Battaglia di Endor: la verità sulla vittoria degli Ewok
Per gran parte dei fan di Star Wars gli Ewok sono il fulcro di un profondo astio, secondo solo a quello provato per Jar Jar. Perché i teneri orsacchiotti visti in Episodio VI provocano questi sentimenti contrastanti? E’ il loro essere troppo “carini e coccolosi“? Non proprio. In realtà, uno dei maggiori motivi per i quali gli Ewok sono odiati è la loro improbabile vittoria ottenuta contro le truppe imperiali, tecnologicamente molto più avanzate.
Ma siamo davvero sicuri che quella vittoria possa essere considerata improbabile, o addirittura impossibile? Oggi proverò ad analizzare tutte le valide motivazioni che hanno permesso agli Ewok di ottenere una vittoria insperata, citando anche alcuni esempi storici.
Un sentimento di rivalsa
Molti, guardando Episodio VI, pensano che gli Ewok abbiano avuto un primo incontro con la civiltà solo dopo aver conosciuto i Ribelli. In realtà, l’insediamento imperiale sulla Luna boscosa di Endor era avvenuto un po’ di tempo prima. Questa differenza è importante per capire lo spirito con il quale gli Ewok hanno combattuto contro l’Impero. Non si sono semplicemente uniti alla causa dell’Alleanza Ribelle, avevano una motivazione, un senso di rivalsa. Questo perché l’installazione di tecnologie imperiali nella loro casa aveva distrutto l’ambiente, e molti dei loro simili avevano perso la vita proprio a causa dell’Impero. Nel Concilio svoltosi la sera prima della battaglia nel Villaggio dell’Albero Lucente, fu proprio il capo Chirpa a convincere la sua tribù a prendere parte alla Battaglia contro le forze imperiali, ricordando tutti gli Ewok uccisi e i villaggi distrutti dall’Impero.
Quella stessa notte vennero inviati alcuni messaggeri alle altre tribù, affinché venissero tutti sollecitati ad unirsi alla battaglia. Le loro motivazioni per combattere, quindi, non erano certo campate in aria.
L’effetto sorpresa
Come si dice, le motivazioni da sole non bastano. Quali sono gli altri elementi che hanno portato gli Ewok alla vittoria? In primis, l’effetto sorpresa. L’esercito imperiale si aspettava l’attacco dei Ribelli, ma mai avrebbe potuto immaginare una rivolta delle arretrate popolazioni locali. Inoltre, gli Ewok ebbero anche l’importante ruolo di diversivo. L’esempio più classico è quello dell’Ewok Paploo, che ruba una speeder bike facendosi inseguire dai soldati imperiali, che lasciano quindi sguarnita l’entrata del bunker dove è contenuto il generatore di scudi.
La conoscenza del territorio
L’elemento chiave del loro successo è stata sicuramente la profonda conoscenza del territorio. Un grande vantaggio durante una battaglia, come i soldati imperiali hanno imparato a proprie spese. Spesso anche la storia insegna che la conoscenza del proprio territorio è un elemento fondamentale per il successo di una battaglia. Nonostante il divario tecnologico, quindi, gli autoctoni avevano un enorme vantaggio, sfruttato alla perfezione.
La mattina della battaglia il capotribù Chirpa, con l’aiuto di altri Ewok, era partito per preparare il campo di battaglia, per studiare le strategie d’attacco e per sistemare le varie trappole. Successivamente gli altri Ewok rimasti con i Ribelli portarono Han al bunker che custodiva il generatore di scudi da abbattere. Furono questi a mostrare ad Han un’entrata secondaria, molto meno sorvegliata dell’ingresso principale. E da qui, come detto sopra, fu facile distrarre l’esiguo numero di soldati che la controllavano.
Quando si scoprì la trappola ordita dall’Imperatore, infuriò la battaglia terrestre. Fu qui che gli Ewok entrarono in campo aperto, sfruttando le loro abilità di combattenti e usufruendo delle trappole precedentemente piazzate. Non riuscirono certo a smantellare tutto l’esercito imperiale, visto che subirono anche ingenti perdite. Ma riuscirono ad assolvere al loro compito, ovvero quello di tenere sufficientemente impegnato l’esercito imperiale nel momento del bisogno, e non solo.
Infatti gli Ewok, con un espediente, costrinsero gli imperiali ad inseguirli affinché si disperdessero nella giungla per tentare di catturare loro e i soldati ribelli sfuggiti. Frattanto, un piccolo gruppo comandato da Chewbacca riuscì ad impossessarsi di un AT-ST nemico, che fu fondamentale per penetrare nuovamente nel bunker e distruggere definitivamente il generatore di scudi, privando una volta per tutte la Morte Nera dalla sua protezione.
Esempi storici
Due esempi storici sono emblematici per riuscire a capire a pieno la vittoria degli Ewok. Il primo è la Battaglia delle Termopili, l’impresa epica che ha consacrato alla storia il leggendario Leonida e i suoi spartani. Ovviamente, non si mette in discussione il fatto che gli Spartani vivessero per la guerra e fossero soldati espertissimi. Non è certo questo l’elemento che accomuna la vicenda a quella degli Ewok. Il punto di incontro tra la battaglia delle Termopili e quella di Endor (combattuta via terra) riguarda i sorprendenti risultati militari che si possono ottenere contro forze molto superiori numericamente, tramite un esercito molto motivato che si batte in difesa della propria terra.
L’altro esempio, meno conosciuto, riguarda l’assedio di Mafeking. Questo assedio si concretizzò durante la seconda guerra boera, in Sudafrica, e vide contrapposti boeri, appunto, e inglesi. Mafeking era una piccola colonia inglese, che fu messa sotto assedio dai Boeri. L’assedio fu estenuante e durò sette mesi, ma alla fine la piccola cittadina resistette. Fautore dell’impresa fu il colonnello inglese Robert Baden-Powell, futuro fondatore dello scoutismo. Egli riuscì, con l’aiuto delle popolazioni locali, a compiere un’impresa epica.
Egli infatti addestrò degli indigeni locali e, grazie ai suoi insegnamenti, questi iniziarono ad attraversare le linee nemiche senza essere presi, con una buona regolarità, e furono quindi ristabiliti i contatti tra la città e le possibili forze di liberazione. Inoltre, il colonnello si servì della loro conoscenza del territorio per escogitare alcuni trucchi che scoraggiassero l’assalto boero. Fu così che una piccola colonia, difesa da un manipolo di soldati inglesi e dagli indigeni locali, resistette ben sette mesi all’assedio dell’esercito boero, molto più organizzato.