Allarme INPS, pensioni bocciate in tutta Italia: costretti a lavorare altri 10 anni | Italiani scendono in piazza

Proteste INPS pensione illustrazione (Canva foto) - insolenzadir2d2
Pensioni bloccate e promesse mancate: l’altra faccia del sistema previdenziale italiano, gli italiani furiosi.
Per alcuni può sembrare uno scherzo: basta un certificato di residenza per ottenere bonus da decine di migliaia di euro, cambiare l’auto o ristrutturare casa quasi a costo zero. Il sistema sembra premiare chi sa destreggiarsi tra le norme, mentre chi lavora da una vita resta a mani vuote.
Da un lato incentivi facili, dall’altro ostacoli sempre più alti per chi sperava di andare in pensione.
Nel cuore di questa contraddizione, la realtà di molti lavoratori italiani è ben diversa dalle promesse. Chi pensava di mollare tutto entro pochi anni, si trova ora costretto a rivedere i propri piani.
La pensione, quella vera, resta un miraggio per tanti, con l’orizzonte che si allontana ogni anno di più. Intanto, le storie di chi ha smesso di lavorare prima grazie a una misura poco nota cominciano a circolare con insistenza.
Nuove criticità nel sistema pensionistico
C’è chi, senza aver compiuto nemmeno 60 anni, riesce ad accedere a un assegno mensile senza dover più lavorare. Una possibilità concessa a pochi e ben informati, che spesso non viene comunicata né pubblicizzata. Eppure esiste, regolata da norme precise e con un impatto diretto sulla vita di chi decide di chiudere la propria attività commerciale.
La sensazione diffusa è quella di un sistema previdenziale che funziona a più velocità. Da un lato bonus lampo e vie rapide all’uscita, dall’altro rigidi requisiti e bocciature a catena per le pensioni anticipate. E proprio mentre aumentano le proteste in tutta Italia, emerge una misura che sembra offrire una via d’uscita anticipata per alcuni lavoratori autonomi.

Un sostegno nascosto per chi lascia il commercio
Dal 2019 è diventata una misura permanente, ma ancora oggi in pochi ne parlano. Si tratta dell’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale, un sostegno economico INPS che consente a commercianti e ambulanti, con almeno 5 anni di contribuzione, di ricevere fino a 603,40 euro al mese dopo la chiusura definitiva della propria attività. Come spiega Brocardi, è necessario rispettare precisi requisiti anagrafici: almeno 57 anni per le donne e 62 per gli uomini.
Il contributo può durare fino a 10 anni e permette di avvicinarsi alla pensione senza continuare a lavorare. Tuttavia, non è accessibile a tutte le categorie: restano escluse, ad esempio, le attività all’ingrosso o digitali. Un’opportunità che in molti ignorano, mentre altri, per mancanza di alternative, sono costretti a rimanere al lavoro ben oltre l’età prevista.