Come il primo, anche il secondo episodio di Ahsoka (intitolato “Toil and Trouble” e rilasciato sempre tramite la premiere del 23 Agosto) è ricco di emozioni, tematiche interessanti e soprattutto una marea di easter egg e riferimenti. Tutti elementi che trovate in questa dettagliata analisi! (Seguono ovviamente SPOILER della 1×02).
Nuove scoperte
Il secondo episodio di Ahsoka (ne trovate qui la video analisi completa) si apre con Sabine che riprende i sensi in una struttura ospedaliera di Capital City. Ad assisterla c’è un droide medico di serie 2-1B, i più utilizzati e presenti nelle varie opere di Star Wars. La ragazza aggiorna Ahsoka sulla mappa dicendole di averla decifrata, e quest’ultima si avvia verso la torre di comunicazione sperando di trovare ancora uno dei droidi assassini.
Nel frattempo Baylan e Shin atterrano con il loro shuttle di classe Eta sul pianeta che scopriamo chiamarsi Seatos, un mondo inedito dove si trovano delle particolari rovine che fungeranno da punto di riflessione della mappa. Nel cielo Baylan scorge la sagoma di un Purrgil, creatura di vitale importanza per la serie e capace di viaggiare liberamente nell’iperspazio.
Arrivata alla torre di comunicazione, Ahsoka usa il particolare potere della psicometria per ricostruire la dinamica dello scontro tra Sabine e Shin. Si tratta di un potere molto raro e innato che permette al Force user di carpire informazioni o eventi passati associati ad un oggetto o ad un luogo semplicemente toccandolo. Si vede chiaramente Ahsoka imporre la mano verso il terreno, come fece anche Quinlan Vos (uno dei più abili su questo potere) in The Clone Wars. Anche Cal Kestis, protagonista di Jedi Fallen Order e Survivor, è un abile utilizzatore della psicometria. E’ una sorpresa che anche Ahsoka ne sia capace, poiché questa è la prima volta in cui la vediamo usare questo potere.
Comincia l’indagine
Ella riesce a trovare uno dei droidi e porta la testa da Sabine, nella speranza che la ragazza riesca a carpire informazioni dal suo nucleo mnemonico e risalire alla sua provenienza. Dopo aver rischiato di esplodere, si scopre infatti che quel droide viene da Corellia. Si tratta di un pianeta famosissimo in Star Wars, luogo d’origine di Han Solo e patria di importanti cantieri navali, prima imperiali e ora della Nuova Repubblica. Infatti le nostre sospettano che Morgan Elsbeth abbia ancora dei giri loschi lì, e indagano sul luogo. Nel frattempo Hera, come ai tempi di Rebels, rincuora Sabine nel suo rapporto con Ahsoka, dicendo che tutto andrà per il meglio tra loro.
La via per un’altra galassia
Intanto Morgan Elsbeth arriva su Seatos, e svela che a costruire quel luogo fu un antico popolo proveniente da un’altra galassia. Nel canone con il termine extra-galattico ci si riferisce anche a mondi e sistemi lontani, come lo stesso Kamino. Nelle opere legends invece il più famoso popolo proveniente da un’altra galassia erano gli Yuuzhan Vong, che nel corso di millenni migrarono nella galassia di Star Wars stabilendosi dapprima nello Spazio Selvaggio e nelle Regioni Ignote, per poi invadere la galassia conosciuta. Prima di ciò i Vong ebbero scontri con l’Ascendenza Chiss, come narrato nel romanzo legends Outbound Flight. La speranza è che nel canone questo popolo sia quello dei Grysk, ma avrò modo di parlarvene in altri approfondimenti.
La Elsbeth attiva la mappa con la magia delle sorelle della Notte, caratterizzata dal classico colore verde, e si materializza di fronte a loro un corridoio che collega le due galassie. Su questa mappa ci sono disegnati dei Purrgil, segno che queste creature sono fondamentali anche per questa via, che Baylan chiama la Via di Peridea. Un corridoio inedito in Star Wars ma che viene introdotto come antiche storie che si narravano al Tempio Jedi, ma ritenute fiabe e miti.
