Gli easter egg di Rogue One
Rogue One è nei cinema da più di una settimana, almeno qui in Italia, e ha già riscosso grandissimo successo. Tra i tanti motivi di questo trionfo, oltre a quelli citati in precedenti articoli, vi sono quelli derivanti da un’infinità di easter egg, chicche e riferimenti alla Saga e a tutti gli altri media che compongono il nuovo canone di Star Wars. Ho inserito nell’articolo i più rilevanti e curiosi, cominciamo!
L’immancabile latte blu
Già in una delle prime scene di Rogue One, si può notare un riferimento all’Episodio IV, cui è strettamente collegato. Sul pianeta Lah’mu dimora la famiglia Erso. All’interno della loro abitazione, molto simile a quella di Luke su Tatooine, possiamo notare una bottiglia di latte blu. Una bevanda vista per la prima volta a casa degli zii di Luke, che si ottiene dalle femmine di Bantha.
Anagrammi e libertà
Poco dopo l’inizio del film, scopriamo che Jyn viene tenuta prigioniera in un campo di lavoro sul pianeta Wobani. Che non è altro che l’anagramma di Obi-Wan. Jyn, nel momento in cui viene liberata, si trova all’interno di un “Clone Turbo Tank“, un mezzo di trasporto utilizzato già ai tempi delle Guerre dei Cloni dall’esercito della Repubblica, che poi l’Impero ha continuato ad utilizzare.
La storia dei guardiani degli Whill
I personaggi Chirrut Imwe e Baze Malbus non sono campati in aria o messi lì a caso, come purtroppo molti fan alle prime armi possono aver pensato. Infatti, essi sono i vecchi guardiani del tempio degli Whill, un luogo importantissimo per gli adepti della “Chiesa della Forza“, un movimento religioso nato dopo la caduta dei Jedi. E, inoltre, rappresentano un’idea di Lucas più che quarantennale. Egli, infatti, in un suo primo concept di Star Wars, avrebbe voluto raccontare la storia e le gesta degli Skywalker tramite un racconto, il cosiddetto Libro degli Whill, scritto appunto da questi esseri superiori. Loro quindi centinaia di anni dopo avrebbero narrato gli eventi tramandatigli da un testimone molto speciale, R2-D2 (non è meravigliosa la sua insolente e onnipresente importanza?).
Sulla copertina della prima sceneggiatura di Star Wars possiamo infatti leggere: “The Adventures Of Luke Starkiller as taken from the Journal of The Whills“. Proprio da qui deriva la famosissima frase: “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana”.
Tarkin in grande spolvero
Tutti avevamo visto in uno degli ultimi trailer la nuca dell’inconfondibile Moff Tarkin che osservava la Morte Nera. Mai però ci saremmo immaginati che il personaggio avrebbe avuto un ruolo e dialoghi così ampi come effettivamente è stato. Merito, ovviamente, di un’impeccabile CGI, ma anche dell’attore che impersonava Tarkin sotto la computerizzazione: Guy Henry, che per tratti somatici è molto simile al defunto Peter Cushing.
L’arte degli scacchi
Anche in Rogue One, come era stato per Il Risveglio della Forza, è stato dedicato un easter egg al famosissimo gioco degli scacchi spaziali, il Dejarik. Ci giocano le guardie di Saw Gerrera quando Jyn, Cassian e gli altri vengono portati da lui. I loro scacchi però, a differenza di quelli di Episodio IV, non sono ad ologramma ma pezzi reali.
Il costume di Darth Vader
Molti hanno criticato il costume di Darth Vader in Rogue One, asserendo che fosse fatto male e che la maschera sembrasse poggiata sopra a caso. Mai errore di constatazione fu più grossolano: il costume è infatti la copia perfetta di quello indossato da Vader in Una nuova speranza. L’ennesima dimostrazione che spesso coloro che criticano lo fanno senza cognizione di causa.
Le citazioni di K-2SO
Innegabile, il droide K-2SO è già una star. Le sue battute e i suoi modi di fare hanno conquistato il pubblico (anche se scalzare R2-D2 come droide preferito è pressoché impossibile). Bene, il droide imperiale riprogrammato si rende protagonista di due importanti citazioni durante la pellicola. La prima è la sua abitudine nel calcolare le probabilità, comune a molti droidi starwarsiani, ma soprattutto al nostro C3PO. La seconda quella di citare una delle frasi più iconiche della saga: “Ho un gran brutto presentimento“, citata in tutti i film dai protagonisti. Inoltre, K-2SO ricorda molto nel comportamento un altro personaggio starwarsiano: il droide assassino HK-47 della serie di videogiochi KotOR (Knights of the Old Republic).
Cattivi incontri
Ci troviamo su Jedha, Jyn e Cassian sono nel bel mezzo della folla. Ad un certo punto, si scontrano con due tipi abbastanza scorbutici, che li trattano in malo modo. Tipi poco pazienti che conosciamo bene: sono Ponda Baba e il dottor Cornelius Evazan, i due alieni che, per la loro indole belligerante, riceveranno una bella lezione da Obi-Wan Kenobi nella Cantina di Mos Eisley in Una Nuova Speranza. Salvatisi per un pelo dalla distruzione di Jedha, a causa della loro scontrosità avranno il benservito su Tatooine. Un easter egg davvero gradito e divertente.
