Come abbiamo avuto modo di raccontarvi in altri articoli, nel corso degli anni la trilogia originale di Star Wars ha subito molte modifiche e rimaneggiamenti, fino alla versione definitiva del 2011 che conosciamo oggi. Numerose di queste modifiche sono state apportate ne Il Ritorno dello Jedi; oggi vi parlo proprio di una di queste, ovvero di quella riguardante una delle scene del palazzo di Jabba: la performance della Max Rebo Band.
Modifiche nel palazzo di Jabba
La prima parte di Episodio VI è incentrata sul recupero di Han Solo, ed è ambientata in gran parte nel palazzo di Jabba e nei pressi del Pozzo di Carkoon, dimora del Sarlacc. Nel palazzo del potente Hutt ne succedono di tutti i colori, ma nonostante questo c’è sempre tempo per ballare e fare festa (tranne per i malcapitati e gli schiavi ovviamente). Ad allietare la giornata di Jabba c’è la Max Rebo Band, un gruppo composto da ben 12 artisti. Proprio la loro performance è stata oggetto di un pesante rimaneggiamento posteriore da parte di George Lucas. Con le modifiche del 1997 è stata del tutto sostituita la canzone originale che suonavano, ovvero Lapti Nek. Al suo posto è stata inserita Jedi Rocks, quella odierna.
Personalmente, nonostante le gradevoli sonorità di Lapti Nek (che potete ascoltare nel video sopra), preferisco di gran lunga il ritmo spumeggiante di Jedi Rocks. Oltre alla canzone sono stati modificati o aggiunti componenti della Max Rebo Band, nonché alcuni personaggi nello scenario del palazzo: vediamo il tutto nello specifico.
La CGI colpisce ancora
Lo zio George, in concomitanza con lo sviluppo della trilogia prequel, non ha resistito nel disseminare un po’ di CGI anche in quella originale; la scena di cui vi parlo oggi ne è un fulgido esempio. La versione pupazzo originale della cantante della band, Sy Snootles, è stata completamente sostituita da una in CGI. Il personaggio acquista più mobilità, esibendosi anche in un divertente balletto; c’è da dire che, a parte qualche primo piano evitabile, è una modifica ben fatta. Altri personaggi della band invece sono stati inseriti solo dopo le modifiche: tra questi spicca Joh Yowza, ovvero l’altro cantante (quello scarafaggio col naso grosso, per intenderci). Lasciatemelo dire, questo personaggio è alquanto imbarazzante, sia per presenza scenica che per primi piani alquanto molesti.
Azzeccata invece l’aggiunta delle coriste (che potete vedere nella foto sopra), tre aliene interpretate da attrici umane: si tratta di Rystall Sant, un’avvenente metà umana e metà Theelin, Greeata Jendowanian, una rodiana, e Lyn Me, una twi’lek. Tra le new entry aggiunte dopo le modifiche post 1997 abbiamo anche Ak-Rev, un alieno Weequay ai tamburi, Barquin D’an (un Bith), Doda Bodonawieedo (un rodiano) e Rappertunie (uno Shawda Ubb) ai fiati. I rimanenti, compreso Max Rebo, erano già presenti nella versione originale.
La bellezza twi’lek
Sempre riguardo questa scena, merita infine una particolare menzione Oola, la schiava twi’lek che balla in catene per Jabba. Nella versione originale la poveretta viene gettata nella tana del Rancor, ma non ne vediamo la caduta. Nella versione del 1997 viene poi aggiunta la scena della caduta, che comprende anche il suo sguardo terrorizzato e il suo urlo alla vista del Rancor. La cosa particolare è che l’attrice Femi Taylor, che interpretò il ruolo di Oola nel 1983, tornò a girare questa scena aggiuntiva nel 1997. Dopo ben 14 anni il personaggio non è cambiato di una virgola (come potete vedere nella foto sopra), a dimostrazione di quanto la bellissima Taylor fosse rimasta pressoché identica nell’aspetto nonostante gli anni passati.
Quella nel palazzo di Jabba, come avete potuto constatare, è una scena ricca di ritocchi e modifiche. In futuro vi parleremo sicuramente degli altri rimaneggiamenti! Nel frattempo, nel caso ve li foste persi, vi linko gli articoli sulla modifica del Fantasma di Forza di Anakin (sempre in Episodio VI) e quello sulla famosa questione dell’Han Shot First. Continuate a seguirci per altri approfondimenti e tutte le novità riguardanti l’universo di Star Wars!