Andor: tutti i riferimenti e gli easter egg del quinto episodio!

Vel Sartha e Cinta

Torna l’appuntamento settimanale con la serie Andor, arrivata al suo quinto episodio intitolato “The Axe Forgets”. Una puntata ricca di tensione che ci prepara all’azione, e che contiene come di consueto moltissimi easter egg e riferimenti. Scopriamoli di seguito!

La sequenza iniziale di Andor 1×05

Syril Karn con sua madre

La quinta puntata si apre con uno sguardo a tre mattine e a tre colazioni diverse: quella di Syril Karn, quella di Cassian su Aldhani e quella di Mon Mothma. Su Coruscant, Karn si trova a fare colazione in casa di sua madre, e sulla tavola possiamo notare un vassoio che contiene dei meiloorun, frutti visti per la prima volta in Rebels. Mentre sua madre Eedy gli parla, scopriamo che Syril fa colazione con cereali e latte blu di Bantha, che conosciamo benissimo sin da Episodio IV. I due intavolano una classica discussione madre-figlio, dove quest’ultima lo accusa di non avere prospettive, e dopo il fallimento con la Corporazione dice che chiamerà suo zio Harlo per trovargli un posto.

Intanto su Aldhani Cassian si sveglia di soprassalto quando scopre che Skeen lo aveva perquisito, rivoltando tutto ciò che aveva: dei crediti, il suo blaster (simile alla Bryar Pistol di Kyle Katarn), e un blaster della Corporazione con il numero identificativo scritto in aurebesh. Skeen nutre ancora molti sospetti su di lui, e per scoprire di più sul suo passato nomina dei tatuaggi che possiede sul corpo, come la Testa di Krayt e la Mano. Due simboli che riguardano la sua prigionia. Il primo potrebbe essere un omaggio ad una reliquia presente nel videogioco legends Star Wars Galaxies del 2003.

Cassian gli rivela di essere stato rinchiuso nel carcere giovanile di Sipo, quando aveva 13 anni. Tutte queste informazioni sul suo passato, come quelle di Mimban, ci saranno sicuramente ripresentate in futuro. Mentre Skeen tenta di carpire informazioni su di lui e su chi lo ha portato lì, ci rivela anche qualche retroscena sugli altri personaggi, come Nemik e Cinta.

La solitudine di Mon Mothma

Mon Mothma e suo marito Perrin

Ci spostiamo poi nuovamente su Coruscant, questa volta in casa di Mon Mothma con una ricca e sontuosa colazione. Nella scena, in cui avviene un contrasto familiare, ci viene presentata per la prima volta nel canone sua figlia Leida. Nelle opere legends, Leida Mothma fu nominata nel fumetto Entrenched, presente nella graphic novel “Visionaries. Quest’ultima si pone in maniera brusca nei confronti di sua madre, additandola di voler sempre tenere tutto sotto controllo. Un altro spaccato di quanto sia solitaria la sua vita, dove probabilmente non gode né dell’appoggio di suo marito Perrin, che non interviene nella disputa, né di sua figlia.

Credere nella causa

Cassian e Karis Nemik

Su Aldhani, Cassian fa colazione con latte di Dray: scopriamo così il nome di quella specie di pecore del pianeta. Nelle opere legends, come nel romanzo Han Solo and the Lost Legacy, esisteva una specie chiamata Dray che fungeva da traino per i carri nelle fattorie, ma aveva un aspetto decisamente più spaventoso. Nel frattempo, Nemik gli mostra un vecchio dispositivo di navigazione (ricavato da una Polaroid SX-70), e si inoltra in una bellissima disquisizione delle sue remore contro l’Impero e la sua tecnologia, dell’assenza di libertà, ecc. Un sognatore ed idealista che sta scrivendo anche un Manifesto.

Quest’ultimo ricorda molto il Manifesto Meatlump, altra chicca presente nel videogioco Star Wars Galaxies del 2003. In particolare, questo Manifesto era stato scritto da una banda di criminali che odiava la tecnologia. Scopi differenti, ma dinamiche simili a quelle presenti nel discorso di Nemik sull’oppressione e il controllo dati dalla tecnologia imperiale.

Andor 1×05: ultimi preparativi

Cassian, Taramyn e Nemik

Mentre Taramyn illustra a Cassian i punti nevralgici dell’installazione imperiale, la scena si sposta sulla struttura e sul tempio di Aldhani, dove il tenente Gorn rimprovera i soldati per aver piazzato dei tiri al bersaglio sul tempio. Metafora di quanto l’Impero non rispettasse e denigrasse la cultura dei popoli che opprimeva. Mentre i membri della squadra di Aldhani marciano, un TIE Fighter di ricognizione gli piomba addosso. Anche in questo caso, è giostrato benissimo il senso di oppressione e timore del TIE che plana verso di loro. Una bella novità, considerando che nelle opere live action eravamo abituati a vedere questi veicoli come carne da macello.

La scena si sposta poi su Ferrix, dove il supervisore Blevin, tenente dell’ISB, sta rimettendo tutto in ordine dopo il disastro dell’autorità corporativa. Egli chiede al capitano Vanis Tigo se vuole prendere possesso di un albergo per farne il suo quartier generale. Come detto nell’episodio precedente di Andor, la presenza dell’Impero si radicalizzerà su Ferrix con un controllo diretto, e non più indiretto tramite mandato alla Corporazione. Durante le scene sul pianeta, possiamo notare una speeder bike C-PH patrol imperiale, comparsa per la prima volta in Solo.

