Dopo 31 anni dalla sua sconfitta nella seconda Morte Nera durante la Battaglia di Endor, Palpatine si mostra nuovamente alla galassia, minacciandola con l’Ordine Finale. Sicuramente vi sarete chiesti perché ci abbia messo così tanto: le motivazioni sono molteplici, ma tra queste ce n’è una che svetta su tutte le altre. Di seguito le analizzeremo tutte, ponendo l’accento su quella più importante.
Le varie motivazioni
Una piccola premessa prima di cominciare. Questo articolo si concentra, ovviamente, su motivazioni in-universe. Quindi vi preghiamo, in eventuali commenti, di rimanere in tema senza scadere nelle solite battute o nei soliti litigi sulle scelte narrative. Detto questo, come già accennato, le motivazioni per cui Palpatine ha atteso nell’ombra per decenni possono essere molteplici. In primis per il fatto di doversi riprendere, e in secondo luogo per la ricostruzione dell’Ordine Finale. Partendo dalla prima motivazione, ricordiamo che quello che si vede in Episodio IX è un corpo clonato, che non riesce a contenere l’enorme potere dello spirito dell’Imperatore.
Dopo essere caduto nel reattore della Morte Nera, egli è riuscito a trasferire il suo spirito su Exegol. Non conosciamo ancora i particolari, ma indubbiamente almeno per i primi anni egli dev’essere stato debolissimo. (Per fare un esempio, immaginate una situazione simile a quella di Voldemort, pur con le dovute differenze). In questi primi anni vi furono molteplici esperimenti di clonazione, dai quali scaturirono la nascita del figlio e la creazione Snoke; questione che The Mandalorian ha cominciato a mostrarci. Sarebbe stato molto pericoloso per lui mostrarsi ancora troppo debole.
Stessa cosa per l’Ordine Finale. Anche se sicuramente, conoscendolo, egli aveva già cominciato a preparare il piano prima della sua morte in Episodio VI, per ultimare una flotta di quella portata (e armare ogni Star Destroyer in quel modo) ci saranno voluti davvero decenni. Ma la motivazione più importante per la quale Palpatine ha aspettato pazientemente, come detto, è un’altra: la presenza di Luke Skywalker.
Luke Skywalker, la leggenda
Dopo gli eventi di Episodio VI, senza dubbio Palpatine temeva colui che non era riuscito a piegare al Lato Oscuro. Finché Luke fosse rimasto al culmine della sua potenza, egli non sarebbe mai potuto tornare, soprattutto in quelle condizioni. Anche perché il jedi, molti anni dopo, indagò sull’oscurità crescente che sentiva. Quindi bisognava trovare un modo di logorarlo in maniera più subdola. Fu così che Palpatine alimentò per anni l’oscurità dentro Ben, fino agli eventi culminanti del 28 ABY: il passaggio di Ben al Lato Oscuro, e la distruzione dell’Accademia jedi di Luke.
Palpatine, dopo anni, era riuscito nel suo intento: ora che Luke aveva delle responsabilità verso suo nipote e i suoi studenti, era riuscito a distruggerlo dall’interno portandogli via tutto. Ma non riuscì ad infliggergli il colpo di grazia, poiché Luke, sconvolto dagli eventi, si esiliò. Non è un caso che il Primo Ordine abbia cominciato a mostrarsi più pesantemente proprio a partire dal 28 ABY. Per i successivi 6 anni, Snoke cercò visceralmente Luke, poiché fino a quando fosse rimasto vivo sarebbe stato una minaccia.
Circa un anno dopo il suo estremo sacrificio per salvare la Resistenza, Palpatine decise che era tempo di ricomparire, pensando che con la morte di Luke Skywalker più nessuno avrebbe potuto fermarlo. Cosa ne pensate di queste motivazioni? Ve ne vengono in mente altre? Ditecelo come sempre nei commenti! Continuate a seguirci anche su Facebook, Instagram e Twitter, vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.