Andor: tutti i riferimenti e gli easter egg del sesto episodio!
Torna l’appuntamento settimanale con Andor, e lo fa in grande stile con un episodio a dir poco magnifico e adrenalinico, intitolato “L’Occhio”. Anche questa sesta puntata ovviamente contiene moltissimi riferimenti ed easter egg; scopriamoli insieme!
Andor 1×06: la sequenza iniziale
Il sesto episodio di Andor comincia con un bellissimo dialogo tra Cassian e Nemik, che discutono sull’adrenalina della missione e soprattutto sulle remore ma anche la rassegnazione contro la potenza dell’Impero. Vediamo poi una panoramica dell’installazione di Aldhani con in primo piano un Army troopers su una torretta. Questa scena omaggia “al contrario” la famosa sequenza del ribelle sulla torretta di Yavin 4 in Una Nuova Speranza. Su questa torretta si erge un turbolaser sicuramente della Taim & Bak, compagnia che per l’Impero ha costruito innumerevoli armi, tra cui le famose batterie turbolaser XX-9 dello Star Destroyer. Questa compagnia viene nominata per la prima volta nel romanzo Catalyst.
Facciamo poi la conoscenza del Comandante dell’esercito imperiale Jayhold Beehaz, del quale avevamo scoperto il grado già nel trailer tramite le placche sulla mostrina, quattro blu e due rosse. Egli ci fa capire che è di stanza su Aldhani con la sua famiglia da molto tempo, poiché discute con il suo ospite di quanto fossero ingenui i Dhaniani (che nel frattempo, anche se in numero ridotto, giungono al tempio per l’evento sacro dell’Occhio).
Scopriamo inoltre che l’ospite è l’ufficiale ingegnere nominato nell’episodio precedente, che è lì per costruire un nuovo complesso nella valle sacra. Motivo per il quale i Dhaniani erano stati manipolati per anni affinché non si presentassero più per il loro evento sacro. Petigar, l’ingegnere, ha il grado di colonnello operativo, come ci suggerisce la sua mostrina con cinque placche gialle e una rossa.
Tutti in posizione
Nel frattempo Taramyn cerca di mettersi in contatto con Vel e Cinta, utilizzando come nome in codice “Echo Uno”: un riferimento sia alla Base Echo, famosissimo avamposto dell’Allenza Ribelle su Hoth visto in Episodio V, sia ad un segnale tra piloti della squadra Echo del Corpo Reale di Naboo di Caccia Spaziali, presente nel racconto legends “The Starfighter Trap”, ispirato dal mitico videogioco Star Wars: Starfighter. Nella scena scopriamo anche che in passato Taramyn era uno stormtrooper. Interessante dettaglio che ci permette di capire che già all’epoca dell’Impero vi erano assaltatori disertori, elemento che abbiamo visto in live action per la prima volta con Finn in Episodio VII.
Mentre cominciano a sfrecciare i primi meteoriti, con un suono poderoso che scandisce i tempi dell’episodio, la squadra si mescola agli army troopers e agli altri soldati che scortano i Dhaniani al tempio, fingendosi membri della base aerea di Alkenzi. Nel frattempo, in una scena che cita l’infiltrazione subacquea di Nur sia da parte di Cal Kestis in Jedi: Fallen Order che di Obi-Wan Kenobi nella serie omonima, Vel e Cinta si intrufolano nell’installazione e piazzano un marchingegno che disturberà le comunicazioni imperiali.
Comincia l’azione
Dopo l’ok da parte di Vel e Cinta, mentre Beehaz ha terminato un fastidioso rito con i Dhaniani (altro esempio di quanto l’Impero disprezzasse la cultura dei popoli che sottometteva) l’azione incalza e la squadra prende in ostaggio proprio il comandante e la sua famiglia, poiché il suo contributo è fondamentale per aprire il caveau dove sono tenuti i crediti. Le sequenze successive sono movimentate, e dopo un emozionante e romantico saluto tra Vel e Cinta i nostri assaltano la sala e cominciano a caricare i crediti sul cargo Rono tramite il supporto dei soldati presi in ostaggio.
E’ interessante notare che questi ultimi stavano giocando a carte, ma probabilmente non si trattava del famoso Sabacc, ma di un gioco più simile al poker. Nelle opere legends ci sono molti esempi di poker nella galassia lontana lontana, come il Planetary Poker.
Adrenalina e spettacolo visivo
Nel frattempo il caporale Kimzi, addetto alle comunicazioni, nota delle interferenze e riesce a captare dei messaggi che lo insospettiscono. Per questo scende con altri soldati nella sala del cargo, mentre i nemici si muovono anche dalla base aerea di Alkenzi. Davvero splendide e magistrali le scene che ci mostrano, per la prima volta in live action, l’entrata dei piloti nei caccia TIE e soprattutto il loro decollo dalle postazioni. Il tutto mentre lo spettacolo visivo dell’Occhio di Aldhani comincia a mostrarsi in tutto il suo splendore.
