Siamo arrivati alla fine della prima stagione di Andor, che si è chiusa con una dodicesima puntata a dir poco spettacolare, intitolata “Lampi di ribellione” (“Rix Road” in lingua originale) che oltre a donarci forti emozioni, adrenalina e scene d’azione presenta come sempre tantissimi riferimenti ed easter egg, soprattutto nella magnifica scena post credits. Vediamoli tutti di seguito!
Andor 1×12: le sequenze iniziali
Già il titolo in italiano è un riferimento a quello del pilot di Rebels, intitolato “Scintilla di ribellione”. Quest’ultimo episodio di Andor si apre su Ferrix, all’interno della bottega del defunto Salman Paak. In particolare vediamo suo figlio Wilmon costruire qualcosa di importante, che scopriremo essere una bomba tramite riprese successive. Nel frattempo sul pianeta atterra una navetta di classe Lambda, dalla quale esce il tenente Dedra Meero scortata da due Death Troopers. Ella vuole sondare il terreno prima dell’imminente funerale di Maarva, e per questo esce per strada in incognito accompagnata dal suo assistente Corv.
Mentre una provata Bix Caleen continua a soffrire, vediamo Xan riferire a Brasso della chiamata di Cassian. Poco lontano da loro, il personaggio di Nurchi, apparso nel primo episodio e nel corso di tutta la stagione, origlia la conversazione e invita Xan ad una bevuta, per avere conferma del fatto che Cassian fosse a conoscenza del funerale e che sarebbe giunto su Ferrix. Nel locale possiamo vedere due specie aliene apparse per la prima volta in Episodio VII: uno zeneziano e un alieno della stessa specie di quello visto al castello di Maz Kanata, che fuma una pipa. Nel frattempo Wilmon Paak, ricordando suo padre, completa la costruzione della bomba.
Sviare i sospetti
La scena si sposta poi su Coruscant, dove Mon Mothma mette in atto un espediente a dir poco geniale. Sfruttando le passate debolezze del marito sul gioco d’azzardo, accusa Perrin di aver ricominciato, sapendo ovviamente che il suo autista, spia dell’ISB, avrebbe ascoltato tutto. In questo modo, seppur tramite un sotterfugio, Mon Mothma butta fumo negli occhi all’Ufficio di Sicurezza Imperiale, allontanando la vera ragione dei suoi debiti. Durante il litigio con Perrin, che probabilmente aveva davvero chiuso col gioco d’azzardo, Mon nomina il casinò di Canto Bight, località che conosciamo bene tramite Episodio VIII.
Tornati su Ferrix, scopriamo che Vel si è riunita a Cinta, che però è indaffarata nel pedinare con un macrobinocolo le mosse di Corv e del suo superiore. Sul pianeta è tornato anche Cassian, che si ferma di fronte alla pietra commemorativa di suo padre: lo capiamo ovviamente dal bellissimo flashback che ne scaturisce, dove Clem gli ricorda di stare sempre attento ai dettagli, e che le possibilità e le strade nella vita sono infinite. Un momento davvero molto commovente. Cassian si dirige poi a casa di Bix, dove però trova Pegla con i suoi mastini corelliani. Qui il protagonista scopre cosa era accaduto alla ragazza.
La libertà è un idea pura
Nella splendida scena successiva, vediamo proprio Bix in prigionia e poi Luthen, giunto anch’egli su Ferrix. Il tutto mentre ascoltiamo la voce narrante di Nemik attraverso il suo Manifesto, dove il ragazzo parla del presente di rivolta, del bisogno innaturale di controllo dell’Impero, e di un avvenire in cui gli argini della ribellione si romperanno contro la sua tirannia. Parole emozionanti che mettono i brividi e che vengono ascoltate dallo stesso Cassian.
Intanto all’albergo Dedra e i suoi sottoposti si preparano al funerale, delimitando il perimetro e aspettando che Andor si presenti. Su Coruscant il supervisore Blevin parla con l’autista di Mon Mothma, e la spia gli rivela per filo e per segno della lite con Perrin. Qui scopriamo che l’idea di Mon è stata geniale, poiché Blevin era già a conoscenza dei movimenti finanziari sospetti della senatrice.
Nel frattempo nella sala delle riunioni si festeggia la letale retata dell’ISB ad Anto Kreegyr e ai suoi uomini su Spellhaus, alla quale non è sopravvissuto nessuno. Dedra Meero è alquanto scontenta della cosa, ma Partagaz le dice che dopo Aldhani c’era bisogno di una mossa forte per placare l’Imperatore. E’ molto interessante notare che le questioni di Spellhaus si sono risolte off-screen, e che quindi sono servite per accrescere la narrazione dal punto di vista dello spionaggio e delle scelte dei vari personaggi coinvolti, come Luthen, l’infiltrato Lonni e Saw Gerrera.
