Il nuovo arco narrativo della serie Andor ci sta mostrando le terribili condizioni di vita dei detenuti all’interno delle installazioni di Narkina 5, dove i prigionieri sono costretti a lavorare senza sosta per assemblare componenti imperiali. Vi siete chiesti cosa costruiscano di preciso in questa prigione/fabbrica? Scopriamolo di seguito!
Un progetto segreto
Ad oggi, non abbiamo una risposta certa in merito a questi oggetti che vengono assemblati. La loro forma ricorda molto la sezione centrale delle ali dei TIE Fighter, che contiene soprattutto il monitor della rete energetica e dalla quale si diramano i telai di supporto dei collettori di energia solare. Ma in qualsiasi caso le componenti meccaniche non sembrano combaciare a quelle presenti sui TIE. E, cosa più importante, c’è un’altra possibilità decisamente più consona all’ambientazione.
Tutti avrete pensato che questi oggetti siano delle componenti della Morte Nera, e a mio modo di vedere è l’ipotesi più giusta in merito alla situazione che si vive su Narkina 5. Nessuno al di fuori di quei complessi conosce i lavori forzati a cui sono sottoposti i detenuti, e i loro turni estenuanti sono perfetti come copertura ed efficienza. E cosa più importante, come abbiamo scoperto nel nono episodio, l’Impero non aveva alcuna intenzione di rilasciare i detenuti.
Mancano cinque anni al completamento della Morte Nera, e la mole di pianeti e forza lavoro sfruttata era enorme. I geonosiani, pur lavorando senza sosta (come narrato nel romanzo Catalyst), non riuscivano certo a coprire tutta la forza lavoro. Inoltre il fatto che per non far scoprire a nessuno questo progetto i geonosiani fossero stati sterminati, avvalora la tesi della segretezza e di Narkina 5 come copertura perfetta.
Infine, a confermare indirettamente la questione Morte Nera, ci ha pensato Andy Serkis (interprete di Kino Loy) in una recente intervista, della quale vi abbiamo parlato in quest’altro articolo.
Varie catene di montaggio
Altro elemento interessante è che sul pianeta ci sono più complessi carcerari. Ciò significa che molto probabilmente ogni complesso assembla componenti differenti, e che anche la forza lavoro sia diversa (magari negli altri complessi ci sono donne, alieni, ecc.).
Che si tratti di componenti per la Morte Nera, per i TIE Fighter, per gli AT-AT, o qualsiasi altra arma imperiale, rimane il messaggio di fondo dello sfruttamento da parte dell’Impero di manodopera inconsapevole, che attraverso il suo lavoro provoca dolore e distruzione nella galassia. Altro elemento che mette in scena la crudezza dell’Impero Galattico, un tema che Andor sta trattando in maniera a dir poco perfetta. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.