Andor: la serie ci mostra quello che fu il più grande errore di Palpatine

Andor e Palpatine

Episodio dopo episodio, la serie Andor sta scavando splendidamente nelle vicende di Star Wars, regalandoci dettagli nuovi sull’Impero e sulla Ribellione come non li avevamo mai visti. In particolare, la settima puntata ci mostra quello che fu l’errore che portò Palpatine alla sconfitta. Vediamolo di seguito! (SPOILER Andor 1×07).

La morsa sulla galassia

Il colonnello Wullf Yularen

Dopo le vicende di Aldhani, l’Impero mostra il pugno di ferro nei confronti della galassia tramite la Direttiva Emanatrice Nuove Sentenze per l’Ordine Pubblico, spiegata dal colonnello Yularen agli altri membri dell’ISB. In particolare, questo e nuovi atti legislativi si esplicheranno nell’aumento dei tributi, nella cancellazione di ogni forma di tradizione, evento o usanza locale, nell’inasprimento delle pene detentive, ecc. Inoltre, sempre tramite la volontà dell’Imperatore, da quel momento in poi l’ISB avrebbe avuto più potere e soprattutto l’appoggio incondizionato sia della Marina che dell’Esercito per poter svolgere le sue operazioni di sorveglianza, ricerca e cattura.

Il tema della stretta imperiale sulla galassia permea tutto l’episodio, e ci mostra la questione da molti punti di vista differenti. A partire da quello di Dedra Meero, che lo considerava un errore, fino a quelli di Luthen Rael e Mon Mothma. La senatrice è spaventata per quelle che saranno le terribili ripercussioni sulla popolazione, mentre il più cinico e quasi spietato Luthen la ritiene la conseguenza perfetta, anche a fronte di molte perdite e tanta sofferenza. Perché solo con una presa ancor più soffocante la popolazione si sarebbe risvegliata e sarebbe insorta. Questi eventi gettano le basi per quello che sarà l’errore di Palpatine, che poi sfocerà in un atto ancor più intimidatorio.

L’errore dell’Imperatore

Darth Sidious

Durante il settimo episodio di Andor vediamo già gli effetti di questi atti: un controllo a tappeto della popolazione, pene detentive spropositate (come quella comminata a Cassian) e tante altre azioni che, ne siamo certi, avranno conseguenze forti nei prossimi episodi. Palpatine ha da sempre agito tramite il giogo della paura e della sottomissione, sia come Imperatore che come Maestro Sith. Nei fumetti sono innumerevoli le torture con le quali piega il suo Apprendista Darth Vader al suo volere ogni volta che sbagliava o tentava di sopraffarlo. Ed è ciò che compie anche con le popolazioni della galassia quando tentavano di alzare la testa.

Il culmine di questo suo modo di agire, approfondito splendidamente in Andor, avverrà con un evento che conosciamo bene: la distruzione di Alderaan. Secondo la sua convinzione, questo unico e potentissimo atto di paura (culminato con la costruzione della Morte Nera) avrebbe messo per sempre a tacere qualsiasi voglia di rivalsa. Egli prevedeva un annichilimento totale di fronte ad un potere così grande, ma proprio come sicuramente accadrà dopo gli eventi di Aldhani, Palpatine otterrà l’effetto opposto dopo Alderaan, e cioè una risposta ancor più unita e forte da parte della Ribellione. E il resto, come ben sappiamo, è storia.

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Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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