Ecco il potere utilizzato da Palpatine per sopravvivere

Palpatine e il baratro della seconda Morte Nera

A più di un anno di distanza dall’uscita di Episodio IX, molti si chiedono ancora come Palpatine sia riuscito a sopravvivere dopo la caduta ne Il Ritorno dello Jedi (ve ne abbiamo parlato qui). Egli, con tutta probabilità, ha utilizzato un potere ben noto a tutti coloro che hanno amato le opere ormai Legends: vediamo di che potere si tratta e se possa essere ricollegato al canone!

Il potere utilizzato da Palpatine

Palpatine in The Rise of Skywalker

In un articolo di quasi un anno fa vi abbiamo parlato di come Darth Sidious sia riuscito ad ingannare la morte, tramite quanto riportato nella novelization di Episodio IX. Dal romanzo apprendiamo che la chiave dell’immortalità e della sua sopravvivenza è legata agli insegnamenti di Darth Plagueis; vediamo quindi il pezzo chiave in cui è narrato il momento vissuto in Episodio VI: “Cadere … cadere … cadere … giù da un enorme pozzo, il tradimento acuto e pungente, una figura in alto, vestita di nero e con l’elmetto che si restringe rapidamente”, recita il libro. “Il suo stesso apprendista si era rivoltato contro di lui, nel modo in cui lui stesso si era rivoltato contro Plagueis … a cui aveva sottratto il segreto all’immortalità.”

Il romanzo continua: “Plagueis non aveva agito abbastanza in fretta nel momento della sua morte. Ma Sidious, vedendo una luce fioca nel suo apprendista, era pronto da anni a questa eventualità. Quindi l’Imperatore in caduta e morente fece appello a tutto il potere Oscuro della Forza per spingere la sua coscienza molto, molto lontano, in un luogo segreto che si stava preparando. Il suo corpo era morto, un vaso vuoto, molto prima che arrivasse sul fondo del pozzo, e la sua mente aveva preso nuova consapevolezza in un nuovo corpo ⁠— doloroso, temporaneo.”

A chi conosce le opere del vecchio EU, queste parole riportano in mente un potere ben noto: il trasferimento dell’essenza. E’ questo che Palpatine è riuscito a compiere in Episodio VI? Non ci sono conferme ad oggi (il canone lo identifica come generico “potere Sith”) ma di seguito riporteremo i molti punti in comune.

Il trasferimento dell’essenza

Il trasferimento dell’essenza in Dark Empire

Questo potere è stato nominato per la prima volta nel fumetto Dark Empire (Il Lato Oscuro della Forza in italiano) nel lontano 1991, e successivamente è stato citato e utilizzato in moltissime altre opere, come nell’ultimo capitolo della trilogia di Darth Bane, La Dinasta del Male. Questo antico potere era stato perfezionato da Darth Andeddu, e consisteva nel trasferimento dello spirito del Sith in un altro corpo. Era un procedimento complesso, che richiedeva una forza e un’energia immense, e che poteva fallire molto facilmente. Darth Sidious stesso è stato colui che forse lo ha utilizzato più volte, sia dopo la sconfitta per mano di Anakin, sia dopo quella per mano dei suoi figli (questo sempre in Dark Empire).

Il trasferimento doveva avvenire verso un corpo forte, ma allo stesso tempo con una volontà debole. Questo perché, se la volontà del corpo ospitante fosse stata ferrea e potente, lo spirito non avrebbe avuto spazio e sarebbe finito in un oblio terrificante. Per questo motivo molti preferivano creare dei cloni, dei contenitori vuoti e privi di personalità affinché il trasferimento non fallisse. Vi ricorda qualcosa?

Inoltre, una volta compiuto il rito, il corpo da cui lo spirito fuoriusciva si disintegrava. Se ci pensate, quando Palpatine cade nel reattore della Morte Nera si può notare un’esplosione finale: un elemento che si può facilmente ricollegare, a posteriori, alla scomparsa del suo corpo dovuta al trasferimento.

Altri indizi

Grogu, Snoke e Palpatine

Questo potere è nominato anche in Darth Plagueis, e anche se il romanzo non è più canonico la novelization di Episodio IX parla espressamente del maestro di Sidious. Con tutta probabilità Palpatine aveva preparato su Exegol un suo clone, nell’eventualità in cui avesse dovuto operare in extremis il trasferimento dell’essenza. Quello che forse non aveva calcolato era l’immenso potere del suo spirito, che non riusciva a essere contenuto in quel guscio che, pur privo di volontà, era debole. E qui ci colleghiamo anche a The Mandalorian.

Tramite questa possibilità, è facile capire perché Palpatine stesse sperimentando la clonazione cercando di instillare la Forza nei corpi: voleva un contenitore più forte e capace di mantenere il suo spirito. E ciò spiegherebbe anche il suo secondo piano, una volta che Kylo Ren e Rey erano alla sua mercé: tentare di indebolirne la volontà, applicando il trasferimento dell’essenza nei loro potenti corpi. Ecco perché, ad esempio, chiede a Rey di abbatterlo; in quel modo l’avrebbe soggiogata alla sua volontà.

Sarebbe davvero interessante se il trasferimento dell’essenza venisse ufficialmente ricanonizzato: gli indizi ci sono tutti, e anche gli “interpreti”; persino il personaggio di Darth Andeddu è stato ricanonizzato. Questo potere potrebbe inoltre collegarsi nuovamente ad Episodio III e al modo di ingannare la morte. Voi che ne pensate? Vi piace il trasferimento dell’essenza? Ditecelo come sempre nei commenti! Continuate a seguirci anche su FacebookInstagram e Twittervi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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