Dramma busta paga, l’Agenzia delle Entrate ti toglie fino a 500€ dallo stipendio: ad aprile si tengono tutti i soldi loro

500 euro in meno in busta paga illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Dramma in busta paga: fino a 500€ in meno con la nuova stretta fiscale sull’incentivo aziendale. Lavoratori nel panico.
Per chi sperava in un piccolo extra nello stipendio di aprile, le notizie non sono incoraggianti. Una nuova interpretazione dell’Agenzia delle Entrate rischia di trasformare il welfare aziendale in un boomerang per molti lavoratori, proprio quando pensavano di beneficiare di un vantaggio.
Si tratta di una stretta inattesa che tocca direttamente la busta paga, lasciando sul campo cifre che possono superare i 500 euro.
C’è chi ha già visto scomparire una parte del proprio incentivo senza spiegazioni apparenti, e chi ancora non sa che, dietro quella che sembrava un’opportunità, si nasconde un meccanismo fiscale che rimescola completamente le carte.
Il tutto avviene in un momento in cui ogni euro conta, e in cui le aziende promuovono con entusiasmo formule di compensazione alternativa per motivare i dipendenti.
Da retribuzione variabile a benefit
La promessa era chiara: trasformare parte della retribuzione variabile in benefit, scegliendo tra servizi utili come il trasporto pubblico, l’assistenza familiare o i buoni spesa. Un modo per conciliare produttività e benessere, senza pesare sul carico fiscale. Ma qualcosa, evidentemente, non ha funzionato come previsto. E ora è l’Agenzia delle Entrate a far valere la sua posizione.
Le buste paga di aprile saranno per molti il primo segnale concreto del cambiamento. La detassazione promessa non ci sarà, almeno non per tutti, e chi ha fatto la scelta di convertire il proprio bonus in welfare si trova oggi a fare i conti con un’imposta imprevista.

Cosa succede con la conversione della retribuzione in welfare
Tutto ruota intorno alla retribuzione variabile, nota come MBO (Management By Objectives), legata al raggiungimento di obiettivi aziendali. In molti casi, i lavoratori possono decidere di trasformare questi premi in servizi di welfare. Finora, tale scelta veniva spesso considerata esente da tassazione se rientrante nelle deroghe previste dall’articolo 51 del TUIR. Ma l’Agenzia delle Entrate, nella Risposta a interpello n. 77 del 20 marzo 2025, ha chiarito un punto fondamentale: l’esenzione è valida solo se i benefit sono destinati alla generalità o a specifiche categorie di dipendenti.
Nel caso specifico, la conversione era rivolta a una platea ristretta, selezionata in base a performance e ruoli aziendali. Secondo l’Agenzia, questo non basta. Come riporta Fisco e Tasse, l’esenzione fiscale non può essere applicata a iniziative individuali o selettive. Di conseguenza, i benefit ricevuti restano imponibili, con un impatto diretto e immediato sulle buste paga.