Camei stellari
Rogue One è, per forza di cose, un piacevolissimo calderone di camei. Sopra ho parlato dei brutti ceffi della Cantina di Mos Eisley e di Tarkin. Più avanti nell’articolo parlerò di quello della principessa Leila. Ma non sono di certo finiti qui! Immancabile, ovviamente, il cameo dei pezzi grossi di Star Wars: R2-D2 e C3PO. Entrambi infatti appaiono prima che infuri la Battaglia di Scarif, con un’immancabile battuta di C3PO. Inoltre, con questa apparizione, Anthony Daniels (l’attore che impersona C3PO) diventa ufficialmente l’unico attore a comparire in tutte le pellicole a tema Star Wars.
Possiamo considerare camei, anche se sono interpretazioni più o meno estese, quelli dei personaggi noti che ritroviamo nel consiglio dell’Alleanza Ribelle: il Generale Jan Dodonna, Mon Mothma (che diverrà cancelliere della nuova Repubblica), e il senatore Bail Organa, interpretato come nella trilogia prequel da Jimmy Smits. Vi è, poi, un altro importantissimo cameo, anche se solo tramite “citazione”: quando il senatore Organa sta per lasciare il pianeta Yavin IV, Mon Mothma gli chiede di contattare il suo amico Jedi per una importante questione. Questo Jedi è, ovviamente, Obi-Wan Kenobi. Poco dopo Organa chiama a rapporto Antilles, il capitano della nave Tantive IV. Lo stesso Antilles che viene strangolato da Darth Vader all’inizio di Una nuova speranza, nonché colui al quale si rivolge Organa alla fine de La vendetta dei Sith, per prendersi cura di R2-D2 e C3PO.
La fortezza di Mustafar
Conosciamo bene il pianeta Mustafar: ne La vendetta dei Sith è il luogo dello scontro epico tra Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker, dove quest’ultimo rimane gravemente ferito; per poi essere curato e indossare il caratteristico costume che lo ha reso in toto Darth Vader. In Rogue One vediamo che egli si è fatto costruire una fortezza proprio su questo pianeta. L’idea non è nuova, è basata infatti su vecchi concept che Ralph McQuarrie aveva creato per L’Impero Colpisce Ancora, e mai utilizzati.
Il Bacta Tank
Siamo sempre nella fortezza di Mustafar, qui possiamo scorgere il corpo tumefatto di Anakin/Darth Vader all’interno di un Bacta Tank, un marchingegno con un fluido al suo interno in grado di guarire le ferite. Lo stesso utilizzato da suo figlio Luke ne L’Impero Colpisce Ancora per riprendersi dall’attacco del Wampa. Molti di voi ricorderanno un altro famosissimo strumento di questo genere, utilizzato per lo stesso scopo: ne usufruisce in Dragonball il protagonista Goku, sul pianeta Namecc, per riprendersi e cominciare lo scontro con Freezer.
Star Wars Rebels alla riscossa
In Rogue One sono presenti anche alcuni stupendi easter egg e riferimenti alla serie animata Star Wars Rebels. Su Yavin IV, dove è situata la base ribelle, si nota per la prima volta la nave dei protagonisti di Rebels, la Ghost, che può essere poi nuovamente osservata nello spazio durante la battaglia di Scarif. Sempre su Yavin IV, nel bel mezzo dei preparativi per la battaglia di Scarif, si può udire una chiamata per il Generale Syndulla. Con tutta probabilità si tratta di Hera, che, come prevedibile, è diventata generale (si, la adoro alla follia).
Ma non è finita qui! Indovinate chi compare nel bel mezzo della folla all’interno della base? Il droide Chopper, che cammina tra i ribelli. Stupendi camei che mostrano come tutti i media del nuovo canone si stiano legando in maniera spettacolare. Saw Gerrera stesso è un personaggio che appare nella serie animata The Clone Wars, e non solo.
Squadroni rosso e oro
Durante la battaglia di Scarif, i Ribelli schierano tra i tanti i conosciutissimi squadroni rosso e oro. I volti di Capo oro (Angus MacInnes) e Capo rosso (Drewe Henley) sono gli stessi di Una nuova speranza, e sono stati ovviamente inseriti digitalmente. Durante questa battaglia, inoltre, il pilota rosso cinque viene tragicamente abbattuto. La sua posizione verrà successivamente occupata da un certo Luke Skywalker. Si può dire che il suo sacrificio non è stato affatto vano.
La speranza nel volto della principessa
Ebbene si, una grande sorpresa quella dell’ultima scena. Un tributo magistrale a Episodio IV, nonché un collante temporale perfetto. Anche il volto della giovane principessa Leia è stato costruito in CGI, ma non completamente. Infatti, come per Tarkin, sotto il volto computerizzato di Leila si cela quello dell’attrice norvegese Ingvild Deila.
Insomma, Rogue One è una pelliccola ricca di easter egg, riferimenti e citazioni alla saga in cui, ovviamente, è ambientata. Ci sono molti altri piccoli riferimenti di cui non ho parlato, e che avremo modo di approfondire nei prossimi articoli. Voi ne avete trovati altri rilevanti? Ditecelo nei commenti!