Focus su Han Solo, la canaglia stellare
La saga di Star Wars ci ha donato tantissimi personaggi iconici. Oggi vi parlerò di uno di quelli più amati da noi fan, la canaglia stellare Han Solo. Interpretato da Harrison Ford, Han Solo è diventato una vera e propria leggenda del franchise di Star Wars. Tanto che, come sappiamo, è in fase di lavorazione lo spin-off dedicato alle sue avventure di gioventù, che uscirà nel 2018. In questa pellicola sarà interpretato dall’attore Alden Ehrenreich.
Tornando al nostro contrabbandiere preferito, in questo focus vi racconterò come è nato il personaggio. Inoltre, ripercorreremo i suoi momenti più epici e scopriremo tante particolari curiosità legate al nostro Han Solo. Che aspettiamo allora? Si comincia!
Gli albori della canaglia
Inizialmente, per la parte di Han Solo, George Lucas aveva vagliato moltissimi nomi, alcuni anche parecchio illustri. Durante i casting per Star Wars, Lucas aveva assunto il giovane Harrison Ford (che aveva già lavorato con lui in American Graffiti), affinché aiutasse gli aspiranti attori nella lettura del copione di Guerre Stellari. Mentre Ford svolgeva questo particolare ruolo, però, Lucas si accorse che l’attore era perfetto per il ruolo di Han Solo, e lo scritturò. Fu così che nacque la leggenda, uno dei personaggi più amati della saga di Star Wars. Han Solo fa la sua prima apparizione in Star Wars, nel 1977.
Con il suo fedele copilota Chewbacca, si trova nella Cantina di Mos Eisley, dove incontrerà il giovane Luke Skywalker e il Jedi Obi-Wan Kenobi. Incontro che cambierà la sua vita. Il contrabbandiere si mostra subito spavaldo e pieno di sé, facendoci conoscere già dalle prime battute quella inconfondibile sicurezza che lo contraddistingue.
Guai con la malavita stellare
In quel periodo (e non solo) Han è braccato dai cacciatori di taglie, che vogliono consegnarlo a Jabba The Hutt per i debiti maturati nei confronti del vermone mafioso. Per questo motivo, accetta subito il lavoro offertogli da Obi-Wan, anche a fronte della lauta ricompensa finale. Prima di abbandonare la Cantina, Han ha un incontro ravvicinato con uno dei cacciatori di taglie che lo cercano, il rodiano Greedo. Questa scena è diventata un vero e proprio campo di battaglia per i sostenitori, o i detrattori, dell’Han Shot First.
Ovvero la diatriba nata in merito alla modifica della suddetta scena nel 1997, di cui vi ho parlato in un altro articolo. La scena è emblematica per capire come Lucas volesse inizialmente caratterizzare Han Solo, ovvero come una persona senza scrupoli. Molti fattori, però, fecero cambiare idea al regista, che apportò modifiche alla scena per dare al personaggio un tocco più “politically correct” e più legato a quello che sarebbe stato il suo successivo ruolo di eroe.
L’eroe irriverente
Per tutta Una Nuova Speranza, Han Solo si mostra scettico e indifferente alla “causa” dei Ribelli, aspettando di poter riscuotere la sua paga. Questo, almeno, finché non incontra la giovane Leia. Quell’incontro cambierà completamente le intenzioni del giovane contrabbandiere, anche se inizialmente lui non se ne rende conto. Emblematico il finale dell’Episodio IV, dove Han, che inizialmente era tornato per la sua strada con il suo fidato Chewbe e il Millennium Falcon, ritorna in grande stile ad aiutare Luke durante la Battaglia di Yavin. Tanto da meritare, alla fine, una medaglia per le sue gesta eroiche.
Ne L’Impero Colpisce Ancora, Han si dimostra subito coraggioso e altruista nei confronti dell’amico Luke, andando a cercarlo nel bel mezzo di una bufera sul pianeta di Hoth. Egli riesce a trovarlo e a salvarlo; inoltre in questa scena Han è il primo personaggio della saga, non Force user, a maneggiare una spada laser: la usa per sventrare il Tauntaun morto congelato.
