La figura materna in Star Wars

Shmi e Anakin Skywalker. Da: kinoweb

Come in tutti gli ambiti della vita, anche in Star Wars la figura materna è un perno fondamentale. La figura della mamma è presente all’interno della saga in tutte le sue forme, e svolge sempre un compito importante nelle varie vicende narrate. Attraverso personaggi principali e secondari, ci viene raccontato in Star Wars uno dei “lavori” più eroici della vita quotidiana e non, quello della madre. Una figura che assume connotati particolari e fondamentali.

Quello che farò oggi sarà proprio analizzare la figura materna in Star Wars, tramite i vari personaggi femminili (sia principali che secondari) che nell’universo starwarsiano hanno svolto, in vari modi, il difficile e bellissimo compito di madre.

Una maternità particolare

La giovane Beru tiene in braccio il piccolo Luke.
Da: wookieepedia

Cosa significa essere madre? E’ una domanda semplice e al tempo stesso difficile. Essere madre vuol dire vivere per i propri figli, proteggerli e renderli uomini o donne del futuro degni di questo appellativo. Significa dare la propria vita per i figli. Delle volte, purtroppo, senza che essi dimostrino gratitudine per le mille gesta, piccole e grandi, o i sacrifici che la propria madre compie quotidianamente. Molto spesso si può essere madri anche nei confronti di bambini con cui non si condivide lo stesso legame di sangue. Parliamo delle madri adottive, nel nostro caso di Beru Whitesun e Breha Organa. Come possiamo notare, nella saga di Star Wars ci viene presentata sin da subito una madre adottiva, ovvero proprio Beru.

Anche se in Episodio IV la conosciamo come zia Beru, è innegabile che per Luke essa sia stata una grande figura materna. Accollarsi la responsabilità di un bambino non è mai cosa semplice, ma Beru assolve a questo compito in maniera più che dignitosa. Accettando, insieme al marito Owen, di prendersi cura del piccolo Luke. Nonostante nella saga la sua sia un’apparizione fugace, questa donna trasmette subito una sensazione di amore materno. Soprattutto quando asseconda i desideri del ragazzo, che vuole andare via dalla fattoria per inseguire i suoi sogni.

Stesso impegno proviene da Breha Organa, la moglie del senatore Bail Organa. Donna che, come suo marito stesso ci dice, aveva un ardente desiderio di diventare madre, purtroppo irrealizzabile. Con l’adozione della piccola Leia, essa non solo corona questo sogno, ma riesce a dare alla piccola quell’amore che purtroppo la sua vera madre non avrebbe potuto darle. Facendola inoltre crescere nell’amore di una famiglia calorosa e in totale spensieratezza.

Il sogno infranto

Padmé accarezza il suo piccolo Luke.
Da: geekmom

Star Wars ci dona anche uno degli esempi di maternità più struggenti. Ovvero quello di perdere la vita dopo la nascita dei propri figli. Padmé Amidala incarna nella sua figura un significato materno profondissimo. Quello di una madre consapevole del fatto che, inspiegabilmente, le stia succedendo qualcosa di grave. E che ha come unico pensiero non solo quello di far rinsavire il suo amato Anakin, ma anche quello di salvare il proprio figlio (i propri figli, anche se ancora non lo sa). Il momento del parto è emblematico in questo senso. Ella fa solo in tempo a scegliere i nomi per i suoi pargoli e ad accarezzarli, prima di morire senza più forze.

Questo momento davvero triste è carico di significato: l’amore sconfinato di una madre che, esausta, compie l’ultimo estremo sforzo e salva i propri figli, permettendo loro di vivere. Purtroppo di esempi come questo ne è piena la realtà. Ovvero casi di madri che, ad esempio, dovendo scegliere se curare loro stesse o salvare i propri figli, prendono la seconda decisione sacrificandosi per loro. Una dimostrazione d’amore immensa.

I sacrifici di una madre

La triste morte di Shmi Skywalker.
Da: flickeringmyth

Nel corso della vita, le madri danno tutte loro stesse per i figli. Talvolta anche in condizioni davvero precarie: è il caso di Shmi Skywalker, la mamma di Anakin. Ella, ritrovatasi con un figlio a carico, riesce senza l’aiuto di nessuno a crescerlo dignitosamente, nonostante la loro critica situazione. Entrambi sono schiavi, ma Shmi non fa mai mancare ad Anakin il suo amore ed il suo affetto. Tralasciando il modus in cui è stato concepito Anakin, Shmi è l’emblema di una realtà molto seria. Ovvero quella in cui una ragazza, o una donna, si ritrova a dover crescere da sola un figlio poiché, per sfortuna o per ignobile codardia, vi è la mancanza di un padre. Queste donne, queste madri, hanno una forza di volontà immensa, perché si ritrovano unicamente nelle loro mani la responsabilità di crescere un figlio.

Tornando a Shmi, comunque, possiamo dire che ad un certo punto ella riesce a ritrovare una certa serenità. Trova un uomo buono e che la ama, Cliegg Lars, e con lui costruisce una famiglia. Fino a quando purtroppo non viene rapita dai predoni Tusken. Qui ci viene presentata un’altra straziante verità, ovvero quella della perdita della propria madre. Anakin esce totalmente distrutto dalla morte di sua madre. Quel pilastro che fino ad allora lo aveva mantenuto, crolla improvvisamente, ed è proprio da qui che comincia il suo declino verso il Lato Oscuro.

Non è mai troppo tardi

Una splendida fan art di Leia e suo figlio Ben.
Crediti in foto

Quante volte un figlio delude, o arreca danno, alla propria madre? Forse troppe. Per una mamma non c’è niente di peggio che vedere un figlio allontanarsi da lei e compiere scelte sbagliate. E’ il caso della nostra Leia, ormai cresciuta e diventata mamma. Ne Il Risveglio della Forza traspare tutto il suo rammarico e la sua tristezza nei confronti del proprio figlio Ben. Emblematiche le ultime parole che rivolge al suo amato Han:Se vedi nostro figlio, riportamelo”.

Tutte le sue battute all’interno della pellicola grondano di significato in merito allo strazio di aver perduto suo figlio. In merito alla paura che egli potesse compiere le scelte sbagliate e al fatto che, purtroppo, sia andata esattamente così. Ma una mamma non perde mai la speranza, e fa qualsiasi cosa per salvare il proprio figlio.

Insomma, abbiamo visto come la figura materna in Star Wars non sia solo un perno fondamentale, ma anche un’importante metafora per la realtà. Ogni situazione analizzata, triste o felice, è lo specchio della vita reale. Facciamo in modo che Star Wars sia motivo di riflessione anche in questo senso, e non diamo mai, mai per scontata la figura materna. Che la nostra mamma sia vicina, lontana, adottiva, o purtroppo volata in cielo, amiamola sempre incondizionatamente, come lei ama noi.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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