“Alt, queste scarpe sono vietate”, la Polizia deve multarti: queste calzature giornaliere fanno troppo rumore | Se ne sono inventata un’altra

Scarpe vietate

Scarpe vietate (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

“Alt, queste scarpe sono vietate”, il rumore di alcune calzature diventa un problema: se ti beccano sono guai!

Negli anni, sono emerse numerose storie curiose sui divieti più inaspettati imposti nelle mete turistiche. Alcuni di questi regolamenti risultano così bizzarri da sembrare quasi inventati, tanto da scatenare il dibattito tra viaggiatori e appassionati di curiosità.

Tra le varie restrizioni che hanno attirato l’attenzione, ce n’è una in particolare che ha generato stupore e perplessità.

La notizia, riportata da diversi blog e siti di informazione, riguarda un presunto divieto legato a un accessorio di moda estivo molto amato. Secondo quanto diffuso, questa restrizione sarebbe stata motivata dal fastidio arrecato agli abitanti da un dettaglio specifico di queste calzature, in particolare il rumore prodotto a ogni passo. Un’idea che ha rapidamente acceso le discussioni, tra chi la riteneva necessaria e chi invece la considerava eccessiva.

In breve tempo, la voce si è diffusa a tal punto da essere ripresa più volte negli anni successivi, creando un effetto “telefono senza fili”.

Il caso dei divieti distorti dalla rete

Tra le destinazioni coinvolte in questa curiosa vicenda figurano Capri, Ischia e Positano, tre mete simbolo del turismo italiano. Tuttavia, la realtà è ben diversa da quanto diffuso negli anni. La notizia del divieto, infatti, è nata da un provvedimento ufficiale adottato solo in una di queste località, mentre negli altri due casi si è trattato di un’informazione errata ripresa e amplificata sul web.

Il fraintendimento ha generato un vero e proprio caso mediatico, al punto che molti turisti hanno iniziato a chiedersi se dovessero lasciare a casa queste calzature per evitare possibili sanzioni. In realtà, le restrizioni non riguardano né Ischia né Positano, dove non esistono ordinanze che vietino l’uso di questo tipo di scarpe. Una precisazione importante, soprattutto per gli artigiani che producono e vendono questi prodotti.

Zoccoli
Zoccoli scarpe (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

Il vero divieto e dove si applica davvero

Il divieto autentico riguarda esclusivamente Capri e risale agli anni ’60, epoca della Dolce Vita e del turismo d’élite. Fu allora che il sindaco dell’isola decise di intervenire a seguito delle numerose lamentele ricevute dai residenti e dai visitatori di lusso. Il problema principale? Il rumore assordante provocato dal contatto tra queste calzature e le lastre di basalto che ricoprono le strade del centro storico.

Come riporta Zoccoli Mania, l’ordinanza, emessa il 19 luglio 1960, stabiliva che l’uso di queste scarpe fosse vietato nel centro abitato, con l’eccezione di spiagge e stabilimenti balneari. Chiunque fosse stato sorpreso a camminare con queste calzature rumorose rischiava una multa fino a 5.000 lire. Ad oggi, la normativa non è mai stata formalmente abolita, anche se il suo effettivo rispetto è ormai quasi nullo. E dunque, sebbene il divieto sia ancora in vigore, per ricevere una multa bisognerebbe davvero fare un gran baccano!