Gli ologrammi di Star Wars diverranno presto realtà?

Il mitico droide R2-D2 mostra un ologramma

Uno degli aspetti più iconici della saga di Star Wars è quello dell’utilizzo degli ologrammi per comunicare. Una tecnologia tridimensionale che da decenni appassiona intere generazioni. E’ notizia di questi giorni che alcuni fisici abbiano sviluppato una nuova tecnologica in grado di sviluppare immagini olografiche.

Gli ologrammi prendono vita

Alcuni fisici dell’Australian National University (ANU), sotto la supervisione del professor Lei Wang, avrebbero messo a punto una tecnologia in grado di riprodurre immagini olografiche in una qualità mai ottenuta prima. I fisici hanno specificato che la tecnologia si basa sulla capacità di manipolare con precisione la luce in tre dimensioni. Le macchine fotografiche, i cellulari e i monitor infatti visualizzano le informazioni solo in 2D, limitandosi alla visione di immagini piatte. Gli ologrammi, invece, permettono la memorizzazione e la riproduzione di tutte le informazioni in 3D

Gli incredibili risultati dei test sull’immagine di un canguro.
Fonte: Lei Wang, ANU

I primi test su questa nuova tecnologia sono stati eseguiti sull’immagine di un canguro, che denota una incredibile somiglianza con gli ologrammi di Star Wars. Lo stesso Lei Wang ha ribadito che:

“Da bambino ho imparato a conoscere gli ologrammi di Star Wars e adesso è davvero entusiasmante lavorare proprio su un’invenzione che utilizza i principi dell’olografia descritti in quei film”.

Come funziona

La tecnologia utilizza un nuovo nanomateriale per creare le proiezioni in 3D. Esso è formato da milioni di pilastri di silicio microscopici, ciascuno fino a 500 volte più sottile di un capello umano. Questi pilastri, per creare le immagini in 3D, agiscono come dei “proiettori pixel” delle informazioni veicolate dalla luce. Proprio come ha specificato un altro fautore del progetto, Sergey Kruk, professore presso la scuola di Ricerca ANU di Fisica e Ingegneria. Egli poi aggiunge: 

“Questo nuovo materiale è trasparente e dunque disperde solo una quantità minima di luce, permettendo di manipolarla. Gli ologrammi che abbiamo ottenuto dimostrano le grandi potenzialità di questa tecnologia, che promette già di avere numerose applicazioni”.

 

Tramite i test di laboratorio, il dispositivo crea piccoli ologrammi di dimensioni variabili da 0,03 pollici a 0,2 pollici (0,75 millimetri a 5 mm) di larghezza, ad una distanza di 0,4 pollici (10 mm). Per ora, la tecnologia non è ancora pronta a sostituire i monitor dei computer. Ma, con ulteriori ricerche, il dispositivo potrebbe portare a nuove e migliori tecnologie basate sugli ologrammi, come ribadito dagli scienziati. 

Uno degli ologrammi più famosi della saga di Star Wars.

Wang ha infatti specificato che la capacità del dispositivo di visualizzare gli ologrammi 3D è solo una parte di quelli che potrebbero essere i suoi utilizzi futuri. Grazie alle sue dimensioni miniaturizzate, l’invenzione potrebbe infatti sostituire componenti della videocamera ingombranti. O addirittura essere utilizzato nelle missioni spaziali, permettendo così di ridurre le dimensioni e il peso dei sistemi ottici. Insomma, l’ennesima magia di Star Wars applicata alla scienza, potrebbe presto diventare realtà!

Fonte dell’articolo: Live Science; per saperne di più sulla tecnologia: Optica

 

Redazione Insolente: Pensavate davvero che un droide non potesse essere caporedattore? Poveri illusi.
Articoli correlati
Disqus Comments Loading...

Ehi! Questo sito utilizza i cookies!