Il coraggio di Rogue One

L'amore di un padre per la sua stellina. Fonte: Youtube

Sono passati già parecchi mesi da quando al cinema abbiamo potuto ammirare la bellezza di Rogue One. Non è stato facile trattenere l’emozione e la paura che qualcosa potesse andare storto. Perché, si, quel film poteva essere sbagliato. Potevano fare qualcosa di non adatto e di sbilanciato. Ma il piano è riuscito e Rogue One ha incassato bene, forse anche meglio delle aspettative ed ha accontentato quasi tutti quel giorno nelle sale, noi compresi.

La gestazione di questo progetto è iniziata quando Disney ha rilevato Lucasfilm, ed i piani per il futuro della saga si cominciarono a delineare. L’idea di uno spin-off, era la cosa più sensata per accompagnare la saga.

Stay on target

Baze Malbus e Chirrut Imwe

Nonostante apparisse come l’idea più appropriata, Rogue One era pur sempre un esperimento. Mai prima d’ora il sacro George aveva accennato alla possibilità che qualcosa del genere potesse vedere la luce. Uno spin-off in live-action prima del nuovo corso non sarebbe sicuramente mai nato. La libertà creativa che Lucas ha lasciato nel corso degli anni a chi si occupava della continuazione ed elaborazione dell’universo espanso, aveva portato ad una grossa confusione da cui uscirono sia ottimi che pessimi prodotti. Il rigido controllo che da ora in poi doveva esserci ha portato ad una maniacale cura di questo progetto. Questo perché un fallimento avrebbe significato probabilmente la cancellazione di una lunga lista di piani per il lungo termine, a cominciare dagli altri due spin-off in programma.

Ma qual è l’alchimia perfetta? Noi fan di Star Wars, lo sappiamo, siamo tra i più esigenti al mondo. Era praticamente impossibile cercare di accontentare tutti, stesso discorso avvenuto per il Risveglio della Forza.

Tuttavia se, a nostro parere, la scelta di Episodio VII avrebbe dovuto, in un certo senso, obbligatoriamente mantenere una solida continuità, per Rogue One c’era bisogno di spezzare la tradizione. Il motivo era che la tipologia stessa di film richiedeva questo. Una storia di guerra, nelle Guerre Stellari. La Lucasfilm ha fatto in modo che lo spettatore rivivesse quelle stesse atmosfere di Episodio IV, sotto un diverso punto di vista. Una specie di Lato B del disco, essendo il Lato A una hit mondiale non rimasterizzabile. Ma non è stato tutto rose e fiori.

Per aspera ad astra

I protagonisti di Rogue One

Lo sappiamo, quella storia dei reshoot ha cominciato ad incrinare qualcosa nella fiducia dei fan. Tutti erano spaventati che Rogue One potesse essere quel film che non doveva essere. Una pellicola monca di quella leggera cattiveria necessaria per la riuscita di un film di spionaggio. Invece così non è stato, ma anzi, i reshoot ci hanno dato quella scena epica che rimarrà nella storia del cinema, ovvero Darth Vader nel corridoio della nave. Ma R1 poteva essere più “cattivo”?

Certamente, poteva esserlo. Ma ciò non significa che non lo sia stato abbastanza, anzi. Non scordatevi mai che oggi siete voi gli adulti, mentre al tempo in cui vedeste la trilogia prequel o originale, probabilmente gli adulti erano altri. Perché dover negare dunque alle nuove generazioni l’appassionarsi a Star Wars per un po’ di sangue? Ricordate sempre che questi non sono film di Tarantino, ma prodotti anche per famiglie, che al loro interno nascondono una profondità inaudita. Non è forse questo il bello? Partire da cose semplici come un rapporto tra un padre ed una figlia, un impero cattivo ed una ribellione buona e renderli sfumati ed indistinguibili. Rogue One è una storia bella perché parla di eroi sconosciuti, gente dimenticata che dopo quarant’anni ha avuto il suo momento di gloria.

Un nuovo inizio

L’incredibile versione computerizzata di Tarkin in Rogue One.
Da: military.com

Non scordiamo neanche il coraggio dell’usare la CGI per riportare in vita Tarkin e una giovane Leia. Altra scelta che, come era ovvio, è stata criticata da alcuni. Eppure, siamo sicuri che, fan service o meno, questo film avrebbe perso senza il Grand Moff e quella bellissima e commovente battuta finale. Rogue One non è un film di Star Wars con cui iniziare, ma un film per i fan che hanno la mente aperta. Giusti easter egg sparsi qua e là, lo splendido racconto di un interrogativo su cui i fan ironizzavano da sempre, una lotta che riesce a creare profonde sfumature tra bene e male.

Grazie dunque a Gareth Edwards e alla Lucasfilm per questo meraviglioso prodotto, sperando che il futuro ci riservi, nonostante le difficoltà, qualcosa di almeno altrettanto bello.

Redazione Insolente: Pensavate davvero che un droide non potesse essere caporedattore? Poveri illusi.
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