L’intuito di Dedra Meero

Il tenente dell’ISB Dedra Meero

Mentre i dissidi tra Cassian e Skeen continuano, e quest’ultimo è sempre più sospettoso, su Coruscant il tenente Dedra Meero continua la sua ricerca ad uno schema, e soprattutto ad un qualche indizio concreto che le dia voce in capitolo sul caso Ferrix per poter indagare. Durante il dialogo con il suo sottoposto vengono nominati molti luoghi noti, tra cui Hosnian Prime, futura capitale della Nuova Repubblica, Kessel, Fondor, Jakku, Steergard e Base Cay. Quest’ultimo potrebbe essere un riferimento a Capitol Cay, una città portuale di Aquilaris Minor presente nella serie a fumetti legends Knight Errant.

Dedra Meero, dopo un momento di smarrimento, viene spronata a continuare la ricerca dal suo assistente. Ella è convinta che tutti questi atti apparentemente casuali non lo siano affatto, e dimostrando ancora una volta di avere un istinto fuori dal comune prosegue nella sua pista.

Motivazioni e verità

La squadra scopre la verità su Cassian

Su Aldhani, la squadra parte alla volta dell’installazione alla vigilia della missione, distruggendo tutte le prove che avrebbero potuto ricondurre al piano. All’interno dell’edificio, nel luogo in cui è presente il cargo Rono (e dove sono custodite le paghe), il tenente Gorn fa cadere i suoi uomini proprio dove voleva: verso un turno di guardia sguarnito, affinché potessero godere dello spettacolo dell’Occhio. Sulla sua divisa dell’esercito possiamo notare le mostrine che ci indicano il suo grado di tenente, caratterizzato da due placche rosse e una blu. Nella scena precedente, abbiamo scoperto inoltre che le sue motivazioni sono spinte dall’amore e dalla perdita.

Nel frattempo, Skeen attacca Cassian di sorpresa e gli sottrae il cristallo Kyber. I suoi sospetti si rivelano fondati e perciò chiede spiegazioni a Vel su chi diamine fosse Cassian, e quest’ultimo sbotta dicendo loro la verità: e cioè che è un mercenario, è stato pagato per essere lì. Vediamo quindi una netta contrapposizione tra lui e la squadra, che si trova lì per motivazioni differenti di lotta all’Impero, ma comunque di propria volontà. Un qualcosa che in una cellula ribelle appena nata potrà avere anche risvolti imprevisti.

Punto d’incontro e risvolti futuri in Andor

Syril Karn ossessionato da Cassian

Mentre la squadra discute, è interessante notare in lontananza l’arrivo di una navetta di classe Lambda che probabilmente sta portando sul pianeta l’ufficiale ingegnere di cui parlava Gorn. Un personaggio già nominato in precedenza che potrebbe essere fondamentale e potrebbe essere affiliato al Corpo Imperiale degli Ingegneri, di cui faceva parte Orson Krennic, come visto nel romanzo Catalyst. Questo Corpo è menzionato anche in molte opere legends, come il romanzo L’Ultima Missione e il videogioco Il Potere della Forza.

Arrivati al punto d’incontro, i nostri avvisano Gorn della loro presenza e si dividono. Da qui in poi inizierà la loro missione. Su Coruscant, all’interno della loro limousine, Mon Mothma e Perrin parlano di un nuovo progetto della senatrice, che si tratta sicuramente di una copertura. E’ ovvio che lei non si fidi di suo marito, e quest’ultimo, che all’apparenza sembra disinteressato e distratto, potrebbe invece tenere sott’occhio sua moglie. Ella sa bene di non potersi fidare di nessuno, nemmeno in casa propria, e deve stare sempre attenta a non compiere passi falsi.

Nel frattempo Syril Karn, nella sua stanza, è ossessionato da Cassian tanto da conservare ancora il suo olo-identificativo. E’ interessante notare che nella sua stanza, sulla scrivania, il personaggio possiede due modellini di clone troopers. Si vedono sfocati, ma sembrano cloni di Fase 1 con in mano fucili blaster DC-15A.

La preoccupazione di Luthen

Luthen Rael e gli holocron sullo sfondo

All’interno della sua galleria d’arte, Luthen Rael cerca di tenere un contatto con Aldhani. La sua tensione per la riuscita della missione è palpabile, e ci pensa la sua assistente Kleya a rasserenarlo. In questa scena possiamo dare uno sguardo più approfondito ad alcuni dei tesori presenti nella galleria, che avevamo visto di sfuggita nella 1×04 di Andor. In particolare gli holocron jedi e Sith, e le pietre di Sankara, splendido omaggio a Indiana Jones e Il Tempio Maledetto.

La quinta puntata di Andor si chiude su ulteriori bellissime sfumature narrative di Luthen Rael, che dice di essersi esposto troppo con il coinvolgimento di Cassian. E soprattutto che da quella missione dipenderà il fallimento o il prosieguo di quella cellula ribelle e della sua stessa Ribellione. Una puntata splendida, carica di tensione e scritta e girata magistralmente, nonché ricca di riferimenti. Cosa ne pensate dei tanti riferimenti ed easter egg del quinto episodio di Andor? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram e TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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