Nella scena Morgan nomina anche “l’Occhio di Sion”: si tratta della grande astronave che sta facendo costruire e che permetterà di percorrere la Via di Peridea. Nelle opere legends Darth Sion è un affascinante personaggio comparso per la prima volta in Kotor 2, un Sith caratterizzato da un corpo in perenne decomposizione tenuto in piedi dal Lato Oscuro. Interessante notare che egli possiede proprio un occhio dilaniato dalle ferite, che gli conferisce un aspetto ancor più sinistro.
Corellia e le questioni geopolitiche
Intanto Ahsoka giunge su Corellia, dove trova Hera che era arrivata con il Fantasma II, la navetta da trasporto di classe Sheathipede che sostituì l’astronave ausiliaria della Ghost (il Fantasma, andata precedentemente distrutta) e che fu trovato nella 3×06 di Rebels. Qui Hera le presenta Myn Weaver, supervisore regionale interpretato dall’attore Peter Jacobson, apparso in molte serie tv di successo. Il personaggio è accompagnato da un droide di protocollo RA-7, e inizialmente si mostra restio nell’accompagnare le due alle ex fabbriche della Elsbeth. Scopriamo che Morgan aveva un ruolo importante nell’edilizia imperiale, poiché forniva i generatori d’iperguida agli Star Destroyer imperiali.
Dettagli canonici importanti
Weaver ci dice anche che ora quei nuclei vengono utilizzati per le nuove navi della Flotta di Difesa. Apparentemente questo sembrerebbe contraddire l’atto di disarmo militare promulgato da Mon Mothma 4 anni prima, dopo la Battaglia di Jakku, ma in realtà il fatto che si parli espressamente di Flotta di Difesa (e che nell’episodio precedente sia stata presentata proprio la Home One) “salva” questo elemento canonico: la Flotta di Difesa della Nuova Repubblica infatti rimase pressoché l’unica a non essere smantellata, e le poche astronavi nuove che venivano costruite convogliavano proprio al suo interno.
La Flotta di Difesa, come scopriamo dal romanzo “Before the Awakening” e altre opere, rimase attiva per molto tempo insieme alla sua Home One fino agli eventi della trilogia sequel, ma fu sempre molto ridotta rispetto ai tempi dell’Alleanza Ribelle. La sua prima apparizione canonica come Flotta della Nuova Repubblica si ha nel romanzo Lost Stars e nella trilogia di Aftermath, ma fu introdotta già nelle opere legends proprio tramite L’Erede dell’Impero nel 1991.
Doppio confronto
Anche in questo caso Hera, sempre fantastica, tenta di creare un ponte tra le due parlando questa volta con Ahsoka e tentando di farla ragionare sul riprendere l’addestramento di Sabine. In modo speculare a questa scena torniamo su Lothal, dove Huyang conferma che quella fu la spada laser di Ezra ma che ora, poiché è stata modificata, è di Sabine, e la incita a riprendere il suo addestramento. Anche qui la ragazza sottolinea di essere stata scaricata: pian piano i tasselli del loro passato stanno venendo a galla. Huyang inoltre, con il classico tatto completamente assente dei droidi, ci svela anche che le attitudini alla Forza di Sabine sono le più scarse che avesse mai visto da secoli. Come sappiamo, la Forza fluisce in maniera differente in ogni essere vivente, e anche Kanan sottolineo il fatto che la ragazza era molto chiusa, quasi bloccata.
Hera ed Ahsoka alla riscossa
Intanto su Corellia Weaver mostra alle due la sala di comando, ed Hera si accorge di un enorme nucleo di iperguida ricondizionato da un super star destroyer, che però non poteva appartenere alla Repubblica poiché non c’erano navi così grandi. Ahsoka chiede all’uomo quali tipi di droidi lavorino lì, e lui ne nomina molti da carico ovviamente: i CCL (mai nominati), gli IW-37 apparsi per la prima volta in Episodio III, e gli HV-7. Sempre grazie alla proverbiale schiettezza dei droidi, il protocollare C1-D1 (interpretato da Shelby Young, che ha doppiato Leia nella serie Forces of Destiny) dice di aver visto un droide assassino, e soprattutto che proprio in quel momento stava portando via il nucleo dell’iperguida.
