EMERGENZA ALIMENTARE – Sequestrato il basilico nei supermercati: quello che stai usando è contaminato | È pericoloso anche lavandolo

Attenzione foglie di basilico illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Emergenza alimentare: il basilico che portiamo ogni giorno in tavola potrebbe nascondere un rischio invisibile.
Anche quando appare fresco e profumato, non è detto che sia davvero sicuro. Alcuni supermercati italiani hanno recentemente rimosso dagli scaffali interi lotti di questa pianta aromatica, gettando un’ombra di incertezza sulla qualità e la sicurezza del prodotto più iconico della nostra cucina.
Il sospetto si insinua tra le foglie verdi che guarniscono piatti e insalate: un pericolo silenzioso, che non si vede né si sente, ma che potrebbe compromettere la salute dei consumatori. E non basta lavarlo. L’acqua non elimina il problema, perché il responsabile si annida all’interno della pianta stessa, insinuandosi sin dalle prime fasi di crescita. Questo agente patogeno, microscopico ma letale, riesce a sfuggire al controllo domestico.
Non si tratta di un semplice deterioramento o di un difetto estetico. Qui parliamo di una contaminazione che può colpire anche i prodotti venduti nei circuiti ufficiali.
Le condizioni climatiche di questi mesi, con umidità elevata e temperature miti, hanno creato un ambiente ideale per la diffusione di un fungo pericoloso. Un’infezione difficile da riconoscere a occhio nudo e impossibile da rimuovere in cucina, anche con i lavaggi più accurati.
Che cos’è la peronospora del basilico
Il nome scientifico è Peronospora belbahrii e rappresenta una delle minacce fitosanitarie più gravi per il basilico. Originaria dell’Africa subtropicale, questa malattia fungina è comparsa in Europa solo nei primi anni 2000, diffondendosi poi rapidamente in tutta Italia. Secondo il Consorzio Fitosanitario di Parma, l’infezione si manifesta con ingiallimenti e sporulazioni grigio-olivastre sulla pagina inferiore delle foglie, che portano rapidamente alla necrosi. La trasmissione può avvenire anche attraverso semi infetti, rendendo difficile bloccarne la diffusione.
La peronospora prospera in ambienti umidi e poco ventilati, specialmente tra giugno e luglio. Una volta insediatasi, può devastare intere coltivazioni in pochi giorni. In passato si sono registrate perdite superiori al 50% della produzione, compromettendo la produzione del pesto in Liguria e in altre regioni vocate. Le misure di contenimento esistono, ma non sempre riescono a prevenire la contaminazione di massa, soprattutto se il fungo è già presente nella semente o nel terreno.

Basilico sequestrato nei supermercati: il rischio tossine
Negli ultimi giorni sono stati sequestrati numerosi lotti di basilico provenienti da coltivazioni colpite da peronospora. I controlli effettuati hanno evidenziato la presenza di spore anche nei prodotti già confezionati. A preoccupare maggiormente è il fatto che il basilico contaminato possa contenere sostanze tossiche resistenti al lavaggio, rendendolo pericoloso per il consumo umano anche dopo il risciacquo.
Il rischio è reale: secondo gli esperti, le tossine rilasciate dal fungo possono non essere visibili né alterare l’odore o il sapore del basilico, ma restano comunque attive. Alcuni supermercati hanno ritirato i prodotti come misura preventiva, ma non si esclude che parte della merce sia già entrata in commercio. I consumatori sono invitati a prestare attenzione alla provenienza del basilico acquistato, specialmente se privo di tracciabilità.