Episodio V: ecco la sceneggiatura originale che avrebbe cambiato per sempre Star Wars

Locandina de L'Impero Colpisce Ancora

Episodio V: L’Impero Colpisce Ancora è considerato tra i sequel più riusciti della storia del cinema; non a caso infatti ha contribuito enormemente a dare grande spinta al franchise di Star Wars, come era stato tre anni prima con Una Nuova Speranza. La sceneggiatura originale del film però era molto diversa da come la conosciamo oggi, e avrebbe cambiato per sempre la saga. Vediamola di seguito!

La prima bozza di Episodio V

Una delle scene più famose della storia del cinema

La prima sceneggiatura de L’Impero Colpisce Ancora fu scritta da Leigh Brackett e Lawrence Kasdan, e si apre anch’essa con una battaglia su un pianeta innevato, per poi proseguire con Luke Skywalker in viaggio verso un mondo paludoso per imparare di più sulla Forza da una saggia creatura simile ad una rana, di nome Minch. Le similitudini però finiscono più o meno qui, e lo capiamo già dall’assenza dell’iconica frase: “Io sono tuo padre”.

Nella prima sceneggiatura infatti Vader non è il padre di Luke, ma un personaggio completamente diverso. Il ragazzo incontra il fantasma di Forza di suo padre a metà della sceneggiatura, e i due discutono di sua sorella. Naturalmente, in questa versione, la sorella di Luke non è Leia e si chiama Nellith. Nel frattempo, Han, Leia e Chewie fuggono anche qui da uno Star Destroyer e finiscono per navigare in un campo di asteroidi. Ma anche il percorso del personaggio di Han Solo era completamente diverso. La sceneggiatura originale non terminava con quest’ultimo congelato nella carbonite, ma con il destino dell’Alleanza Ribelle nelle sue mani.

Il ruolo di Han Solo

Il bacio tra Leia e Han Solo

Invece di Luke alle prese con la rivelazione di suo padre, la bozza originale de L’Impero colpisce ancora vedeva Han Solo alle prese con il patrigno, Ovan Marekal. Marekal non appare mai fisicamente nella sceneggiatura originale, ma viene citato moltissimo e originariamente era destinato ad avere un ruolo importante ne Il ritorno dello Jedi. Il personaggio doveva essere a capo della Gilda dei Trasporti, responsabile praticamente di tutto il commercio della galassia. Poiché avrebbe dovuto detenere una tale influenza, Marekal sarebbe stato potente quasi quanto l’Imperatore stesso (ovviamente in quanto a reputazione).

Mentre Han continua a corteggiare la Principessa Leia, che è in conflitto con i suoi sentimenti per Luke, viene incaricato dall’Alleanza Ribelle di cercare di reclutare Ovan Marekal per la loro causa. Egli però non riconosce Marekal come suo patrigno e pare che non sia in buoni rapporti con lui. Nonostante ciò, Leia afferma che Marekal, a un certo punto, si era affezionato ad Han e che quest’ultimo sarebbe stato l’unico in grado di convincere Marekal a unirsi all’Alleanza. Han inizialmente ha delle riserve, ma alla fine del film (nella sua prima bozza ovviamente) sceglie di separarsi da Luke e Leia per andare a cercare il patrigno e salvare l’Alleanza.

Rimandi nel nuovo canone

La tavola in cui Han rivela il nome di suo padre

Ovviamente come ben sappiamo tutti i riferimenti ad Ovan Marekal sono stati tagliati dalla sceneggiatura prima della stesura finale del film. Con la scomparsa di Marekal, scomparve anche qualsiasi riferimento alla paternità di Han. Tuttavia, di recente un’opera canonica ha riportato in auge parte della sceneggiatura originale, nominando ufficialmente il padre di Han come “Ovan”: si tratta della miniserie a fumetti Han Solo & Chewbacca. In questa versione canonica però l’uomo non è un potente signore del commercio: egli desidera semplicemente lasciare un giorno il suo lavoro di operaio su Corellia. In ogni caso, è interessante vedere piccoli riferimenti ai concetti originali de L’Impero colpisce ancora inseriti nel canone di Star Wars.

Cosa ne pensate della sceneggiatura originale di Episodio V? Fatecelo sapere come sempre nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Fonte

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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