Dopo un momento di tensione generato dall’arrivo di Kimzi, nella sala del cargo scoppia il caos e quasi tutti vengono colpiti, compresi il tenente Gorn e Taramyn. Ma non c’è tempo per piangere i morti o gli eventuali feriti, e il Rono viene messo in funzione nonostante sia solo mezzo pieno perché l’Occhio sta per donare ai nostri l’unica via di fuga. E infatti successivamente, in una delle scene visivamente più suggestive dell’intera saga, il cargo si infila all’interno dello sciame luminoso mentre viene inseguito dai TIE Fighter.
Tramite l’aiuto di Nemik, che nonostante la grave ferita riportata dopo essere stato schiacciato fornisce a Cassian le coordinate giuste, i nostri riescono a fatica ad uscire vivi e fuggire. Nel frattempo, Cinta si traveste da imperiale e cerca di dileguarsi tra la folla dei dhaniani, in estasi per il loro evento sacro.
Cure e tradimenti
Anche se in fin di vita, Skeen insiste per portare Nemik da un dottore, nonostante Vel voglia concludere al più presto la missione. Il dottore, di nome Quadpaw, appartiene ad una specie sconosciuta con quattro braccia. Potrebbe trattarsi di un codru-ji, specie umanoide legends che presenta proprio quattro braccia. E’ interessante notare che Quadpaw è munito anche di un impianto cibernetico AJ 6, lo stesso che possiede il personaggio di Lobot sin dalla sua prima apparizione in Episodio V.
Poco dopo, le buone intenzioni di Skeen vengono smascherate quando propone a Cassian di tradire la squadra e fuggire con gli ottanta milioni di crediti raccolti. Scopriamo quindi che ha mentito sul suo passato e che pensava solo a se stesso: una mossa magistrale e inaspettata della scrittura di Dan Gilroy, dato che nell’episodio precedente di Andor ci era stato dipinto come il più devoto alla causa e sospettoso verso Cassian.
Il ragazzo però, pur non essendo nuovo ad azioni deplorevoli, dimostra correttezza e lealtà e spara a bruciapelo a Skeen. Poi, dimostrando ulteriore bontà d’animo ma volendosi comunque tenere lontano dalla causa, chiede a Vel di restituire il sigillo Kuati a Luthen e fugge con la sua paga pattuita. Vel però gli dona il Manifesto scritto da Nemik, e siamo certi che quella lettura influirà molto sul cambiamento di Cassian.
Andor 1×06: le vicende di Coruscant
Intanto su Coruscant, mentre il Maggiore Partagaz guida alla carica i tenenti e gli altri ufficiali dell’ISB per ciò che stava accadendo, Mon Mothma tiene un discorso in senato a favore degli abitanti di Ghorman. E’ davvero triste però notare il Senato Galattico semi-vuoto e il menefreghismo dei pochi senatori presenti per la questione da lei sollevata; altro indizio di quanto ormai quell’istituzione fosse vuota di contenuti e significato. Altro elemento interessante è la presenza del simbolo dell’Impero che troneggia su ogni seggio, a suggellare il totale asservimento del Senato.
Inoltre, come vi abbiamo detto in precedenza, tre anni dopo in Rebels proprio la popolazione di Ghorman sarà vittima di un massacro denunciato dalla stessa Mon Mothma. In quello stesso episodio, i protagonisti attraversano la nebulosa Archeon, in una sequenza che ricorda molto quella dell’attraversamento dell’Occhio.
La scena si sposta infine nella galleria d’arte di Luthen Rael, dove una ricca signora è in trattative per acquistare un blu di Devaron, gioiello proveniente dal pianeta dei devaroniani, specie che abbiamo visto in molte opere di Star Wars sin da Episodio IV. Allo stesso tempo vediamo tutti i bellissimi cimeli dei quali vi abbiamo parlato nell’analisi easter egg del quarto episodio. Tramite un’altra inquadratura ne scopriamo però altri rimasti nascosti negli scorsi episodi, degli scudi da battaglia Klorri-clan apparsi per la prima volta in Episodio III e appartenenti ai Wookiee.
La sesta puntata di Andor infine si conclude con una risata liberatoria di Luthen Rael, che viene a sapere del successo della missione di Aldhani e soprattutto del fatto che la notizia si sia diffusa. Altra scena magistrale che chiude il secondo arco narrativo della serie.
Cosa ne pensate dei tanti riferimenti ed easter egg del sesto episodio di Andor? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.