte le novità riguardanti Star Wars (e non solo).