Il funerale di Maarva Andor
Intanto su Ferrix si riuniscono tutti i personaggi, portati lì da un elemento comune: Cassian Andor. Vediamo quindi Luthen e Vel, che attendono che l’Impero faccia il lavoro al posto loro e lo trovi, Syril Karn e Mosk, e soprattutto Corv che gli dà la caccia. Cassian però si è nascosto, e cerca il momento propizio per entrare nell’hotel e liberare Bix. Arriva quindi il momento del funerale, organizzato dalle Figlie di Ferrix, associazione di cui Maarva era presidentessa.
La banda cittadina accompagna il solenne corteo funebre, che giunge infine di fronte all’albergo, pesantemente presidiato da Army Troopers e stormtroopers. Brasso porta con sé il mattone commemorativo di Maarva, mentre il droide Bee attiva un maxi ologramma che proietta il suo ultimo discorso. Tra la folla che partecipa alla celebrazione possiamo notare anche un kubaz, la stessa specie del personaggio di Garindan comparsa per la prima volta in Episodio IV.
Ferrix insorge
Nel suo ultimo splendido discorso, che è il fulcro di questo finale, Maarva inneggia alla libertà e alla lotta; comincia così la rivolta del popolo di Ferrix, dopo la reazione contrariata degli imperiali che rovesciano Bee. Durante lo scontro il giovane Paak lancia la bomba che aveva preparato, causando la morte di coloro che si trovavano al pianoterra dell’albergo, compreso Nurchi (che in precedenza aveva informato gli imperiali sulla presenza di Cassian).
Gli stormtroopers cominciano a sparare sulla folla, sia con i loro blaster che con quello che sembra essere un E-Web, colpendo moltissimi cittadini a morte. Nel frattempo accadono molti eventi importanti in sequenza. Cassian porta in salvo Bix, che ancora una volta ci mostra in maniera struggente quanto le torture l’avessero danneggiata sia nello spirito che nella mente. Cinta uccide Corv, mentre Dedra Meero viene travolta dalla folla ma salvata da Syril Karn; tra i due ci sarà una sequenza molto intensa, che segna (forse) anche una forte attrazione.
Scelte
Approfittando della confusione e delle schermaglie, Brasso, Jezzi, Wilmon e Bee si rifugiano nel trasporto che Cassian utilizzò nel primo episodio, pronti a fuggire da Ferrix. Poco dopo li raggiunge anche il protagonista, che porta in salvo Bix sulla nave per la gioia di tutti, soprattutto di Bee. Dopo un intenso e commovente saluto proprio con il droide e con Bix, Cassian però prende un’altra strada.
Nel frattempo, anche su Coruscant la linea narrativa di Mon Mothma culmina con un evento importante: lei e Perrin presentano Leida alla famiglia Sculdon, e nei volti di entrambi i genitori si può notare il profondo disappunto per ciò che stava accadendo. Un risvolto importante che verrà approfondito sicuramente nella seconda stagione.
Andor: comincia la lotta
Nell’ultima scena della prima stagione, che “chiude” l’arco narrativo di Cassian Andor, quest’ultimo si fa trovare sul Fondor e offre a Luthen Rael due possibilità: ucciderlo con la sua Bryar Pistol o prenderlo con sé. Lo splendido sorriso finale di Luthen è il preludio ad una seconda stagione in cui i due combatteranno fianco a fianco in nome della causa e della libertà. E tutti noi non vediamo l’ora che arrivi il 2024 per poter assaporare quei momenti! Ma nel frattempo, come ultimo regalo, la serie ci dona anche una fantastica scena post credits.
La scena post credits
La scena ci presenta la Morte Nera in costruzione, e nasconde in sé moltissimi dettagli interessanti. La prima inquadratura ci mostra dei droidi ragno costruttori che assemblano delle giunture, che scopriamo essere proprio i pezzi che venivano costruiti dai detenuti su Narkina 5. Queste giunture tengono insieme dei particolari pannelli, che compongono un enorme reticolato che rappresenta lo scheletro della parte concava del superlaser della Morte Nera.
Oltre alla parte finale concava del superlaser, notiamo anche la sua parte interna, dove sono presenti gli otto sbocchi in cui affluivano i laser, che poi convogliavano verso un unico grande fascio come visto sin da Episodio IV. La scena ci presenta anche i pezzi finali che collegano l’enorme tunnel in cui il raggio fluisce dall’amplificatore di potenza primario verso gli otto fasci alla fine del disco concavo del superlaser.
La cosa interessante è che la Morte Nera non orbita intorno a Geonosis, ma a Scarif. E questo è un elemento di lore importante, perché tramite la The Ultimate Visual Guide di Rogue One sappiamo che il cantiere della super arma fu spostato su Scarif nel 9 BBY, e cioè 4 anni prima degli eventi di Andor.
Una sequenza visivamente potentissima, in cui la Morte Nera incute davvero timore per la sua mole, soprattutto se paragonata agli Star Destroyer che pattugliano la zona, che sembrano microscopici. Ne trovate qui la nostra video analisi dettagliata:
Una ciliegina che conclude una prima stagione a dir poco perfetta. Cosa ne pensate dei riferimenti ed easter egg della puntata finale di Andor? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.