Bacta tank: focus sulla vasca guaritrice rivista in Rogue One

La scena del Bacta tank in cui giace Darth Vader. Fonte: inverse

E’ stato ribadito più volte, Rogue One è un ottimo film sotto tanti punti di vista. Ciò che rende questa pellicola un ottimo collante alle vicende della saga principale di Star Wars, è sicuramente la presenza di easter egg e camei inseriti magistralmente, di cui vi ho parlato in un articolo precedente. Tra questi, in Rogue One è comparso anche il cosiddetto Bacta tank, la vasca di Bacta. Vediamo a cosa serve e perché è stata utilizzata nella pellicola.

Il Bacta tank

Il Bacta tank è una grande vasca a forma di cilindro, riempita con una speciale sostanza guaritrice, nota appunto come Bacta. Sostanza creata dai Vratix, popolo nativo del pianeta Thyferra (facenti parte dello Star Wars Legends, ovvero l’universo non canonico). La prima apparizione cinematografica del Bacta tank risale al 1980, ne L’impero Colpisce Ancora. In quell’occasione a beneficiare dei suoi effetti guaritori fu il giovane Luke Skywalker, sul pianeta Hoth, dopo essere rimasto ferito dall’attacco del Wampa.

Luke Skywalker all’interno del Bacta tank ne “L’Impero Colpisce Ancora”.
Fonte: starwars.com

Affinché il liquido potesse fare effetto, il paziente doveva essere completamente immerso nell’enorme vasca cilindrica. Ciò rendeva quindi necessario l’utilizzo delle maschere respiratorie. Nel periodo storico in cui è ambientata la saga di Star Wars, sia le vasche sia il miracoloso liquido Bacta erano davvero costosissime. Il prezzo della sola vasca poteva aggirarsi intorno ai 100 mila crediti galattici. Inoltre era davvero complicato spostarla, visto che il suo peso era di circa 500 chili. Questi motivi rendevano il Bacta tank uno strumento assai raro, e presente solo negli ospedali, sulle navi più importanti e nelle basi militari di rilievo.

Il Bacta tank in Rogue One

Veniamo ora al suo utilizzo in Rogue One. Già nel trailer notammo una vasca cilindrica, che poi si rivelò essere proprio la vasca di Bacta personale di Darth Vader (uno dei tanti lussi che si poteva permettere). Nel film infatti scopriamo che Vader possiede una vasca personale nella sua fortezza su Mustafar. E che, date le sue gravissime condizioni fisiche, la utilizzava probabilmente per alleviare i dolori atroci che era costretto a sopportare. Questa è una delle poche scene in cui possiamo vedere Darth Vader senza la sua armatura, e soprattutto è l’unica che lo mostra completamente privo di essa. In merito a questa scelta, il regista Gareth Edwards ha rilasciato ad Empire una dichiarazione molto significativa:

“Sono geloso di momenti come quello ne L’Impero Colpisce Ancora, in cui si vede il retro della testa di Vader. In quel momento esclami ‘mio dio è così figo’. E provi disperatamente a inserire qualcosa che lo sia altrettanto nel tuo film. La scena della vasca di Bacta è stata ispirata da Chris Cunningham. Vader è vittima di ustioni e non è certo semplice per lui quando non è nella sua armatura. SI trova sicuramente a disagio. Ho amato l’idea di mostrarlo così vulnerabile. Vader è molto molto cattivo, ma in questo modo abbiamo la possibilità di dare uno sguardo alla sua umanità e di provare empatia, almeno. Vedere quelle cicatrici e capire che è, sapete, un uomo amputato, ci ricorda come era prima, ti fa pensare. Lui è un personaggio così ricco, sotto moltissimi aspetti”

Quindi il regista ha voluto inserire la scena di Darth Vader all’interno del Bacta tank proprio per sottolineare una grande contrapposizione. Quella dell’avere un potere enorme, in un corpo tremendamente fragile e vulnerabile. Un’ulteriore sfaccettatura che dimostra quanto sia iconico e affascinante il personaggio di Darth Vader.

Un off topic inaspettato

C’è una chicca davvero interessante riguardante il Bacta tank. Non vi sembra di aver visto un marchingegno simile anche al di fuori di Star Wars? Una macchina guaritrice molto simile è infatti presente nel popolarissimo anime Dragon Ball Z. La macchina viene presentata durante la saga di Freezer, ed è stata messa a punto dai suoi uomini. Oltre ad avere lo stesso scopo del Bacta tank, funziona praticamente allo stesso modo. Contiene infatti un liquido dalle proprietà guaritrici, e necessita di un’immersione totale del ferito, e quindi dell’uso di maschere per respirare. Nel corso della storia, sia Vegeta che Goku sfruttano la macchina per curarsi.

Vegeta cura Goku in una delle macchine mediche simili al Bacta tank.
Fonte: dragon ball wiki

In Dragon Ball non viene specificato il nome del liquido; sappiamo solo che fu creato dall’antico popolo che abitava il pianeta Vegeta prima dei Sayan. E se questo popolo fosse proprio quello dei Vratix? (Questi collegamenti tra i vari universi narrativi sono sempre orgasmici). Al di là delle varie teorie, è risaputo che Akira Toriyama, il creatore di Dragon Ball, sia un grande fan di Star Wars. Non sarebbe quindi una sorpresa scoprire che per la creazione di queste macchine si sia ispirato proprio al Bacta tank.

Insomma, uno strumento dalle incredibili proprietà curative, di cui hanno beneficiato vari personaggi all’interno della saga di Star Wars. Uno dei tanti approfondimenti che ci fanno capire quanto sia vasto il meraviglioso universo di Star Wars. Inoltre, non sarebbe affatto male se in futuro venisse brevettato davvero uno strumento simile. Sarebbe una grande conquista in ambito scientifico e medico. Mai dire mai!

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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