La Vendetta dei Sith è a detta di molti il film migliore della trilogia prequel. Esplora profondi aspetti dell’animo umano, ci ha donato combattimenti epici e battaglie spettacolari e ha chiuso il cerchio lasciato aperto dalla trilogia originale, rendendo perfetta la saga di Star Wars. Su di un film della grandezza di Episodio III è normale che ci siano centinaia di curiosità, avvenimenti e in generale piccole chicche volute o non volute da Lucas.
In questo focus abbiamo raccolto 5 tra le curiosità più belle di Episodio III, ma nel prossimo futuro ci sarà spazio anche per parlare delle tantissime altre questioni riguardanti questo meraviglioso capitolo della saga di Star Wars.
Un Titolo Oscuro
Originariamente L’Episodio VI, Il ritorno dello Jedi, doveva avere un nome diverso. Le prime bozze della sceneggiatura infatti riportavano il sottotitolo di La Vendetta dello Jedi. George Lucas abbandonò questo titolo, credendo fosse in contrasto con il codice e la natura dei Cavalieri Jedi. La vendetta, come infatti sappiamo, non è un sentimento propriamente appartenente a quest’ordine. Essendo dunque il terzo capitolo della saga, Lucas volle omaggiare questa forma di titolo non usato per la precedente trilogia, associandolo ai Sith, per i quali la vendetta è certamente ammissibile e, a dirla tutta, preferibile ad altri sentimenti. E, come possiamo, ovviamente, constatare, mai titolo fu più appropriato per una pellicola.
CGI Ovunque
È noto a tutti l’intensivo e massiccio uso che Lucas ha fatto di questa tecnologia nella trilogia prequel. Intere scene infatti sono state interamente ricreate digitalmente, senza che un singolo attore fosse filmato e che nessun set fosse costruito. Tuttavia il livello di presenza della CGI è più alto di quanto si possa credere. Pensate semplicemente al fatto che tutti i combattenti cloni presenti nel film sono stati ricreati digitalmente. Per la pellicola infatti non è stato creato e utilizzato neanche un costume da Clone trooper. Notevole, non credete?
Controfigure
Ian McDiarmid venne sostituito da uno stuntman addestrato per le scene dove battagliava con la spada laser o comunque più esigenti per quanto riguarda lo sforzo fisico. Parliamo ovviamente delle scene dei duelli con Yoda e Mace Windu. Per lui, come anche per Christopher Lee, sono stati usati degli effetti digitali molto particolari, al fine di inserire, in queste scene, i volti degli attori sulle facce delle controfigure. Per il duello tra Windu e Sidious, tuttavia, le richieste di alcuni angoli di ripresa e primi piani hanno fatto sì che il coordinatore degli stunt, Nick Gillard, abbia dovuto insegnare ai due attori l’intera sequenza di combattimento. Il risultato finale è che la scena risulta in parte girata con gli stunt, e in parte con Jackson e McDiarmid.
Una speranza
Nella scena in cui Palpatine dichiara la nascita dell’Impero Galattico, Padmé è seduta accanto al senatore Organa mentre ascolta il discorso. Guardando alla sua acconciatura si nota l’uso di una particolare corona dalla forma circolare e dalla forma simile a quella di ali. La particolare configurazione di questa decorazione per capelli ricorda, non troppo vagamente, il simbolo dell’Alleanza Ribelle, che anni dopo combatterà contro l’Impero Galattico. Ricordiamo inoltre la famosa frase pronunciata dalla senatrice Amidala dopo la fine del discorso:
è così che muore la libertà, sotto scroscianti applausi.
Ovviamente c’è anche da pensare al fatto che Padmé sarà la madre di due dei più grandi combattenti e condottieri per la ribellione, Luke e Leia. Questa curiosità conferma quanto questo film sia altamente pieno di simboli e contenuti dal significato profondo.
Una storia speculare
La storia di Episodio III si esplica in ordine esattamente inverso rispetto Episodio IV. Il primo atto di Episodio III inizia con una missione di salvataggio, continua con Anakin che compie il suo destino e termina con la nascita dell’Impero. Episodio IV si apre con l’Impero in forze, continua con Luke che realizza il suo destino e termina con una missione di salvataggio.
Inoltre, quando Anakin si rivela per la prima volta nelle scure vesti di Darth Vader, tutto intorno è nero tranne il fumo bianco al centro della scena. La situazione viene invertita quando il pubblico vede per la prima Darth Vader in Episodio IV. Nella scena iniziale tutto ciò che è intorno a lui è bianco, tranne il fumo scuro al centro. Episodio III ed Episodio IV sono stati infatti creati per essere due facce della stessa storia.
L’epicità di queste scelte continua a mettermi i brividi e farmi pensare alla grandezza del lavoro svolto nella creazione della grande opera che è Star Wars.