Ecco come Maul è sopravvissuto dopo lo scontro con Obi-Wan in Episodio I

La caduta e la rinascita di Maul

Chi ha visto The Clone Wars e Rebels conosce molto bene l’importanza di Maul nel franchise. Il suo “ripescaggio” (avvenuto prima che Lucasfilm diventasse proprietà Disney) è stata una mossa astuta, che ha permesso di dare lustro ad un personaggio affascinante e poco sfruttato in Episodio I. Vi siete mai chiesti come sia riuscito a sopravvivere prima della sua riapparizione in The Clone Wars? Ve lo spieghiamo di seguito!

Maul, perdizione e rinascita

Maul in Solo: A Star Wars Story

Il personaggio riappare nella quarta stagione di The Clone Wars, sul pianeta discarica di Lotho Minor, nell’Orlo Esterno. Suo fratello Savage Opress era stato incaricato da Madre Talzin di riportarlo su Dathomir. Dallo scontro con Obi-Wan sono passati ben 12 anni, e per tutto quel tempo Maul era rimasto attaccato strenuamente alla vita, rischiando di impazzire completamente. Opress riesce a portarlo su Dathomir, dove Madre Talzin gli dona nuova vitalità e un paio di arti inferiori più letali ed efficienti.

Da qui comincerà la sua scalata al potere: dall’incontro con la Ronda della Morte fino al controllo di Mandalore; passando dalla nascita del Collettivo Ombra e la creazione del sindacato criminale Crimson Dawn. Egli manterrà il potere con la criminalità organizzata fino a molti anni dopo la proclamazione dell’Impero. Le serie animate però non raccontano come è arrivato su Lotho Minor e come è sopravvissuto per 12 anni in quel luogo ostile.

Arrivo e sopravvivenza su Lotho Minor

Maul su Lotho Minor, in preda alla pazzia

Nella guida Star Wars: Absolutely Everything You Need to Know ci viene spiegato che mentre cadeva inesorabilmente nel reattore, nonostante fosse stato appena tranciato a metà, Maul riuscì ad appigliarsi al suo odio e alla sua volontà di sopravvivere, utilizzando la Forza per afferrare una presa d’aria. Alla fine riuscì a raggiungere un container di spazzatura; da qui con tutta probabilità arrivò sul pianeta discarica di Lotho Minor.

La guida The Star Wars Book, scritta da Pablo Hidalgo, ci svela che grazie ad una combinazione di magia della Sorelle della Notte, fisiologia e resistenza Dathomiriana e tenacia Sith, egli riuscì a rimanere in vita in quelle condizioni, anche quando cominciò a perdere la sua sanità mentale. Nella recente raccolta di storie The Clone Wars: Stories of Light and Dark è contenuto il racconto breve “Dark Vengeance”, adattamento degli episodi della quarta stagione in cui ricompare Maul. Il racconto ci svela che, dopo essere stato scaricato su Lotho Minor, Maul utilizzò del metallo di scarto per costruirsi quell’inquietante apparato a sei zampe (molto simile a quello di un ragno) che gli permise di tornare a camminare.

Tentativo di fuga

Maul nel fumetto “Star Wars Adventures: Return to Vader’s Castle”

Durante i 12 anni passati in esilio sul pianeta discarica, Maul non rimase con le mani in mano. Nonostante la sua sanità mentale vacillasse, tentò di fuggire da Lotho Minor. In Star Wars Adventures: Return to Vader’s Castle è contenuta la storia a fumetti “The Horned Devil!“, un racconto di paura che parla del tentativo di fuga di Maul dal pianeta.

Nella storia, un droide di nome Spikewheel porta alcune persone su Lotho Minor, affinché superassero un test per entrare a far parte del suo equipaggio. Il droide ed un suo collaboratore in realtà erano stati assunti per catturare Maul, non sapendo che colui che li aveva chiamati era proprio l’ex Signore dei Sith. Il suo scopo era quello di rubare la nave e fuggire dal pianeta, ma purtroppo il suo piano fallì (non senza vittime).

Negli anni seguenti riuscì a sopravvivere su Lotho Minor spinto da un viscerale desiderio di vendetta nei confronti di Obi-Wan, fino a che non venne ritrovato dal fratello. Che ve ne pare della sua storia? Avete apprezzato il fatto che sia sopravvissuto? Ditecelo come sempre nei commenti! Continuate a seguirci anche su FacebookInstagram e Twittervi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars. In basso potete acquistare tutte le splendide opere citate nell’articolo:

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Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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