Sia Ahsoka che Hera scattano verso il convoglio: la prima sfondando una vetrina, la seconda inseguendolo a bordo del Fantasma II. Ahsoka si scontra con uno dei droidi e soprattutto Marrok, l’ex inquisitore che ci mostra le sue abilità e soprattutto la caratteristica spada laser rotante a lama rossa. Nel frattempo anche Hera ricorda a tutti di essere una dei migliori piloti della galassia, e con la collaborazione di Chopper (con cui inscena delle gag divertentissime) riesce a piazzare un localizzatore sul convoglio prima che compisse il viaggio nell’iperspazio. Le due successivamente arrestano tutti gli inservienti che erano ancora fedeli all’Impero.
La scelta di Sabine
Intanto Sabine, dopo essersi ripresa, torna alla torre delle comunicazioni e prende la sua vecchia armatura e il suo elmo. La scena ci mostra dei dettagli interessantissimi, tramite i disegni sugli spallacci: quello destro riporta lo starbird, simbolo dell’Alleanza Ribelle, mentre quello sinistro il disegno di un Purrgil. Ella nel corso della serie Rebels ha ridipinto più volte la sua armatura, e sugli spallacci aveva intervallato molti disegni tra cui il suo numero, “Spectre 5”, e varie creature come anooba, un fyrnock e un convor. Proprio nell’epilogo di Rebels invece, scena che rivedremo a breve, aveva disegnato questo stesso Purrgil. Una cura ai dettagli pazzesca.
In una sorta di rituale pre partenza, ella si taglia i capelli in maniera molto simile a quanto fece Kanan Jarrus nella 4×10 di Rebels (speriamo non sia un indizio del suo stesso destino). Dopo aver avvisato Ahsoka di essere pronta, Sabine si reca al murale dell’equipaggio della Ghost, dove ripercorriamo la scena vista nell’epilogo di Rebels, con lei che accarezza il volto di Ezra. A quel punto arriva Ahsoka, che però non indossa un mantello bianco che aveva nella serie animata ma il suo grigio classico.
Pronti a partire
Huyang avvisa le due che il trasporto è stato avvistato nel sistema di Denab: un luogo presente nel manuale legends The Essential Atlas e ora ricanonizzato. Scopriamo quindi che è qui che si trova il pianeta Seatos. Le due quindi partono insieme, e Ahsoka chiama Sabine “padawan”, riappianando quindi almeno per il momento i vecchi attriti. Nell’ultima sequenza vediamo nell’orbita di Seatos un enorme anello da trasporto iperspaziale, un modulo utilizzato dalle navi sprovviste di iperguida. Lo abbiamo visto molto più piccolo utilizzato spesso da parte dei caccia, soprattutto quelli jedi. Appare per la prima volta in Episodio II, utilizzato come ricorderete da Obi-Wan Kenobi. Sulla sommità dell’anello vediamo proprio l’Occhio di Sion, che sfrutterà la potenza di più nuclei d’iperguida per compiere questo lungo viaggio.
Presto, la missione di liberare Thrawn dall’esilio in quella lontana galassia sarà completa. In questa scena Baylan mostra uno spiccato talento nella percezione con la Forza, e soprattutto sembra sinceramente dispiaciuto nel dover eliminare Ahsoka, poiché significherebbe decimare ancor di più i jedi rimasti. Altro indizio che cementifica il fatto che egli non è un Sith.
Con Morgan Elsbeth che osserva la vastità dello spazio, pronta a recuperare Thrawn, si chiude questo secondo episodio di Ahsoka che è stato ottimamente diretto dalla regista Steph Green. Cosa ne pensate dei riferimenti ed easter egg presenti? Ditecelo come sempre nei commenti! E continuate a seguirci, anche su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter! Vi terremo costantemente aggiornati sull’universo di Star Wars.