Andor: arriva la smentita sull’audience bassa, i dati erano sbagliati

Cassian nel sesto episodio

Qualche giorno fa aveva fatto discutere il rilascio di un grafico che mostrava la domanda del pubblico per le serie tv di Star Wars, compresa quella per Andor. Il suddetto grafico esponeva un’audience molto bassa per la serie in corso; tutto però è stato recentemente smentito dallo stesso autore che ha diffuso il post. Vediamo di seguito i dettagli!

La smentita su Andor

Il grafico ci era stato mostrato da Brandon Katz, proprio uno degli addetti ai lavori di Parrot Analytics (autorevole sito che si occupa dell’audience dei prodotti audiovisivi). Nel tweet precedente, anche quest’ultimo era letteralmente incredulo di fronte a questi dati. Forse proprio perché li riteneva alquanto improbabili. E infatti, come vedete sopra, egli li ha totalmente smentiti:

“La scorsa settimana ho twittato che la domanda di pubblico di Andor è rimasta molto indietro rispetto agli altri show di Star Wars in live action. Sebbene Andor sia indietro rispetto agli altri show in questo momento, ho inserito i dati in modo errato e sta performando molto meglio di quanto indicato nel tweet iniziale. Ha raggiunto una domanda eccezionale in diversi casi.”

E poi ha continuato: Mi scuso per l’errore. 100% colpa mia. Farò più attenzione in futuro (e cancellerò il tweet per evitare ulteriore confusione).” Insomma, anche se Andor è ancora leggermente indietro alle altre serie il divario non è netto come ci era stato presentato. E considerando che siamo ancora a metà stagione, la serie ha tutte le carte in regola per aumentare la sua audience.

Ringraziamo Brandon Katz per la sua professionalità, poiché non è mai facile ammettere i propri errori. E speriamo che Andor possa attestarsi ai livelli che merita. Cosa ne pensate della questione? Fatecelo sapere nei commenti! E continuate a seguirci, anche su FacebookYouTubeInstagram e TwitterVi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars. 

Fonte

Gaetano Vitulano: Studente di Giurisprudenza, cinefilo incallito, nel tempo libero promotore della sacra religione di Star Wars come founder de "L'Insolenza di R2-D2". Insolente quanto basta, cerco di incamerare la mia creatività nella scrittura, nell'oratoria, e soprattutto nell'arte della risata.
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