In un articolo precedente vi ho parlato della teoria sullo sterminio degli Ewok. In quel focus, i piccoli pelosi abitanti della Luna boscosa di Endor erano dipinti come delle innocenti vittime della sconsideratezza imperiale. Ma anche, e soprattutto, di quella dei ribelli, che con il distruggere un simil pianeta nell’orbita di un luogo popolato da una razza senziente, avrebbero potuto creare un olocausto vero e proprio. Insomma gli Ewok, in questo caso, potrebbero quasi far tenerezza, giusto?
E se vi dicessi che, in realtà, questi esseri sono una delle razze più efferate e assetate di sangue mai viste nella saga di Star Wars? Potrebbe sembrare assolutamente assurdo, eppure il Ritorno dello Jedi è costellato di indizi che portano lo spettatore a vedere la situazione esattamente in questo modo.
Molti indizi
Nel 1983 esce dunque Episodio VI, amato alla follia da molti fan, anche se non esente da pesanti critiche. Questo capitolo della saga di Star Wars ha dato pane ai denti dei detrattori, grazie proprio a quei piccoli alieni dall’apparenza primitiva. Molti, infatti, hanno criticato aspramente questo inserimento, nonostante gli anni ’80 siano stati il paradiso per questa tipologia di personaggi ad Hollywood. Il loro ruolo dovrebbe essere abbastanza simpatico, attraverso i loro goffi movimenti e le loro strane usanze. Ma queste creature sono davvero innocenti? Ed esattamente in cosa consistono le loro usanze?
Già nella scena dove compare per la prima volta un Ewok, vediamo il suo atteggiamento ostile verso Leia, totalmente disarmata. Potreste dire che si tratta di autodifesa? Vero, per cui continuiamo. Quando vengono catturati Han Solo e tutta la compagnia di eroi nella foresta, grazie ad una trappola fabbricata dagli Ewok stessi, questi prima eleggono come divinità C3PO (e sappiamo che la sottomissione a dei robot, nella fantascienza, non è mai cosa buona). Poi conducono legati i nostri eroi alla loro tana, nonostante questi non avessero nessun atteggiamento ostile nei loro confronti. Si potrebbe, ancora una volta, obiettare che si tratti di autodifesa… Ma quello che verrà dopo è innegabilmente inquietante.
Dopo aver brutalmente legato i protagonisti, hanno iniziato i preparativi per quello che si può definire un sacrificio umano in piena regola, tributando al droide un banchetto di carne umana ardendo vive le vittime. Solo grazie all’intervento di Luke e la loro paura verso la magia occulta, il massacro viene scongiurato. Ma gli Ewok continuano ad avere fame di sangue, e il sacrificio è solo rimandato.
La battaglia e gli Stormtrooper
Durante la successiva battaglia possiamo vedere chiaramente che in questi esseri non esiste il concetto di pietà, poiché essi ammazzano brutalmente il nemico senza alcun rimorso. Ma il peggio si può vedere durante i festeggiamenti seguenti la fine delle ostilità, dove si vedono dei caschi di stormtrooper conficcati su dei pali e suonati da un Ewok. Questo può significare solo una cosa: gli esseri umani che possedevano quegli elmi sono stati prima uccisi, poi mutilati della testa ed infine mangiati, bevendo in aggiunta il loro sangue attraverso i caschi.
La prova di tutto questo è il banchetto di sangue non concluso precedentemente. Insomma, tutti gli indizi portano verso una inaudita ferocia di questa piccola razza di alieni fino ad ora sconosciuti nella galassia. A meno che non si ipotizzi che tutti gli esseri civilizzati venuti a contatto precedentemente con loro non siano stati messi a tacere dalla loro insaziabile fame.
La Prova Definitiva
Questa teoria creepypasta circola da tempo immemorabile su internet e in generale tra gli amanti di Star Wars, ma cosa ne pensate al riguardo? Potrebbe essere veramente possibile tutto questo, o si tratta semplicemente di una visione distorta dei fatti? A noi questo lato “insolente” degli Ewok piace particolarmente. Un lato macabro che è stato ripreso nella modalità Caccia Ewok di Battlefront II, dove i nostri orsetti sono tutt’altro che amorevoli.
Se vi servisse una conferma ulteriore della cattiva fede degli Ewok, ascoltate un po’ qui sotto cosa è capace di dire un piccolo peloso al suo primo incontro con una donna umana.