L’episodio centrale della trilogia esplora molto il rapporto con Leia, che sfocerà poi nell’iconico scambio di battute: “Ti amo”, “Lo so“, su Cloud City, prima che il povero Han venga congelato nella carbonite. Tutto a causa, come sappiamo, del tradimento dell’amico Lando Calrissian, che consegna i fuggitivi a Darth Vader. Quest’ultimo consegnerà Solo al cacciatore di taglie Boba Fett, affinché lo porti al suo creditore Jabba.
Il ritorno della canaglia
La prima parte de Il Ritorno dello Jedi si snoda proprio sulla vicenda del salvataggio di Han, che si trova nelle grinfie del malvagio Jabba The Hutt, sul suo palazzo su Tatooine. Tutti partecipano al suo salvataggio, anche Lando, che già nell’episodio precedente si era pentito del suo gesto. Dopo una serie di peripezie, i nostri eroi riusciranno non solo a salvare Han, ma anche ad uccidere Jabba e i suoi scagnozzi, soprattutto grazie a Luke e Leia. La sfida più grande, però, sarebbe arrivata di lì a breve: la Battaglia di Endor.
Sulla Luna Boscosa, i nostri eroi hanno il compito di disattivare lo scudo che protegge la seconda Morte Nera, affinché possa essere attaccata. Qui Han e gli altri fanno la conoscenza dei simpatici Ewok; la nostra canaglia rischia inoltre di essere arrostita per bene. Alla fine, la missione viene completata, e Han e Leia possono finalmente festeggiare la libertà dall’oppressione imperiale e il loro amore, con il cuore del contrabbandiere più leggero dopo la scoperta che Luke è il fratello della sua amata.
La triste dipartita
Il Risveglio della Forza, nonostante le numerose critiche, è stato un film molto bello sotto tanti punti di vista. Uno di questi è indubbiamente il particolare ruolo di Han Solo, che in questo Episodio funge brillantemente da “collante” tra il passato e il presente. Riesce a farci emozionare sin da quando con Chewbe torna in possesso del Falcon. In Episodio VII troviamo un Han Solo sempre irriverente, ma più maturo e consapevole, e a tratti anche nostalgico e colmo di rimpianto.
Quest’ultimo sicuramente dovuto alle scelte compiute da suo figlio, e alla consapevolezza del fatto che avrebbe potuto evitarle. Emblematica in questo senso la scena di confronto tra padre e figlio. Dove, dopo un bellissimo dialogo, Kylo Ren compie il gesto estremo e uccide suo padre. Anche se in merito a ciò gira una teoria davvero interessante, di cui vi abbiamo già parlato. Insomma, il nostro saluto ad Han Solo non sarebbe potuto essere più straziante e commovente. Consapevoli che, con tutta probabilità, in The Last Jedi ci sarà una scena dedicata al suo funerale.
Curiosità sul personaggio
Inizialmente, il personaggio di Han Solo era identificato con un altro nome: Jabba The Hutt. Ironico vero? Inoltre, sarebbe dovuto essere un alieno; ma poi si scelse di renderlo umano. Come già accennato, è il primo nella saga ad impugnare ed utilizzare una spada laser senza essere un Force user. Nell’iconica scena su Cloud City, quando Leia dichiara il suo amore per la canaglia, Harrison Ford avrebbe dovuto pronunciare la semplice battuta “Anch’io ti amo“.
Il regista Irvin Kershner, però, non era soddisfatto e decise di apportare dei cambiamenti durante le riprese. Dopo molti tentativi inconcludenti, Kershner consigliò a Ford di dire semplicemente ciò che gli sarebbe passato per la testa in quel momento. Girarono ancora e Ford disse un semplice “Lo so“. Nacque così l’iconica battuta, che poi fu brillantemente girata a parti invertite ne Il Ritorno dello Jedi.
In alcune prime bozze di Episodio III, sarebbe dovuto comparire un Han Solo ragazzino. Egli avrebbe dovuto aiutare gli Wookiee su Kashyyyk durante le scene della Battaglia di Kashyyyk. Questa scena de La vendetta dei Sith non fu però mai girata. Nonostante ciò, esistono dei bozzetti e delle concept art del giovanissimo Han Solo, uno dei quali è stato inserito nel Making of della pellicola.